XII.

41 6 2
                                    

Iniziai a impanicarmi, il suo braccio destro prese una pistola, e puntò per primo proprio su Jin.
«No, non colpirlo, colpisci me! Uccidi me!» gridai con le lacrime.
«NamJoon.» mi chiamò il viola.
«Ti prego, Jinnie..»
«Ti amo Kim NamJoon.» disse prima di essere sparato.
Il mio cuore fu a pezzi, vederlo così, senza più vita accanto a me. Urlai dal dolore più forte che potevo.
«Il prossimo sei tu.» puntò su Jhope e lì cercai di rompere tutto, ma le catene magiche mi bloccavano qualsiasi cosa. Mi sentivo impotente. «Jhope! Noo !  »

Bang. Bang. Bang.

Non riuscii a guardare nulla più, le lacrime mi coprivano la vista e sentivo solo le urla degli altri diventare sempre più forti.

Poi una voce mi svegliò. Spalancai gli occhi e non riuscii a capire nulla più.
Minsoo non colpì nessuno più di noi, era volto verso le sue spalle puntando l'arma su un'altra persona: Sehun. Infatti lo stronzo aveva ricevuto ben tre colpi al petto e dopo aver visto il suo assassino, si accasciò a terra, morto ormai.

«Stai bene NamJoon?» mi domandò il signore, togliendo le manette con un colpo magico e liberandoci tutti.
Non gli risposi, corsi subito da SeokJin, il quale era.. morto.
« Come posso stare bene se-»
«Sta bene, è solo addormentato. Si dovrebbe svegliare tra poco.» rispose Minsoo, sorridendomi.
Mi girai nuovamente sul viola ed egli si svegliò subito, guardandomi negli occhi confuso.
«S-Sono già morto?» domandò
«No, scemo, sei vivo. Sei vivo.» dissi io sorridendolo e Jin, senza aspettare nulla, mi lasciò un lungo e intenso bacio sulle labbra.

«Jin, anche io ti amo. Per fortuna è tutto finito.» dissi prima di abbracciarlo forte.
«Sì, ok però se stringi un altro po’ finisco di rimanerci secco stavolta per davvero.» sdrammatizzò facendoci ridere entrambi.

«Ah, che cosa smielosa sto vedendo.» parlò il biondo mezzo disgustato.
«Sta’ zitto e vieni qua, brutto stronzo.» lo prese per la maglietta Jimin e lo baciò anche egli con passione.
«Ok, ora chi è quello smielato ora?» ridacchiò Jungkook, il quale teneva per mano il ragazzo dai capelli blu, ancora un po’ dolorante ma sorridente.
«Zitto, testa di cazzo, pensa al tuo di ragazzo.» lo fulminò con uno sguardo, per poi iniziare a ridere coinvolgendo tutti noi.

«Ma.. Sono l'unico etero qui in mezzo?» disse Jhope facendoci ridere tutti a crepapelle.
«Scusami, ragazzo per il pugno. Dovevo fare la parte.» si scusò Minsoo a Tae
«Si figuri, e poi non è nulla di che, sono resistente.» rispose, facendo il macho della situazione.
«Certo, ci crediamo.» disse Jimin, ridendo a crepapelle.

«Minsoo, possiamo sapere perché ci hai aiutato?» chiesi.
«Bene, io e tuo padre eravamo sempre stati soci al lavoro, io ero uno dei suoi cancellieri, ma un giorno tuo zio andò appunto dai Zeik, un popolo nato senza poteri, come me, e scoprii il suo piano. Ne parlai anche con tuo padre ma nulla, non voleva credermi inizialmente. E invece sapeva tutto, mi credeva sempre ma non poteva dimostrarlo davanti al fratello, difatti due giorni prima scrisse quella lettera che hai trovato prima con la frase pronunciata da tuo nonno, per la successione. Mi raccomandò di tenerti cura sempre, e feci sempre così. Tuo zio aveva sempre avuto il piano di distruggerti e distruggere questo mondo perché amavano suo fratello e non lui, voleva creare uno solo per lui. Era geloso dell'amore che c'era prima.
Ma ora arriviamo al punto. Ora hai il potere di cambiare tutto, fallo per la tua gente, per i tuoi amici e la tua famiglia. Ora sei tu il re»  concluse dandomi la pergamena.

«Ma non ho ancora venti anni..» dissi preoccupato.
«Tranquillo, mancano solo pochi giorni, puoi farlo.» mi tranquillizzò.
Così, aprii la pergamena e lessi quella formula magica:

Ad regem verus honos Yoso
Sit amor debitus erga Nationem vigemusque
usque ad consummationem saeculi

Tutto cambió, la fine di quel capitolo buio era finalmente finito.

The Seven Paladins Where stories live. Discover now