X.

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[NamJoon’s POV]
Non era banale.. Una frase usata da mio padre sempre con me.. Cosa cavolo poteva essere?
Avevo il cervello in confusione. Non riuscivo a trovare la risposta e il tempo stava passando troppo velocemente. Dovevamo anche andare via prima di essere scoperti.
«Hey, ma gli altri tre? Li vado a controllare.» disse Jhope prima di uscire dalla stanza.

«NamJoon, pensaci. Una frase detta da tuo padre. Te lo ripeteva secondo me ogni giorno, e non era banale per tuo padre. Sarà una formula? Uno di quei insegnamenti.? Non lo so» cercò di dare risposte Jin ma non mi aiutò molto.
Secondo suggerimento, pronunciai alcuni discorsi di mio padre durante le sue lezioni su come aiutare il regno alla mia ascesa.
Ne provai uno dopo l'altro ma la cassaforte non apriva.

«Dannazione!» diedi un calcio alla scrivania accanto a me e da un cassetto comparve un foglio.
«Uh ? Ragazzi, guardate. C'è scritto qualcosa.»
«Sì, riesco a leggere. Leggi tu Nam.»
«“Papà gigante buono” cosa vuole dire?» dissi.
Stavo per scoppiare, avrei voluto distruggere tutto, ma Jin mi portò alla realtà.
«NamJoon! Come ti chiamava da bambino tuo padre?» mi chiese il viola
«Una cosa non banale, Jin, questo è squallido.» parlò Yoongi, beccandosi un'occhiata storta dallo Hyung.

Finalmente capii tutto, finalmente capii quale era la risposta, non ne ero sicuro al 100% ma dovevo pur provarci.
«Cassaforte, ho la password.»
«Nam, sei sicuro?» chiesero entrambi
«La password è: ti voglio bene, piccolo gigante buono.»
Attimi di silenzio che furono per me eterni ma una luce verde indicò che la password era esatta.
Urlammo quasi dalla felicità, senza farci scoprire. Una volta aperta la cassaforte trovai un amuleto magico e una pergamena, con dentro un altro foglio, più lungo rispetto al precedente.

“Caro NamJoon, mio piccolo ora grande gigante buono. Come hai passato questo tempo senza di me? Spero hai passato anni di felicità nonostante la mia assenza. Tua madre sta bene? Mi manchete moltissimo. Mentre stai leggendo questo io sarò già morto da molto, ma voglio raccontarti la verità. Sapevo di morire presto, sapevo che era stato Sehun, tuo zio ad avvelenarmi per ben due anni. Non chiederti il motivo, ho preferito passare del tempo con te, insegnandoti tutte le buone doti da buon re, prima di lasciare questo mondo.
Ed ecco qui, qui vorrei prestassi più attenzione perché è importante. La successione al trono è tua, di diritto sei tu il legittimo re di Yoso. Insieme a questa lettera c'è una pergamena che dovrai formulare insieme al mio, ora tuo, ciondolo di legittimità. Avrei tanto voluto accompagnarti sul trono, darti la collana e la pergamena io stesso. Ora ho finito, ricordati sempre, NamJoon, che ti voglio e ti vorrò sempre bene.

Il tuo papà gigante buono.

A quelle parole piansi, piansi per vari motivi.
Per la felicità di aver avuto un padre eccezionale; per la tristezza poiché non ce lo avevo affianco a me; per la rabbia, perché mio zio lo uccise solo per avere potere. Avrei avuto la mia vendetta.

«NamJoon, cosa dobbiamo fare ora?» chiese Jin
«Andare via di qui, magari, zucca vuota.» rispose in modo rude
«Zucca vuota? Ma come os-»
«Finitela, andiamo via da qui. Raggiungiamo gli altri.» dissi, chiudendo la cassaforte e uscendo dalla stanza ma qualcosa non quadrava.
«Dove sono finiti quei quattro!?» si preoccupò il biondo.
Non c'erano da nessuna parte.

Iniziammo a preoccuparci fino al momento in cui qualcuno ci prese di soppiatto e poi buio totale.

The Seven Paladins Where stories live. Discover now