Capitolo 21

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Mi svegliai con una fame assurda perciò mi lavai e indossai dei pantaloncini di tuta grigi e una maglia della Nike nera, scesi giù e trovai Aaron intento a cucinare i pancake anche se dubito fortemente che c'è la farà

"Buongiorno raggio di sole" disse

"Buongiorno fratellone mio, oggi siamo allegri"

"Beh diventerò zio e poi con Sierra va sempre meglio, sai ieri sera dopo cena siamo usciti e ci siamo baciati, sto tanto bene con lei che neanche immagini"

"Immagino invece, perché lo sono stata anche io per un pò"

"Dai non preoccuparti, ci siamo noi"

"Questo lo so" dissi andando ad abbracciarlo

Ci staccammo dall'abbraccio e voltandomi verso la cucina vidi una grande fiamma uscire dalla padella, mi misi ad urlare e vidi Aaron intendo a spegnerlo e Matt scendere dalla scale tutto addormentato dicendo

"Ma cos'è questo fumo, ragazziii però"

Dopo tutto il trambusto visto che ormai la colazione era andata decidemmo di andare da Sturbucks

Usciti chiamai il dottore per prenotare un'ecografia, lui mi diede appuntamento il pomeriggio alle 16:00

Cameron
Sono arrivato qui a Oslo da più una settimana ormai, è una cittadina molto bella e accogliente, potrei anche non tornare più a Los Angeles, ma qualcosa anzi qualcuno manca, colei che mi rubò il cuore appena la vidi, mi manca la sua testardaggine, le sue urla, i suoi commenti, la sua impulsività, la sua bellezza, mi manca tutto di lei, ho sbagliato a non dirle che la amo, me ne sono accorto troppo tardi, sono scappato come uno stronzo, lo ammetto, se lei fosse almeno venuta o avrebbe pensato di venire l'avrei stretta tra le mie braccia non lasciandola più oppure l'avrei rapita portandola qui, sono qui anche con tutto questo trambusto che ho in testa, lei mi manca ,mi manca moltissimo ma avevo bisogno di stare un po' da solo e pensare a me, mi chiedo anche cosa penserà di me, mi manca, l'avrò detto circa cinquanta mila volte ma non posso farci niente

Prima ho parlato con alcuni dei ragazzi e li ho sentiti abbastanza strani, come se mi nascondessero qualcosa, qualcosa d'importante, scoprirò cosa o almeno ci proverò

Selena
Sono le 16:00, sto andando all'ospedale con Jack che si è offerto di accompagnarmi, sono un po' agitata lo ammetto, è una sensazione strana che non riesco neanche a spiegare

"Ehi Sel tranquilla" disse Jack accorgendosi della mia agitazione

Io non risposi ma li sorrisi come per dirli "okay"

Arrivati scendemmo dall'auto ed entrammo, aspettai il mio turno, quando finalmente uscì il dottore dalla stanza mi alzai ma vidi Jack ancora seduto come se non sapeva se entrare o no così io li porsi la mia mano che lui prese e insieme entrammo dentro

"Allora Selena tutto ok" disse il dottore

"Tutto ok anche perché da ieri e oggi il vomito è diminuito" risposi

Lui iniziò a prendere il gel e a spalmarmelo sulla pancia, quando vidi sul monitor quel piccolo puntino che da lì a poco sarebbe diventato mio figlio mi si riempì il cuore di una strana sensazione, sentii delle lacrime rigarmi il volto, Jack mi vide e mi accarezzo la guancia, ero felice che lui fosse accanto a me ma al mio fianco in quel momento volevo Cameron

Il dottore vedendo quella scena ci guardò e ci disse

"È lui il padre del bambino?"

"No, lui è solo un mio carissimo amico"

Finita la visita il dottore ci disse che stava procedendo tutto a meraviglia perciò presi le foto dell'ecografia e uscimmo fuori per andare a casa

Arrivati vidi tutti li così io felice feci vedere le foto a tutti anche se c'era solo un puntino, però per me quel puntino era diventato ormai il mio tutto

Cenammo tutti insieme, incluso mio padre che era appena venuto dal lavoro e dopo questa fantastica giornata piena di nuove sensazioni misi il pigiama e andai a dormire.

E poi all'improvviso arrivi tu||Cameron DallasWhere stories live. Discover now