3| Buona Fortuna

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"Signor Malfoy sono venuta a conoscenza della sua situazione, il massimo che posso fare è darle dei giorni di permesso per tornare a casa a parlare con i suoi genitori" disse la McGonagall intenta a guardare fuori dalla finestra del suo ufficio.
Draco era da poco arrivato nel suo ufficio, ed ora era seduto su una sedia ripensando a quello che era appena successo.
Aveva chiesto di poter visitare i suoi genitori, per poterci parlare e cercare di risolvere la situazione.
"quanti giorni?"
"posso darle una settimana al massimo, Giugno è alle porte e lei quest'anno ha i M.A.G.O."
"mi porterò avanti con lo studio da casa, tornerò appena possibile" disse Draco con riconoscenza.
"La ringrazio" poi si alzò, e la preside si girò verso di lui con volto preoccupato.
"sa a cosa va incontro vero?" chiese avvicinandosi al ragazzo. La McGonagall sapeva della sua situazione familiare, era presente quando il padre gli aveva detto che l'avrebbe eliminato dall'albero geneacologico se non avesse smesso di essere amico del gruppo dei Grifondoro.
Il ragazzo annuì, anche se in realtà era spaventato da quello che lo aspettava a casa.
La madre sarebbe stato contento della "sorpresa", ma il padre?
"bene, potrà partire domani mattina, ritorni questo sera così le darò i biglietti del treno"
"non ce n'è bisogno, mi smaterializzerò da Hogsmeade"
"giusto...a volte dimentico che lei ora è maggiorenne" disse la McGonagall con un sorriso forzato, malinconico.
"grazie mille" poi Draco si congedò, e non appena fuori dall'ufficio della preside trovò il suo gruppo di amici seduti per terra ad aspettarlo.
Non appena lo videro si alzarono, ed Hermione si buttò con le braccia al collo del ragazzo.
"Draco, mi dispiace così tanto" e lui la strinse a sé, assaporando il suo profumo.
La ragazza si staccò.
"Da quanto siete qui?"
"ti ho visto correre verso l'ufficio e ti abbiamo seguito, quando siamo arrivati eri già entrato e abbiamo deciso di aspettarti qui" disse Neville, che l'aveva affiancato dandogli una pacca sulla spalla.
"che ti ha detto la McGonagall?" chiese Ginevra, che teneva Harry stretto a sé.
"mi ha dato il permesso per tornare a casa e cercare di calmare la situazione"
"quando andrai?" chiese Hermione.
"parto domani mattina, tornerò entro una settimana" rispose Draco sconsolato, gli dispiaceva lasciare gli amici per una settimana, ma il pensiero che avrebbero passato insieme l'estate lo rincuorava.
E più che mai come ora aveva bisogno di loro e della sua ragazza.
"è ora di pranzo" disse Harry guardando l'orologio, così insieme il gruppo si incamminò verso la Sala Grande in un silenzio glaciale.
Hermione teneva stretta la mano del fidanzato, e quest'ultimo non faceva a meno di pensare a tutto quello che sarebbe successo una volta tornato a casa.
Doveva spiegare ai genitori della sua relazione con la Grifondoro, doveva spiegare che sarebbe partito con loro quell'estate e che a Ottobre avrebbe iniziato il master a ministero della magia per diventare auror.

Finito il pranzo ognuno andò a seguire la propria lezione, ma Draco non riuscì ad ascoltarne nemmeno una.
Tutti avevano letto la notizia sulla Gazzetta, e si era sentito gli occhi di tutti addosso per tutto il giorno, poi era tornato nel suo dormitorio e aveva preparato la valigia per la settimana, mettendo dentro vari vestiti e i libri per studiare.
Una volta finito sapeva che avrebbe trovato i suoi amici ad aspettarlo in giardino, così li raggiunse.
"hai preparato tutto?" chiese Hermione.
Draco annuì, poi il gruppo decise di sedersi sul prato in cerchio, come un gruppo di bambini intenti a giocare.
"mi dispiace davvero" Harry parlò per primo.
"pure a me, qualsiasi cosa mandaci un gufo" disse Ron.
"si e veniamo a salvarti subito!" disse Ginny, facendo sghignazzare il biondo.

Erano le 7 del mattino ed Hermione era già pronta, avrebbe accompagnato il fidanzato ad Hogsmeade e sarebbe tornata in tempo per le lezioni.
Mise su la sua uniforme e preparò la borsa con i libri che avrebbe lasciato a Ginny, avevano la prima lezione insieme perciò glie l'avrebbe portata lei.
Portò con sé solo la bacchetta, poi uscì verso il giardino.
Arrivata trovò già Draco con il baule in una mano, e la giacca nell'altra. Indossava solo la camicia e dei pantaloni neri, riusciva sempre ad essere elegante, anche alle 7.30 del mattino.
Mentre i capelli della ragazza erano terribilmente spettinati e aveva ancora gli occhi gonfi per la stanchezza, Draco era impeccabile come sempre.
Gli corse incontro abbracciandolo, pensando a quanto gli sarebbe mancato quella settimana lontana da lui.
Dopo essersi dati un dolce bacio a stampo, i due si avviarono verso Hogsmeade.
La sera prima Draco era tornato dalla McGonagall per avvertirla dell'orario in cui sarebbe partito, per aprirgli il cancello in anticipo e quest'ultima aveva suggerito che sarebbe stato meglio se l'avesse accompagnato qualcuno.
Mano nella mano arrivarono ad Hogsmeade, precisamente davanti Madama Piediburro.
"che ricordi..." disse Draco sghignazzando, ricordando il loro primo "appuntamento".
"già" rispose Hermione sorridendo e ricordando quel giorno come se fosse ieri.
I due guardarono con tenerezza il negozio.
Era passato così tanto tempo, e lei già allora probabilmente aveva capito di provare qualcosa per lui.
Draco tornò a guardare Hermione, poggiò il baule a terra e la giacca su di esso, poi la strinse a sé.
"andrà tutto bene" sussurrò dandogli un bacio tra i capelli, anche se probabilmente cercava di rassicurare più se stesso che la ragazza.
"lo so..." poi i due si guardarono negli occhi.
"non potrò scriverti, non è vero?" chiese Hermione tristemente.
"no ma...avremo più cose da raccontarci al mio ritorno, starò via solo una settimana" disse lui sorridendo, cercando di rassicurarla.
"giusto" parlò Hermione prendendo il volto del ragazzo tra le mani e avvicinandolo al suo.
Non sarebbe stato il caso farsi vedere così vicini in un luogo pubblico, considerando che Aileen Powell girava sempre nei dintorni aspettando una notizia da riportare sulla gazzetta. E la donna era particolarmente affezionata ai due, cercava sempre di scovarli in situazioni simili.
"ti amo" disse Draco, baciandola.
Hermione rispose al bacio, ma non riuscì ad essere felice a quel contatto.
Provava diverse emozioni: preoccupazione è agitazione, ansia e sensi di colpa.
Nonostante ormai fossero quasi quattro mesi che stavano insieme lei ancora non gli aveva detto di amarlo, non avevano avuto un vero appuntamento e tantomeno la loro prima volta.
"non tornerai in tempo per festeggiare i nostri quattro mesi, vero?" chiese Hermione una volta che i due si staccarono.
"no, ma festeggeremo al mio ritorno non preoccuparti" disse lui, accarezzandole le morbide guance.
"è ora che vada, sono quasi le 8.30 e tu tra non molto devi andare a lezione" continuò a parlare.
"buona fortuna" disse lei sorridendogli, per poi staccarsi dal suo amato che rispose al sorriso.
Poi in un attimo lui non fu più lì, si era smaterializzato e la ragazza già non vedeva l'ora che finisse quella settimana per rivederlo.
In fretta tornò al castello, e raggiunse Ginny e i suoi compagni nella classe di pozioni.
Il professore non era ancora arrivato, così i cinque si misero intorno ad un banco.
"è andato tutto bene?" chiese Ron, mettendole un braccio intorno alle spalle cercando di trasmettergli affetto.
"si, è partito" disse Hermione dispiaciuta.
"è solo una settimana, speriamo solo che vada tutto bene" parlò Ginevra, preoccupata anche lei per l'amico.
Poi, mentre ognuno tornò alla propria postazione, Ginevra si avvicinò a Hermione.
"gli hai detto dei tuoi genitori?" le chiese a bassa voce.
"no, ha già troppo a cui pensare..." disse Hermione sempre a bassa voce, prendendo il libro di pozioni.
"e tu che hai deciso di fare?"
Hermione, dopo aver passato tutto il giorno prima a pensare ai genitori di Draco, aveva deciso di pensare anche a cosa avrebbe fatto con i suoi di genitori.
Pensò che non voleva perderli, e che in ogni caso li avrebbe sempre protetti da tutto e da tutti.
"li andrò a cercare"

Un nuovo inizio 2Where stories live. Discover now