20| Epilogo

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Dividersi da uno dei suoi amici più stretti era stato davvero difficile, ma Draco aveva fatto un bel sorriso e, dopo qualche lacrima da parte di Ginny ed Hermione, Neville era partito.
"mi mancherà" sussurrò Harry, abbracciando la ragazza, che lo strinse a sé.
Allo stesso tempo Mary e Ron erano stretti l'uno a l'altro, e come a farlo apposta Draco ed Hermione erano rimasti soli a guardare le due coppie. Si guardarono negli occhi, e lei accennò un sorriso che però non venne ricambiato dal biondo, che invece decise che era arrivata l'ora di andare a dormire.
"buonanotte ragazzi" aveva detto, e poi era sparito in camera sua.

"vediamoci sotto quell'albero tra mezz'ora, ok?" disse Harry, indicando a Draco un albero non molto lontano da loro, fuori dalla Tana.
"devo parlarti di una cosa importante, ma non posso farlo qui" aveva giustificato la cosa, per poi andarsene. Che stava succedendo?

il giorno prima

"buonanotte ragazzi" disse Draco, per poi andarsene, lasciandola lì da sola in mezzo a quelle due coppie, che ora si erano staccate l'uni dall'altri.
"non parla, eh?" chiese Ron, mettendo un braccio intorno alle spalle della mora, che fece no col capo.
Non una parola usciva dalla sua bocca, non perché non volesse, ma perché non riusciva.
Stava soffrendo molto più di quanto si sarebbe immaginata. Aveva passato la sera a pensare ad un modo per approcciarsi al ragazzo, e nel momento che sembrava quasi più opportuno lui se n'era andato, umiliandola.
Era così bello, quando poche ore prima lo aveva rivisto. Il petto stretto nella camicia leggermente sbottonata, la pelle abbronzata ma comunque candida e i suoi enormi occhi azzurri che la guardavano...ricorda ancora il giorno in cui si era, probabilmente, profondamente innamorata di quelle due pozze e non se ne era nemmeno accorta.
"forse dovrei parlarci" disse Ginny, ma Harry la fermò per un braccio.
"direi che io e te abbiamo parlato abbastanza" disse severo, guardando però Hermione. Aveva ragione, loro due avevano fatto anche troppo per lei.

Hermione e Ginny si diressero verso la loro camera, stanche della giornata e anche un po' giù di morale per la partenza di Neville.
"devo trovare il modo per farlo parlare con me" disse Hermione, infilandosi a letto.
"è abbastanza restio...dobbiamo trovare il modo di aggirarlo" disse Ginny, con aria leggermente maliziosa.
"che hai in mente?" chiese Hermione in parte preoccupata, ma anche sollevata. Forse la migliore amica, come sempre, aveva trovato la soluzione.
"un'idea geniale, come sempre"

Il giorno dopo si svegliò stanca, Ginny non aveva voluto dirle niente del suo piano, se non che si sarebbero dovute incontrare all'albero fuori casa per le sedici e trenta. Sperava avesse davvero trovato la soluzione ai suoi problemi.
Quando andò giù in salone, alle sedici e ventotto, trovò Ginny e Harry seduti sul divano.
"non mi avevi detto di vederci all'albero?" chiese Hermione, mentre i due la guardarono colpevoli.
"Arrivo tra due minuti, tu vai" disse lei calma, e così Hermione seguì il consiglio.
Aprì la porta, diretta verso il Faggio che era sempre stato lì, Hermione se lo ricordava sin dalla sua prova volta alla Tana.
Quando alzò lo sguardo, vide che però il posto era già occupato. Era di spalle, ma la chioma bionda inconfondibile fece sorridere la ragazza, che mentalmente stava ringraziando Ginevra. Corse verso di lui, che guardava tutte le colline che si prostravano nei dintorni, e si sedette.
Lui finalmente la notò, e si guardarono negli occhi.
Quanto gli era mancato, non lo sapeva per certo, ma quanto lo amava, era certamente indescrivibile.

Draco sentì dei passi dietro di lui, e pensò fosse Harry che finalmente era arrivato, ma quando con la coda dell'occhio vide che la figura era decisamente troppo piccola per essere quella del suo migliore amico capì, e lo maledì mentalmente.
Si voltò verso di lei, che già lo stava guardando.
In quel momento, in quei suoi occhi nocciola, dimenticò tutto. Dimenticò il padre, la madre, la guerra, l'Australia e persino le bugie.
Dimenticò quanto aveva sofferto, e nella mente passavano solo i ricordi vissuti con lei: le serate nella stanza delle necessità, le risate, il loro primo bacio...la loro prima volta, tutto quanto.
Ricordò ogni momento, che lo aveva portato dov'era ora. Seduto sotto quello stupido albero, seduto vicino a lei, con il cuore che prometteva di uscirgli dal petto.
L'amava, Dio se l'amava, e questo era più importante di tutto quanto.
Ora, nel suo cuore, capì le parole di Harry qualche giorno prima, e ricordò il primo ti amo della ragazza: davanti alla stazione, col cuore spezzato e le lacrime sul volto. Lei non stava mentendo, lo amava davvero, e lui solo ora lo stava capendo.
Odiò sé stesso, pensando a quando aveva dubitato sui suoi sentimenti.
Si pentì di non averle detto quello che provava in quel momento, alla stazione, e di averlo tenuto per sé.
Ma forse, non era ancora troppo tardi per farlo.
"ti amo anche io, Hermione"

FINE

Hey ragazzi, sono sempre io!
Lo so, non mi faccio sentire quasi mai se non alle fine delle mie storie, ma quando leggete un libro l'autore alla fine di ogni capitolo mica vi dice qualcosa!
Spero questa storia vi sia piaciuta, e l'amiate quanto la amo io.
Mi ha portato via davvero tanto tempo, non perché non volessi scriverla, ma perché ho cercato in tutti i modi di trasmettervi qualcosa.
Sono stati mesi difficili per me, davvero tanto, e questa storia è stato il mio modo per sfogarmi col mondo nel migliore dei modi: con la scrittura.
Amo questi personaggi, e sono contenta quando scrivo di loro, e non vi nasconderò che mentre scrivevo questo capitolo, qualche lacrima mi è uscita.
Lasciate un commento se vi è piaciuta...e ho tantissime sorprese in serbo.
Solo un piccolo spoiler:
Non è finita qui.

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