5| Primo incontro

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Era quasi ora di cena, e Lucius ancora non era tornato a casa. Draco aveva passato il resto della giornata a cercare di studiare non riuscendoci, era impaurito dalla reazione del padre alla sua visita.
Ora era nella sua camera, con il libro di storia della magia aperto sulla scrivania, a prendere appunti su una specie di diario, che Hermione aveva chiamato "quaderno" e una "penna", che gli aveva regalato per aiutarlo a studiare e prendere meglio gli appunti quando non era a lezione, e la fidanzata aveva ragione, era molto più comodo di una penna d'oca e dei fogli di pergamena.
I suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta.
"è aperto" disse il biondo, e quando la porta si aprì scorse la testa dell'elfo Pempy.
"è pronta la cena signore, la signora Malfoy mi ha detto di dirle che suo padre sta per arrivare"
"grazie, arrivo subito" così Draco chiuse il libro e scese in sala da pranzo, dove trovò la madre già seduta al tavolo, e il ragazzo fece altrettanto.
"cerca di restare calmo" disse Narcissa, prendendo la mano del figlio, accorgendosi di averlo visto tremare.
"io ti voglio bene, qualsiasi cosa succederà sappi che io sono dalla tua parte" disse sorridendo, cercando di calmarlo.
Finalmente sentì il portone principale aprirsi, e dopo non molto in sala da pranzo fece capolino una testa biondo platino dai lunghi capelli, con un lungo mantello nero.
"sono a ca-" Lucius iniziò a parlare, probabilmente riferito alla quasi ex moglie, ma appena vide il figlio si bloccò, fermandosi dietro la sedia a guardarlo con aria superiore.
Draco si alzò, vedendo la madre mettersi le mani sulla bocca.
"p-padre" disse il giovane, cercando di schiarirsi la gola.
"cosa ci fai qui Draco, sono stato ben chiaro con te...e non mi sembra che tu abbia rispettato le mie volontà visto il giornale di oggi" e così Lucius dal mantello tirò fuori un giornale, sbattendolo sul tavolo.
Draco gli diede un'occhiata veloce, e vide lui intorno al suo gruppo di amici qualche giorno prima ad Hogsmeade, in procinto di entrare nel pub "Testa di Porco", ma come faceva Aileen Powell ed essere sempre intorno a loro?
"Narcissa, come hai osato farlo entrare in casa mia..." disse Lucius, ferendo i sentimenti del figlio, che non si aspettava trattamenti simili. Draco si sentì come una morza al cuore, era sicuro uno dei più grandi dolori che avesse ricevuto in tutta la sua vita, e oltretutto dall'uomo che l'aveva cresciuto.
Draco si accasciò sulla sedia, scoraggiato.
Forse aveva fatto male a tornare a casa.
"casa nostra vorrai dire" disse Narcissa calma, alzandosi anch'essa.
"e con nostra, intendo di tutti e tre. È nostro figlio, non uno sconosciuto Lucius!" continuò la donna, alzando la voce e poggiando le mani sul tavolo.
"è come se lo fosse" disse il padre rigido, girandosi di spalle rispetto a loro.
"entra nella combriccola di Potter, rifiuta le nostre idee anti-babbane...cos'altro farà poi?" continuò Lucius, tornando a guardare la moglie.
"È la sua vita, non la tua..." Narcissa andò dietro la sedia di Draco, mettendogli le mani sulle spalle cercando di rincuorarlo.
"Narcissa smettila di trattarlo come un bambino!" urlò di rimando Lucius.
"Lo tratto come si dovrebbe trattare un figlio, come ho sempre fatto e come tu facevi una volta!" rispose la madre, alzando la voce.
"Solo quello sai fare...trattare Draco come un bambino e stare a casa, spendendo i soldi che io guadagno e vivendo sulle mie spalle come-" ma Lucius si bloccò prima di finire la frase, lasciando Narcissa stupita e offesa.
Finalmente Draco alzò lo sguardo infastidito, incontrando quello del padre.
Freddo, senza cuore.
Nessuno poteva urlare così alla madre, tantomeno Lucius Malfoy.
"Starò qui una settimana" iniziò a parlare, stringendo i pugni sopra il tavolo e cercando di mantenere la calma.
"Sono venuto qui con l'intenzione di farvi ragionare, ma ora ho capito le intenzioni di mia madre e la sosterrò" Draco si alzò, spostando Narcissa, poi avanzò lentamente verso Lucius che rimase immobile.
Il volto sprezzante e inorridito, ora Draco non vedeva più l'uomo superiore, tantomeno qualcuno ai suoi pari.
Era persino troppo chiamarlo uomo secondo lui.
"Sono venuto qui perché speravo di poter riprendere i rapporti con te, ma ora capisco che sbagliavo" parlò a bassa voce.
"Farò di tutto pur di farti rimanere senza nemmeno uno zellino" ringhiò infine a denti stretti, per poi voltare le spalle, prendere la madre per una mano e portarla via con sé, lasciandolo solo nella sala da pranzo.
Una volta fuori Draco abbracciò Narcissa, che ora aveva iniziato a singhiozzare tra le braccia del figlio.
Per il giovane, era il giorno più brutto della sua vita, e ora avrebbe fatto di tutto pur di allontanare la madre da Lucius, che ora non considerava nemmeno più padre.

L'ora di pozioni era quasi finita, Hermione stava sistemando la sua postazione insieme al migliore amico, Harry.
Non aveva parlato per tutta l'ora, e il ragazzo iniziava a preoccuparsi, sapeva cosa le stava succedendo negli ultimi giorni e in parte capiva il suo umore.
Draco era partito il giorno prima, e non potevano ricevere notizie da lui o tantomeno inviargli un gufo per sapere come stava, e la preoccupazione di Hermione per il fidanzato era ben visibile.
Anche se Harry presumeva che ci fosse di più della sola preoccupazione, il giorno prima la ragazza era corsa via, promettendogli che gli avrebbe raccontato tutto a cena, ma una volta arrivata non aveva detto niente, per poi scappare via subito dopo aver finito di mangiare.
"Bene ragazzi, ci vediamo alla prossima lezione di Pozioni! e per i ragazzi del Lumaclub, vi informo che il solito appuntamento settimanale sarà anticipato a domani pomeriggio alle 17" disse Lumacorno, sorridendo a tutta la classe che nel frattempo preparava la cartella con i libri per andare alla lezione successiva"
"ehm professore" disse Hermione, e Harry la sentì parlare per la prima volta dal giorno prima.
"si, signorina Granger?" chiese il professore, mentre gli studenti uscivano dalla classe.
"io non ci sarò domani..." disse Hermione fievolmente.
"oh si, ho già parlato con la preside, non si preoccupi" così anche il professore di congedò.
Hermione tornò alla postazione, dove Harry la stava ancora aspettando mentre il resto del gruppo se ne era andato.
"perché sei ancora qui?" disse Hermione, mettendo la cartella su una spalla e cercando di andarsene.
"è tutto ok?" chiese Harry di rimando, non facendola passare.
"si certo" disse la ragazza, sforzando un sorriso.
"dai Herm...so che sei preoccupata per quello che sta succedendo a Draco, anche io lo sono, ma andrà bene vedrai" disse il moro, cercando di rassicurarla ed Hermione sospirò.
"vuoi parlarne?"
La ragazza di guardò le mani, sfregandosele l'una con l'altra.
"non è solo per Draco se sono preoccupata"
"non ho nessuna lezione la prossima ora, vuoi andare a fare un giro e ne parliamo?" chiese Harry, mettendole un braccio intorno alle spalle.
Hermione annuì, nemmeno lei aveva lezione, perciò i due decisero di andare ad Hogsmeade a fare un giro.
Andarono ai Tre Manici di Scopa e presero due burrobirre.
"allora...cosa non mi hai raccontato?" chiese Harry, ormai abituato a persone che non gli raccontavano tutta la verità.
"non verrò in vacanza con voi quest'estate Harry" e il viso del ragazzo diventò incuriosito, incitandola a continuare a parlare.
"andrò in Australia a cercare i miei genitori, da sola. E la preside mi sta aiutando ad organizzare il viaggio"
Harry dalla sua risposta breve e concisa rimase impressionato, non sapeva bene come reagire, e doveva ricordarsi di mantenere la calma e non agitarsi, come gli aveva suggerito il dr. Taylor.
"io...non so bene come risponderti" sghignazzò, cercando di stemperare la situazione.
Hermione fece lo stesso, per poi bere un sorso della sua bevanda.
"So che è una cosa grande, e che sarà difficile...ma voglio farlo"
Harry annuì, capendola.
Se i suoi genitori fossero in Australia correrebbe subito da loro, ma purtroppo non poteva.
"Sbaglio?" chiese lei, preoccupata.
"No...non sbagli" Harry le prese le mani, cercando di tranquillizzarla.
"e Draco? lo sa?" Hermione liberò le mani di lei e del ragazzo con uno scatto, guardandosi intorno.
"tutto ok?" chiese Harry, non spiegandosi l'ultima azione della migliore amica.
"si è che ho sentito..." Hermione continuò a guardarsi intorno, non finendo la frase.
"niente" sospirò, per poi tornare a guardare il moro.
"no, Draco non lo sa ancora"

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