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La Mercedes nero metallizzato lo attendeva davanti al cancello d'ingresso della villa. La portiera posteriore era spalancata, Nathalie al volante, il motore acceso.

Gabriel Agreste scese le scale, tablet sotto braccio, giacca nera, occhiali da sole e cappello borsalino. Sperò che nessuno lo notasse a bordo dell'auto una volta che si sarebbe fermato davanti a Place des Vosges. Salì a bordo. Nathalie partì senza che lui dicesse nulla.

Il rolex d'argento al polso segnava le 13:40. Le lezioni mattutine erano terminate da dieci minuti, quindi Lila Rossi era già lì ad attenderlo. Meglio che aspettasse un altro po'. Non doveva certo pensare di essere lei ad avere in pugno la situazione.

«Gabriel.» Nathalie cercò i suoi occhi blu nello specchietto retrovisore. «Sei sicuro di volerti affidare a Lila?»

Gabriel incrociò le braccia in petto. «Mademoiselle Rossi ha un'innata capacità manipolatoria. Perfetta per il mio scopo.» Fece attenzione a marcare la parola "mio".

«Io non credo che–»

«Ciò che credi tu non è affar mio, Nathalie. Hai perso il diritto di darmi consigli quando hai deciso di tradire la tua promessa.»

Nathalie serrò le mani sul volante. Non rispose.

Bene. Doveva comprendere la gravità delle sue scelte, il tradimento non era tollerato nella loro missione.

Gabriel accese il tablet ed aprì l'app per la lettura. Si fermò sulle pagine del Grimorio, complete di note con la traduzione del testo. L'immagine con il portatore del Miraculous della Farfalla campeggiava al centro. Accanto, vi erano le istruzioni per la fusione di due Miraculous, un metodo tanto potente quanto pericoloso. Ladybug ne aveva fatto uso, unendo il potere della Coccinella a quello del Dragone e anche Chat Noir era riuscito nell'impresa. Gabriel aveva mille dubbi: sarebbe riuscito a fondere il potere del Miraculous della Farfalla con quello del Pavone? Il risultato che ne sarebbe uscito fuori era molto allettante. Sfruttare in pieno le emozioni negative di un individuo, akumizzarlo, e dar vita anche ad un sentimostro. Le potenzialità erano infinite.

Scacciò le paure.

Riportare in vita Emilie era più importante di qualunque altra cosa. Sarebbe ricorso a qualsiasi metodo pur di riuscirci.

L'automobile passò davanti all'istituto François-Dupont. L'ingresso era sguarnito. Più avanti, apparvero i cancelli che circondavano la fontana di Place des Vosges.

«Eccola.» Nathalie si accostò sul ciglio della strada, nel punto in cui non vi era marciapiede a dividere la cancellata dalla carreggiata.

Gabriel abbassò il finestrino. Seduta sulla panchina, tra due alberi, Lila drizzò la schiena.

«Buongiorno, Monsieur Agreste. Aspettavo da tanto una sua risposta.»

«Dovresti saperlo, Mademoiselle Rossi. Sono un uomo che attende il momento giusto.» Il tono ruffiano di Lila Rossi lo infastidiva, così come la sua tendenza alle menzogne. Tuttavia, era utile. «Hai detto che dovevi parlarmi di Adrien. Ti ascolto.»

«Da quando è tornata da Milano, Adrien passa molto tempo con Marinette Dupain-Cheng. Se ben ricordo, la misi in guarda dall'influenza negativa che può avere quella smorfiosa su suo figlio. Anche il suo rendimento a scuola ne risente.»

Gabriel cercò un cenno di Nathalie, la quale scosse la testa. Lila stava mentendo. «Qual è l'atteggiamento di lei nei confronti di mio figlio?»

«È una sporca manipolatrice.»

"Da che pulpito."

«Sta provando a metterlo contro di me» proseguì Lila. «Temo che presto possa arrivare a metterlo contro lei, Monsieur Agreste.»

Le scelte della vitaWhere stories live. Discover now