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Yamaguchi's Pov

Era da un po' di giorni che ormai non riuscivo a dormire.

I miei occhi sembravano non volersi chiudere,la mia mente sembrava non volersi spegnere.

Iniziavo a percepire la reale durata della notte,di ogni singolo minuto...di ogni minimo secondo. In quelle quattro mura il tempo sembrava non passare mai,o meglio ancora,sembrava direttamente non esistere.

Tutto iniziava a risultare stretto,scomodo, così tanto che preferivo passare la notte seduto,con lo sguardo perennemente rivolto verso la finestra e assente.

Ansia.

Era ciò che provavo da ormai un po' di tempo.

"La notte aiuta a pensare", nel mio caso, solo ad amplificare pensieri che vorrei solamente soffocare e lasciarmi alle spalle.

Continuavo a fissare la mia divisa,a scrutare ogni più piccolo dettaglio che riuscivo a percepire nonostante il buio,soffermandomi in particolar modo sul numero che in quell' istante sembrava brillare.

Nella squadra ero il numero dodici. L'ultimo.
Ero sempre l'ultimo,sin dal giorno in cui ne ho memoria. Con il tempo,infatti,imparai ad identificarmi nelle ultime cose...a me,in fondo,andava più che bene così. Non ho mai desiderato di essere primo, era un ruolo che non mi si addiceva,che non volevo,che non mi interessava. Io ero l'ultimo. Lo sarei per sempre stato.

Anche gli ultimi possono brillare,giusto?

Sospirai,coprendo gli occhi con entrambe le mani.
-"Ho-paura."- sussurrai scandendo ogni sillaba nel silenzio, mentre le mie mani iniziarono lentamente a tremare.

Mancava poco più di un mese alla nostra prima partita e il giorno seguente sarebbero iniziati i veri e propri allenamenti, dovevamo migliorare le nostre tecniche, i nostri schemi,consolidare le nostre capacità...e io avevo paura.

Paura di sbagliare,di non essere abbastanza,di non essere all'altezza della squadra e dei miei compagni.

Sapevo sarebbe successo,avrei avuto paura,ma continuavo a rimandare questa mia preoccupazione perché mi ripetevo di avere tempo.

Ma a cosa serve il tempo se non riesci a sfruttare ogni minimo secondo?...

Avevo paura della mia mente,di quella sensazione di vuoto e confusione che si prova difronte a qualcosa che non riesci a gestire,di quel caos capace di farti dubitare addirittura sulla tua reale esistenza. Ci vuole forza. Ci vuole coraggio per non crollare davanti alle proprie insicurezze. Ce ne vuole ancora di più per credere in sè stessi,ciò che forse,dovevo imparare a fare io. Volevo semplicemente essere in pace con me stesso, anche se solo per una volta. Probabilmente,era l'unica cosa che effettivamente desideravo. I miei compagni erano indubbiamente forti,abbastanza per vincere la partita...non c'era motivo di preoccuparsi per quello.

Credevo in loro,ma non in me stesso...o per lo meno, non ancora.

-"...Posso farcela..."- dissi,per poi appoggiare finalmente la testa sul cuscino e provando a chiudere gli occhi,attendendo il giorno successivo.

Quel giorno, riuscì finalmente a dormire.

...

La lezione era da poco terminata, così iniziai a dirigermi nel cortile,nel solito angolo dove io e T/n eravamo soliti ritrovarci durante la nostra meritata pausa. Appena svoltai l'angolo la vidi,era lì, intenta a litigare con la confezione del suo pranzo che sembrava non volersi proprio aprire,mentre il suo viso era contratto in una buffa ma tenera espressione.

Mi abbandonai ad una leggera risata,non era la prima volta che assistevo a scene di questo genere,arrivavo sempre nei momenti perfetti.

T/n,udendo la risata,si voltò immediatamente verso la mia direzione,mentre le sue guance iniziarono lentamente a colorarsi per via dell'imbarazzo.

𝑩𝒓𝒖𝒊𝒔𝒆𝒔/Yamaguchi Tadashi×readerWhere stories live. Discover now