☁️6☁️

377 74 12
                                    

Yamaguchi's Pov

-"Non ci siamo proprio..." Sospirai, mentre tamponavo il mio collo con un asciugamano per asciugare delle goccioline di sudore.

La nostra prima amichevole era ormai imminente e a darci la notizia fu il professor Takeda,il responsabile del nostro club. Sarebbe stata una breve partita,di un solo match,con l'Aoba Johsai,una delle quattro squadre più forti della nostra prefettura. Per anni era sempre stata nelle finali dell'Interhigh e della Spring High, perdendo solo contro la Shiratorizawa,squadra classificata tra le migliori otto di tutto il Giappone. L'Aoba Johsai vantava di giocatori veramente potenti e con grandi abilità, caratteristiche che possedeva soprattutto il loro capitano, Oikawa Tooru,noto da tutti come "Il Grande Re". Dopo aver ricevuto quella notizia,furono tutti molto felici di disputare un'amichevole con una squadra di quel calibro, era indubbiamente una grande occasione per imparare e mettersi in gioco.

I ruoli furono affidati sin da subito,e fu abbastanza chiaro per me che non avrei giocato in quella partita,sarei rimasto in panchina e avrei offerto supporto in caso di necessità. A dirla tutta,ci rimasi abbastanza male,ma ci sarebbero state altre occasioni,giusto?

Dopo gli allenamenti quindi,decisi di rimanere in palestra anche l'ora successiva per allenarmi ulteriormente e cercare di migliorare,ma ogni mio tentativo fu vano,non mi riuscí nulla. Non avevo una buona alzata e non era minimamente precisa,per non parlare poi del resto.Per un attimo pensai che un bambino sarebbe stato più capace di me,e sicuramente questo mio pensiero non era errato,era inutile mentire a me stesso,la realtà era quella.

Tuttavia,il mio sogno non era poi diverso da quello dei miei compagni di squadra,tutti quanti ci apprestavamo ad affrontare un cammino che non sarebbe stato privo di difficoltà, soprattutto perché il mondo dello sport era abbastanza complesso,ma ognuno di noi sperava un giorno di raggiungere i propri obiettivi,sperava di vedere ripagati i propri sacrifici. Per cui,anche se poteva non sembrarlo, ero motivato quanto gli altri a migliorare,ma per qualche motivo,a me non riusciva bene, non ancora.Non ero nato con un particolare talento,e questo ormai mi era chiaro,ma sapevo comunque di non essere l'unico.
Gli altri,con il tempo,erano riusciti a compensare la mancanza di quella dote naturale attraverso gli allenamenti,per cui arrivai alla conclusione che il problema non fosse assolutamente quello. Io non riuscivo e basta. Avevo bisogno di più tempo. Non ero come loro.

La verità era che non credevo in me stesso,ero l'artefice di tutte quelle mura presenti intorno a me,mura che mi costruivo da solo e che sembravano così alte da farmi credere di non avere una fine.Ero il peggior nemico di me stesso,credevo di non esser capace a fare niente,questo perché ho sempre dato molto peso alle critiche della gente e ho sempre assimilato ogni singola parola o insulto che mi veniva dato,di conseguenza questo mi ha portato in seguito a perdere progressivamente la fiducia in me stesso, lasciandomi un vuoto interiore che pareva incolmabile.
In allenamento,quando toccava a me battere, per esempio,le mie mani tremavano e un'ansia mi pervadeva fin dentro le ossa. Mi agitavo e, puntualmente, sbagliavo.In seguito, però, respiravo e pensavo.
Mi ripetevo che non c'era fretta,che avevo tempo e che non ci avrei rinunciato per nulla al mondo, dopotutto era il mio sogno,e se non ero il primo a credere in me stesso,chi lo avrebbe fatto al posto mio?

Dovevo solo guardare sempre in alto, proprio come nella pallavolo.

Non ero stupido,non ero insignificante.

Io,come tutti gli altri,avevo un valore.

Non l'avevo ancora capito,ma sarebbe solo stata una questione di tempo.

Avrei buttato giù tutti quei muri,mi sarei un giorno finalmente liberato da tutto.

Quel vecchio Yamaguchi,era destinato a morire per sempre.

𝑩𝒓𝒖𝒊𝒔𝒆𝒔/Yamaguchi Tadashi×readerWo Geschichten leben. Entdecke jetzt