La nuova sfortunata

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"Eccoci!! CIAO CIURMA!" urlò gioioso nel suo solito modo bizzarro il ragazzo. 

Una donna bassa sulla quarantina, e l'aria trasandata comparve dalla porta di una stanza che dava sul tavolo grande apparrecchiato per il pranzo. 

"Oh ciao bella, tu devi essere Ginevra! La nuova sfortunata. Benvenuta, scusa il casino!" esordì cinica la donna, le due si strinsero la mano per salutarsi. 

"Buongiorno signora, è un piacere. Vi ho portato questa scatola di cioccolatini per ringraziarvi dell'ospitalità." disse educatamente alla donna porgendole la scatola di pasticceria finemente chiusa. 

"Oh grazie, che carina! Hai visto che carina Doris? Potresti essere un po così anche tu ogni tanto eh". 

La donna si rivolse sprezzante e sarcastica al figlio. 

Nel frattempo  due bambine saltellanti, seguite da una ragazzina più grande fecero irruzione nella stanza salutando la sconosciuta, la quale si accucció davanti a loro per presentarsi. 

" Ehi ciao belle! È un piacere! Mi chiamo Ginevra" 

".. Sei bella" disse una delle due. 

"Vi siete lavate le mani? Non fatemelo ripetere o mi incazzo!" 

Urló scocciata la madre alle bambine che corsero in bagno a lavarsi come ordinato. 

Ginevra rimase interdetta dall'atteggiamento della madre con le figlie piccole. 

Fu invitata a tavola dal patrigno di Doris, che l'accolse con poco entusiasmo ma con buone maniere. 

Tutti riuniti al tavolo sembravano studiare la nuova arrivata, leggermente in imbarazzo e di poche parole concentrata sul suo piatto. 

La madre, con modi burberi e stizziti serviva le prime portate in tavola sovrastando con la sua voce alta e imperativa, il mormorio vivace delle bambine, agitate sulle proprie sedie. 

"Allora Ginevra, Doris ci ha parlato all'infinito di te, ci ha fatto due coglioni così! Era ora che ci conoscessimo" 

Affermò la madre con cinismo, mentre posava la teglia di tortaverde sul tavolo. 

Non sapeva se prenderlo come un messaggio positivo o come una frecciata. 

Ginevra sorrise alla madre e in sequenza alle sorelle che la fissavano divertite. 

"Mi fa piacere, spero di non deludere le aspettative allora" 

Cercò qualcosa da dire, ma si trovó sciocca per i pochi discorsi imbarazzanti che le sbucavano fuori dalla bocca. 

La madre di tanto in tanto sembrava analizzarla tra il curioso e il giudicante, pur sembrando sempre apparentemente e personalmente gentile con lei. 

Durante il pranzo consumarono vari ottimi piatti, cucinati tutti molto bene dalla madre, e Ginevra scherzó spesso con le sorelline più piccole, mentre la mezzana la guardava di sottecchi con distacco e aria annoiata. 

Doris teneva banco tra tutti con il suo solito egocentrismo buffonesco, e il patrigno sembrava indifferente alla situazione. 

Di tanto in tanto la madre o il padre facevano qualche domanda personale a Ginevra riguardante la sua famiglia o la scuola, che frequentava con il figlio. 

La ragazza si sentì sotto giudizio e analizzata, cercó dunque di apparire il più tranquilla possibile, atteggiandosi sempre in modo garbato ed educato, composto e leggiadro, senza cadere preda della sua solita ansia sociale o del giudizio. 

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