Chiodi E Rabbia

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Ginevra rincasó venti minuti dopo, sotto la pioggia che l'aveva colta impreparata.

Corse fino al vialetto davanti a casa intravedendo la luce accesa dal salotto dal riflesso delle grandi finestrate a pian terreno della villetta.

Sul corrimano dell'attico incroció lo sguardo annoiato di Cagliostro, il loro adorabile gattone nero dagli occhi di smeraldo.

Quando entró fu colta dall'aggressività che la musica dallo stereo diffondeva.

Ancora una volta suo fratello aveva approfittato dell'assenza di sua madre in casa per fare casino.

Scocciata andò a cercarlo, trovandolo in cucina con una tazza grande quanto un boccale di birra piena di caffè fumante e i guantini neri senza dita addosso, segno che si era tagliato. Di nuovo.

"Dylan. Questa diavolo di musica.. Abbassala, o valla a mettere in camera tua! Devo studiare per una verifica, e dovresti anche tu a dire il vero."

Il ragazzo dai capelli neri arruffati e il volto imbronciato la ignoró totalmente sorseggiando il caffé dalla sua tazza preferita di Nightmare Before Christmas nera e blu.

" Mi stai ascoltando? Detesto quando fai così! " sfurió Ginevra al fratello andando a spegnere lo stereo del salotto con ancora giacca e borsone addosso.

"Non è possibile ogni volta così.

E che hai fatto alle mani? Perché stai con i guanti in casa?

" Dio! Non rompermi le palle Ginevra! Non sei la mamma e trovati un Hobbie oltre a rompermi le palle ogni cristo di giorno, cazzo!! "

"Smettila di dire parolacce! Sai che non lo sopporto. Puoi esprimerti anche senza dirle. E poi io ce l'ho un Hobbie. Sono appena tornata da danza. A differenza tua, che invece qual'é? Oltre a quello di isolarti in camera tua sparando sto casino?"

I due fratelli al solito cominciarono a sputarsi odio addosso e irritazione.

Erano l'uno l'opposto dell'altra.

Ginevra, ragazza dolce e delicata, sempre educata e di buone maniere, giudiziosa e obbediente e Dylan il ribelle di casa, la testa calda che esplodeva per ogni cosa, burbero e arrabbiato ma dal cuore buono.

Le uniche cose che dicevano che fossero fratelli gemelli erano le somiglianze nei tratti.

Stessi capelli nerissimi e occhi verdi chiaro e labbra carnose con il pallore della loro pelle disseminata di piccole delicate lentiggini.

Per tutto il resto erano due mondi opposti che collidevano.

Dylan, scocciato dalla sorella come sempre si diresse in camera sua imprecando e sbattendo la porta, lasciandola in cucina a borbottare da sola infastidita intenta a sistemare prima dell'arrivo della madre.

Si cambiò gli abiti indossando la sua solita tuta rosa cipria da casa e cominciò pulendo la cucina e a infornare le verdure per la cena tenendo il tempo con il timer a forma di uovo sul piano della cucina e poi si accomodó sul divano in velluto verde bosco al di sotto della cucina che si trovava su un palchetto sopraelevato rispetto al salotto sottostante.

Poggió libri e quaderni sul tavolinetto in legno davanti al divano e provò a concentrarsi sugli esercizi di matematica.

Seduto sul puff distrutto nel casino in camera sua, Dylan si stava cimentando nell'imparare gli accordi di Jesus of Suburbia dei Green Day sul tab del suo basso rosso metallizzato canticchiando il ritornello.

CAOS AT SCHOOL Where stories live. Discover now