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 ALYSSA

Devo ammetterlo, ho sempre pensato che il sesso fosse decisamente sopravvalutato, ma devo ricredermi. Ieri sera ho avuto il mio primo orgasmo ed è fantastico. Tutto grazie a Oliver. Ancora non riesco a credere che sia interessato a me eppure... Eccoci qui, entrambi ancora nel suo letto senza la minima intenzione di alzarci. Io non ho lezioni oggi e lui in quanto atleta e uno dei privilegiati della città può saltare tutte le lezioni se vuole quindi abbiamo tempo fino a quando non deve andare agli allenamenti. Quando mi sono svegliata l'ho trovato che mi guardava con quel sorriso sincero che gli arriva fino agli occhi. mi accarezzava i fianchi, le braccia e il viso. Non mi ero mai svegliata così bene prima d'ora. Dopo un'altra serie di sguardi abbiamo preso a baciarci e ancora dobbiamo smettere. Ormai conosco la sensazione delle sue mani su di me e delle mie mani su di lui ed è fantastica. siamo entrambi sul fianco, uno difronte l'altra. È così bello lui... Questo.

-Stasera c'è un ballo. Ti va di andarci?- mi tira a cavalcioni su di lui e mi mantiene per i fianchi mentre io mi abbasso per bacargli la mascella.

-Dove? Non ne ho sentito parlare- gli bacio l'attaccatura dell'orecchio e poi collo. Cavolo se potrei passare giorni interi a baciarlo.

-In un'altra scuola. Una delle nostre rivali, ma almeno non ci sarà nessuno che conosciamo e potremo baciarci quando vogliamo- rafforza la sua argomentazione strizzando il sedere mentre io gli rido sul collo. Ha un buon profumo anche appena sveglio.

-E come mai ti hanno invitato?- gli chiedo passando a baciargli l'angolo della bocca. Sto cercando di evitare le labbra perché devo ancora lavarmi i denti e poi voglio conoscere ogni centimetro della sua pelle e voglio baciarlo tutto. È un po' come una rivendicazione. Marco il territorio anche se nessuno lo sa.

-Ho i miei agganci- risponde alzando i fianchi e strusciandosi contro di me. Devo chiudere gli occhi e stritolare la sua maglietta per controllarmi.

-Qualcuna con che ti sei portato a letto scommetto- la mia è solo una battuta, ma quando non smentisce e non ride capisco che ci ho preso in pieno. Mi tiro su mettendo distanza tra noi, le mani sul suo petto per restare in equilibrio.

-È stato prima che arrivassi tu- cerca di giustificarsi. Gli credo, perché l'ho osservato. Ha respinto tutte le ragazze che gli si sono buttate addosso da quando ci sono io, ma ciò non mi fa sentire affatto meglio.

-Dovresti andarci- gli dico spostandomi da dosso a lui. improvvisamente ho bisogno di spazio.

-Ma io voglio andarci con te- si tira su a sedere e cerca di prendermi per un braccio, ma io mi scanso malamente. Voglio andarmene di qui.

-Io non voglio andarci invece- ribatto ancora più acida saltando in piedi per recuperare le scarpe.

-Allora non ci andiamo. Facciamo qualcos'altro- è dietro di me. Avverto il suo fiato sul collo e poi con le dita inizia a fare su e giù sul mio braccio provocandomi dei brividi lungo tuta la schiena.

-No. Tu dovresti andarci. Ci vuoi andare quindi vai- so che non ha il minimo senso, ma ce l'ha per me. Mi allontano da lui... Dalle sue mani e corro fuori di lì senza lasciargli la possibilità di farmi cambiare idea. A piedi, raggiungo il mio appartamento dove mi sfogo con Aria e Aisha. Solo che quando finisco di parlare mi guardano come se fossi pazza. Forse lo sono davvero.

-Mi sono persa. Qual è il problema allora?- chiede Aria seduta sul divano accanto alla nostra amica. Io invece sono in piedi e sto facendo avanti e indietro. Di solito nei libri funziona per scaricare la tensione...

-Lui è... perfetto- sbotto come se quello dovesse spiegare tutti i problemi della vita.

-Lui mi capisce. Mi apprezza. Non mi mette pressione per fare qualcosa che non voglio e non si spinge mai oltre il dovuto senza il mio consenso- sono sull'orlo di una crisi isterica. Sto per scoppiare. Datemi un tranquillante!

-E quindi? Tu non vuoi farlo con lui è questo?- tenta Aisha, ma sto già scuotendo la testa prima ancora che finisca di parlare.

-Io voglio che sia lui, ma non sono ancora pronta. So per certo che non è stato con nessuna da tre settimane ovvero da quando siamo arrivati qui. Cioè da quando ha incontrato me-

-Hai paura, è normale, ma non puoi scappare così- dice Aria con uno sguardo amorevole che serve a farmi calmare n tantino.

-Io non voglio fare qualcosa che non sono ancora pronta solo perché mi sento in dovere. Voglio che sia importante e speciale. Non solo per me, ma per entrambi- mi arrendo e mi butto sul divano in mezzo a loro due. Vorrei urlare. Al diavolo, lo faccio. Lascio che un grido di frustrazione mi esca dalla bocca perché è così che mi sento. Frustrata, sopraffatta, affranta. Eppure, dopo essermi sfogata per un altro po', le mie amiche mi convincono ad andare a quel ballo quindi mi preparo in quarantacinque minuti, n tempo da record, e mi faccio accompagnare da Blake e le ragazze fuori casa di Oliver. Stasera comunque non accadrà quello, ma lui è sempre così carino con me che si merita almeno che ci provi. No? Raggiungo la casa di corsa mentre sento la macchina ripartire alle mie spalle e busso. Dopo qualche minuto in cui nessuno viene ad aprire mi convinco che sia troppo tardi, che Oliver sia già andato al ballo e cerco su internet un Uber disponibile, ma non serve perché finalmente la porta si apre rivelandomi un ragazzo a dorso nudo che si sta infilando una maglietta e con un pantalone della tuta addosso mentre io butto fuori tutta l''aria che non sapevo di star trattenendo. Non sembra affatto un ragazzo pronto per un ballo. Davvero non ci sarebbe andato senza di me? il sorriso che gli spunta non appena mi mette a fuoco mi suggerisce che non lo avrebbe fatto.

-Sei pronto? Dobbiamo andare ad un ballo no?- cerco di sembrare tranquilla, ma il mio sorriso è tirato e la mia voce tesa. Spero non sia arrabbiato. Con un gesto mi attira a sé mentre fa un passo in avanti per venirmi incontro, mi prende il viso tra le sue mani, i suoi occhi incastrati nei miei, il suo sorriso che mi contagia e poi mi bacia... Baciare Oliver sta diventando la mia attività preferita e so che lo stesso è per lui perché sento la sua erezione premere sul mio ventre dura come la roccia mentre le nostre lingue continuano a scontrarci. Ho smesso di scappare da lui.  

Il Mio Destino Sei TuWhere stories live. Discover now