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BRIAN

Il piano era quello di farmela un'ultima volta così da potermi concentrare sulle partite e togliermela dalla testa. Al massimo potremmo essere amici. Ma qualcosa è andato storto. Dopo averla accompagnata al suo appartamento ed essere tornato al mio le ho mandato un messaggio. E le ho organizzato un appuntamento. Non ho un appuntamento vero dal primo anno. ed è il motivo per cui sono così nervoso ora, cazzo.

Sono arrivato con cinque minuti di anticipo. Io. Che di solito faccio aspettare le ragazze un quarto d'ora prima di essere pronto. Ora invece sono seduto nel piccolo salotto e mi sento sotto inquisizione. Aria è andata a vedere se Aisha avesse bisogno di aiuto e sono rimasto solo con Alyssa. Ho cercato di fare conversazione, ma non ne ha voluto sapere.

-Al contrario di quello che possiate dire, voi due siete legati. Lo vedo io, lo vede Aria, lo vedono i ragazzi, lo vedono tutti. Solo... Non farla soffrire- non mi sono mai ritrovato nella situazione di dover ascoltare l'avvertimento delle amiche di una ragazza. Però trovo bello che Alyssa si preoccupi così della sua migliore amica. Anch'io prima o poi le dovrò fare un discorsetto su Oliver e anche ad Aria per quanto riguarda Blake. Contro ogni aspettative siamo diventati buoni amici e Alessio non è da meno.

-Lei sembra forte. E lo è, la maggior parte delle volte. Ma non può fare tutto ciò che vuole. Deve stare attenta, perché è molto fragile anche se non lo ammette- sono tentato dal domandarle il perché. Ha per caso qualche problema di salute? Altrimenti non me lo spiego.

-Io la sto affidando a te Brian. Mi sto fidando di te e, credimi, non lo farei se non credessi che ne sarai all'altezza. Solo... non deludermi okay?- riesco solo ad annuire perché, prima di formulare qualche farse, Aria e Aisha ci raggiungono. Io e Alyssa ci alziamo in contemporanea e cavolo. Guardo Aisha e resto senza fiato. Ha un abito che le arriva un po' più su del ginocchio, nero con dei brillantini. I capelli semi raccolti. Gli stivali alti che le coprono le gambe.

-Ciao- avanza timidamente verso di me mentre io resto letteralmente a bocca aperta.

-C-ciao- mi riscuoto, leggermente, dal mio stato di trans e passo gli occhi su tutto il suo corpo deglutendo, rumorosamente. Senza dire una parola le porgo il braccio e lei lo prende con una risatina nervosa. Salutiamo le ragazze e poi usciamo dall'appartamento. Da buon cavaliere le tengo aperta anche la portiera dell'auto per farla salire prima di andare al posto del guidatore e mettere in moto.

-Sei bellissima- la osservo. In poco tempo ho imparato che si imbarazza facilmente per i complimenti sinceri. E quando distoglie lo sguardo non sapendo cosa fare... Sembra così indifesa. Anche se non lo è per niente.

-Allora, dove andiamo?- cambia argomento e lo trovo adorabile. Guardando la strada scuoto la testa, il mio sorriso più seducente.

-È una sorpresa-

Dieci minuti dopo accosto qualche metro prima dell'elicottero. Saliamo a bordo e le svelo la sorpresa.

-Se ti è piaciuto volare, guidare ti piacerà ancora di più. Avere il controllo è una sensazione indescrivibile- il suo sguardo in questo momento è un misto di eccitazione, euforia e terrore.

-Farò tutto io. Tu dovrai solo usare il volante. Io sarò pronto ad ogni evenienza- inizio ad armeggiare con i pulsanti per iniziare il decollo.

-Dobbiamo prendere quota. Alza il controllo lentamente e poi tienilo alla stessa altezza. Rilassati andrà bene- un occhiolino e si rilassa visibilmente. Molto più sicura esegue le mie istruzioni alla lettera e ci libriamo in volo per sorvolare su San Diego.

-Andremo in un ristorante a New York dopo- la informo. Lei non risponde. Credo non mi abbia neanche sentito. È totalmente concentrata sulla guida e io ne approfitto per guardarla. Studiare attentamente i suoi lineamenti. Molte altre ragazze si sarebbero rifiutate senza neanche provare. Ma non lei. Se fossimo altre persone, in un'altra vita, forse, chissà...

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora