16

672 60 6
                                    

Dopo aver lasciato andare un lungo sospiro, Jungkook si chiuse alle spalle la porta del proprio appartamento per poter attraversare il piccolo corridoio che lo separava da quello di Taehyung. Esitò qualche attimo, sentiva le mani umide e il suo collo imperlato di sudore a causa dell'ansia. La sua salivazione diminuì improvvisamente e la sua gola sembrò essere secca. Deglutì rumorosamente, lasciò andare un respiro tremolante e, con la massima lentezza, alzò il braccio per incontrare le sue nocche con il legno freddo del varco.

Attese qualche secondo prima che la porta venisse aperta mostrando così la figura di Taehyung in tutta la sua eterea bellezza. Il maggiore sorrise, uno di quelli talmente tanto luminosi che sarebbero stati in grado di migliorare la tua vita in un solo attimo. Proprio come avvenne a Jungkook.

«Kookie! Finalmente sei arrivato, non vedevo l'ora di stare un po' con te.» esclamò entusiasta mentre afferrava il minore per un polso e attirarlo a sé in un caloroso abbraccio. «Mi sei mancato.»

Jungkook sentì l'intero viso andare a fuoco a quel dolce contatto. Si chiedeva ancora come quel ragazzo potesse essere così facilmente sincero e spontaneo senza doversi mai preoccupare di quello che avrebbe potuto dire la gente sul suo conto. Lo ammirava davvero tanto.

Il moro tossì nervosamente staccandosi lievemente da quel contatto che lo stava quasi soffocando. Alzo il volto incontrando le pupille luminose di Taehyung, che lo guardavano con tanta gioia. «Allora.. cosa ti va di fare stasera?» chiese palesemente in imbarazzo distogliendo lo sguardo da quello del maggiore. «Sicuro non disturberemo Jimin stando qui?»

Il biondo scosse la testa sempre con il suo solito sorriso stampato in viso. «Noi non staremo qua.» ridacchiò.

«E dove vuoi andare a quest'ora?» chiese confuso Jungkook.

«Ti sembrerò banale o infantile, ma avevo pensato ad un pic-nic al parco!» esclamò entusiasta il ragazzo rivelando alle sue spalle un enorme cesto rosso. Il minore alternò lo sguardo dall'oggetto a colui che padroneggiava la sua mente, entrando in una sorta di panico poiché non sapeva cosa dire. Se queste sono le sensazioni che uno prova quando è innamorato, beh.. devo dire che è proprio uno schifo.

Il biondo, notando il silenzio da parte del minore, credette che avesse sbagliato ad organizzare la serata per entrambi senza il consenso di Jungkook. Si sentì immediatamente in imbarazzo e cominciò a farfugliare parole a raffica nel tentativo di poter riparare ciò che poteva essere riparabile. «Voglio dire.. non.. non dobbiamo per forza, se tu non vuoi. Era solo un'idea, possiamo anche-»

Jungkook capì di aver fatto la mossa sbagliata. Avrebbe dovuto dire almeno una parola o dare un segno di approvazione ma tutto quello che riuscì a fare fu fissarlo in silenzio e si diede dell'idiota mentalmente per essersi fatto fraintendere in quella maniera tanto stupida dal maggiore. Perciò fece l'unica cosa che riteneva giusta fare; si avvicinò a passi lenti al ragazzo farfugliante e poggiò delicatamente le proprie labbra sulle sue in un semplice e casto bacio, ma che sarebbe servito a zittire la parlantina dell'ossigenato.

«Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. A te potrebbe sembrare banale, ma per me è perfetta. Grazie, Tae.» sorrise, forse per la prima volta, sinceramente al maggiore. Neanche lui sapeva come aveva fatto a tirare fuori tutto quel coraggio, ma non gli importava perché per la prima volta era riuscito ad esternare le proprie emozioni ad un ragazzo che conosceva da non molto tempo ma che, da quando lo aveva incontrato, era riuscito a portare nella sua vita solo calore.

Taehyung tirò un sospiro di sollievo mentre la sua mano andava ad accarezzare la guancia del minore, non potendo fare a meno di sorridere per l'iniziativa dell'altro. «Per un momento ho temuto di aver sbagliato tutto quanto.»

Beautiful Mess Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora