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TW: ABUSI, SE SIETE SENSIBILI VI CONSIGLIO DI SALTARE QUESTA PARTE.

Era una giornata uguale a tutte quelle altre che aveva vissuto nei suoi diciotto anni di vita. Jungkook se ne stava seduto pazientemente sul divano di quella casa trasandata con in mano una busta di ramen caldo, preparata appositamente per il suo coinquilino come da lui richiesto. Tamburellava ininterrottamente il pavimento con i piedi, gesto che eseguiva ogni qualvolta era nervoso o ansioso. Temeva che lui potesse tornare a casa nuovamente ubriaco, o peggio, e che potesse fargli del male, di nuovo.

«Non mi farebbe mai più una cosa del genere, me l'ha promesso.» sorrise lievemente rassicurando sé stesso nel tentativo di sopportare ancora quella situazione e deglutì rumorosamente in preda all'ansia che lo stava piano piano assalendo. L'ultima volta c'era andato giù pesantemente, tanto che i lividi sul corpo del minore restarono per settimane intere e dovette coprirli come meglio poteva o lui si sarebbe cacciato nei guai per colpa sua ed era l'ultima cosa che desiderava fare. Sul costato era ancora presente la cicatrice che gli aveva procurato quando aveva provato ad accoltellarlo, probabilmente sarebbe rimasta a vita come ricordo di quel giorno infernale per il piccolo Jungkook.

Ma andava bene così, lo aveva perdonato per tutto quel male inflittogli poiché infondo lo amava. Si amavano.

Sorrise e scosse la testa eliminando tutti i pensieri negativi, pensando al modo in cui poteva accogliere il ragazzo, non appena sarebbe tornato, per evitare di farlo innervosire ulteriormente. Odiava renderlo nervoso.

Scattò in piedi non appena sentì il rumore di chiavi girare nella serratura e della porta d'ingresso chiudersi. Strinse maggiormente la scatoletta che teneva tra le mani e si avvicinò lentamente all'entrata della casa per dare il benvenuto al coinquilino appena tornato.

«C-ciao hyung, ben t-tornato.» sussurrò dolcemente Jungkook avvicinandosi cautamente alla grande figura ancora voltata di spalle. «Ti ho preparato il ramen, proprio come mi avevi chiesto.» sorrise allungando il contenitore verso di lui.

«Ramen?» parlò finalmente l'uomo, sfilandosi il cappotto e appendendolo sull'attaccapanni. La puzza di alcool si poteva percepire lontano un miglio, sarebbe stato meglio per il piccolo Jungkook fare attenzione o si sarebbe potuto fare sul serio male.

«S-si, ramen.» tremò impercettibilmente «H-ho sbagliato?» chiese con un fil di voce, spaventato dalla reazione del ragazzo.

Questo si voltò verso di lui con un sorriso stampato in volto, ma non era un sorriso che esprimeva rassicurazione o felicità, tutt'altro. Il maggiore s'avvicinò a lui a passi lenti e decisi e appoggiò una mano sulla sua nuca, cominciando ad accarezzarla. «Mi hai chiesto se hai sbagliato?» chiese con una nota sarcastica nella voce.

Jungkook tremò sotto il suo tocco e non rispose, impegnato a mantenere una regolare respirazione. Al grande non piacque questo silenzio da parte del minore e strinse una ciocca di capelli tra le sue callose dita «Rispondi moccioso.» strinse la presa tra i suoi capelli scuri. «Ho detto: mi hai chiesto se hai sbagliato?»

«S-si.» deglutì il minore sentendo gli occhi farsi sempre più umidi. «Mi dispiace s-se ho.. commesso un errore, non era mia intenzione hyung.»

«Oh piccolo Kookie, non ti preoccupare.» accarezzò il suo volto «Ormai sono abituato ai tuoi continui sbagli, sei proprio una delusione.» ridacchiò allontanandosi da lui, mollando malamente i suoi capelli rischiando di fargli perdere l'equilibrio, per dirigersi in salotto.

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