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«Rosie, Kookie! Venite, i primi ospiti sono già arrivati.» la voce di Taehyung arrivò dritta all'orecchio dei due, i quali si scambiarono uno sguardo complice prima di alzarsi dal materasso.

«Andiamo?»

«Andiamo.»

Ma, prima che potessero fare il loro ritorno in salotto, la voce del biondo attirò nuovamente la loro attenzione causando un brivido lungo la spina dorsale del minore.

«Ben arrivato, Yoongi!»

Il battito cardiaco di Jungkook aumentò in pochi secondi mentre istintivamente serrò le mani in due pugni. I suoi occhi parevano iniettati di sangue a causa della rabbia ed il suo respiro divenne irregolare, era sul punto di impazzire. Roseanne notò ogni singolo cambiamento d'umore dell'amico con la paura che questo potesse fare qualcosa di stupido.

«Che cazzo ci fa quello in casa mia?» digrignò i denti rosso dalla rabbia, sembrava una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.

«Jungkook-» la rossa si posizionò dinanzi la figura mascolina dell'altro nel vano tentativo di calmarlo. «Kookie, ascoltami.» afferrò il volto del ragazzo cercando di creare un contatto visivo con lui.

«Non devo ascoltare un cazzo, Roseanne!» urlò incrociando finalmente i suoi occhi fiammanti con quelli spaventati dell'amica. «Ha avuto il fottuto coraggio di presentarsi qui in casa mia dopo ciò che ha detto sul mio fidanzato come se nulla fosse. Come se le mie parole non avessero avuto alcun valore per lui, è venuto qui solamente per provocare me! Cazzo. Io ti giuro che lo ammazzo quello stronzo.» fece per uscire dalla camera con l'unica intenzione di far capire una volta per tutte a Yoongi che doveva stare il più lontano possibile da Taehyung, ma Roseanne fu più agile di lui e con un colpo secco chiuse la porta della camera da letto a chiave per evitare al ragazzo di uscire e combinare qualche guaio.

«Che cazzo stai facendo?» la fulminò Jungkook con lo sguardo. «Stai cercando di proteggerlo adesso?»

La rossa sospirò passandosi nervosamente una mano sul viso . «Certo che no, idiota. Sto cercando di proteggere te!»

«Non ho bisogno della tua protezione. Lascia che vada di là e-»

«E cosa, Jungkook? Lo picchi di fronte a tutti? Di fronte a Jimin? Taehyung? Creeresti solo un enorme casino, Kookie.»

Jungkook la guardò sbigottito, non riusciva a credere alle sue parole. «E cosa vuoi che faccia? Che me ne stia con le mani in mano mentre quello lì ci prova con il mio ragazzo o chissà cos'altro?» affermò in modo sarcastico passandosi le mani tra i capelli già abbastanza scombinati.

«Parli come se non conoscessi e non ti fidassi del tuo ragazzo. È di Taehyung che stiamo parlando, Jungkook! Lo conosci, sai che non si farebbe abbindolare da nessuno, soprattutto di uno come Yoongi.» Roseanne si ritrovò ad alzare il tono di voce ormai in preda ad una crisi nervosa a causa dell'atteggiamento del moro.

«Si, ma-»

«Niente ma, Jungkook. Ora torneremo di là e tu ti comporterai normalmente come se nulla fosse. A meno che tu non voglia rovinare la serata al tuo fidanzato, che ti ama tanto e ti aspetta di là per iniziare la vostra nuova vita insieme. Ci siamo capiti?»

Jungkook si girò di lato. Sbuffò, incrociò le braccia al petto e serrò la mascella. Era consapevole del fatto che l'amica avesse pienamente ragione, ma era più forte di lui; la voglia di far capire una volta per tutte al corvino di non avvicinarsi più a loro era tanta, ma non avrebbe potuto sfiorarlo nemmeno con un dito. Non davanti a Taehyung.
La sua mente vagava in cerca di una risposta da dare alla rossa, ma si soffermò a pensare al ragazzo che con tanto amore era riuscito a farlo uscire da quel circolo vizioso che erano i suoi pensieri. Non poteva fargli questo, era solo grazie a lui stava sopravvivendo. Semplicemente si limitò a sospirare, abbassò lo sguardo verso il pavimento arreso.
«Va bene.»

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