Rimasi stupita nel vedere Doug in cucina, indaffarato a riordinare la spesa. Erano giorni che non ci incrociavamo per casa, o se capitava era solo per pochi attimi e io ero sempre rimasta sulle mie. Era ancora vivido il ricordo del suo rifiuto, successo solo due notti prima, e in un certo senso volevo fargliela pagare, anche se lui non sembrava fare più caso al mio umore altalenante.
Poggiai il borsone vicino alla poltrona e lo raggiunsi, fermandomi sulla soglia. "Come mai sei a casa stasera? Pensavo avessi il turno di notte."
Mi parlò con la testa infilata nel frigo, impegnato a riordinare la frutta. "Infatti, ma con i turni in questi giorni è un delirio. Abbiamo alcuni colleghi in ferie, altri sono malati e quindi si è scombussolato tutto." Si alzò in piedi e finalmente mi guardò; i suoi occhi scuri e dolci incontrarono i miei e fui tentata di ignorarli, ma senza successo, perché Doug si stava avvicinando, e più lo faceva, più in me cresceva la voglia di perdonarlo e di baciarlo.
Si fermò a un palmo dal mio viso e con le mani cominciò ad accarezzarmi le braccia. "Nei prossimi giorni vivrò praticamente in ospedale e stanotte sarà l'ultima sera che dormirò nel mio letto, poi per cinque notti solo una brandina, quando andrà bene."
Non riuscii a nascondere la delusione e abbassai gli angoli della bocca. "Ah, capisco, è tanto tempo."
A quel punto mi stampò un veloce bacio sulla bocca poi ritornò a scrutarmi. "Sì, ma ti ho fatto scorta di biscotti al cioccolato e altri cibi pronti e poi, impegnata come sei, non te ne accorgerai neanche."
Peccato che c'era di mezzo un'intera settimana e il sabato non avevo lezione, né amici con cui uscire. Avevo già passato dei week-end sola, ma Doug andava e veniva, invece stavolta sarebbe stato completamente assente.
"Quindi ritornerai..." Contai mentalmente i giorni. "Domenica?!"
Annuì con il cenno del capo, poi si allontanò da me e riprese il lavoro che aveva interrotto, riordinando le scatole nel pensile sopra la sua testa. Iniziai a inquietarmi; non ci saremmo visti per cinque lunghi giorni e per altrettante interminabili notti.
Doug si voltò e non nascosi il mio muso lungo e cercò di distrarmi. "A proposito, come vanno le prove?"
Sussultai nel ripensare alla scena di me e Daniel che ballavamo appassionatamente; se voleva cercare di distrarmi ci era riuscito in pieno. "Sì, bene... procede tutto bene."
Finimmo di cenare parlando del più e del meno e poi mi rifugiai nella doccia, godendo del piacevole scorrere dell'acqua bollente sul mio corpo. Quella notte avrei dormito insieme a Doug, ed ero cosciente del fatto che avrei voluto di più, di un semplice bacio e se lui mi avesse respinta di nuovo ne avrei sofferto. Ma viceversa non avrei sopportato di stare nuovamente senza di lui, la possibilità che mi allontanasse un'altra volta c'era, anche se non ne capivo il reale motivo.
Inutile continuare a crogiolarsi nelle supposizioni, nella mia testa frullava una sola idea: restare con Doug il più possibile. Volevo fare il pieno del suo odore, del suo viso, della sua voce, perché sapevo che mi sarebbe mancato come l'aria.
Uscii dal bagno con fare accorto, avevo deciso di osare un altro approccio, più visivo e visto che ero stata definita sciatta e poco sexy, decisi di accendere l'atmosfera puntando sull'abbigliamento, anche se non era il mio forte. Avevo indossato un paio di pantaloncini decisamente corti e una maglia dal collo largo che, volutamente, lasciava la mia spalla destra nuda.
Doug era in salotto, sdraiato sul divano-letto, con un braccio dietro la nuca e con in mano il telecomando, intento a fare zapping. Quello, già di per sé, non era un buon segnale, avrebbe potuto andare in camera da letto, ma probabilmente aveva voglia di guardare la TV. Tra di noi aleggiava un inusuale silenzio, che ne ero certa, se non ci fossimo baciati non ci sarebbe stato. Tra noi l'atmosfera si era come raffreddata, come se avessimo paura di portare il nostro rapporto al successivo livello, cioè a quello più intimo e carnale.
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Persa
Romance❤️🔥attenzione contenuti per adulti❤️🔥 Cara, impulsiva ragazza di sedici anni, che per mantenersi lavora in un locale per soli uomini, è solo all'apparenza simile a tutte le sue coetanee. Si è appena emancipata da una madre perennemente assente e...