Beomgyu pov.
<C-come?>
Sgrano gli occhi.
Io? Il disastro ambulante, la cosa più bella che gli sia mai capitata?
Più la frase si ripete nella mia mente, più il senso diminuisce.
No, sarà probabilmente una frase gentile posta a far sentire le persone in qualche modo speciali.
Certo che devo essergli sembrato davvero patetico per fargli fare uscire una cosa del genere.
Beh, credo che anch'io se vedessi qualcuno nella mia stessa situazione proverei a dirgli qualcosa di carino per tirargli su il morale, no? Giusto?
Però... E se...
No. No, Beomgyu, non ci pensare nemmeno.
Ma...
Ho detto no!
Provo a respingere quei pensieri che hanno iniziato ad assillarmi la mente.
Non voglio dargli voce, nemmeno nella mia testa.
Non voglio illudermi.
Non gli darò ascolto.
Come semi che hanno bisogno di luce ed acqua per crescere e sbocciare, quei pensieri sono riusciti ad entrare strisciando nella mia mente, e sono già attecchiti in un angolo recondito del mio essere, chiedendo insistentemente di essere nutriti di speranza.
Ma io non gli darò corda, oh no, non glielo permetterò, non nella mia testa.
È solo una dannata frase, perché mi faccio tanti problemi?
Le mani di Taehyun si staccano improvvisamente dalle mie spalle e, con un movimento leggero e veloce, si allontana da me.
<N-nulla... fa come se non avessi detto niente>.
Certo, perché non dovrei? È solo una frase gentile posta a tirarmi su il morale.
Ma allora, perché sento le guance scottare?
Dannazione a loro.
Stupidi pensieri fuori luogo e senza senso.
Divertente, no? Come non riesca a farmi valere neanche su me stesso.
Rilasso le spalle e mi abbandono allo schienale della sedia.
Guardo Taehyun.
Vedo come si ostina a tenere la testa bassa, rivolta a quella pentola su cui si è formato un leggero strato di condensa.
Come la afferra per i manici e, facendo attenzione a non far fuoriuscire la pasta, versa l'acqua nel lavandino, facendo alzare una vaporosa nuvola calda.
Tutto ciò in completo silenzio. Come se stesse cercando di fare il minor rumore possibile. Come se si fosse improvvisamente dimenticato di quello di cui stavamo parlando.
Meglio così. Non voglio aggiungere un altro problema alla sua lista.
<Ecco> un sorriso si mostra sul suo volto mentre mi porge il piatto, ma non sembra sincero. È tirato, forzato. Sembra quasi che sia in imbarazzo.
Ma perché dovrebbe?
O forse sono io a metterlo a disagio?
<Grazie, dovrei imparare a cucinare prima o poi...> mormoro, accennando a un mezzo sorriso.
In effetti non posso continuare a restare qui senza fare niente, non sarebbe giusto nei suoi confronti.
Lui ha la testa china sul piatto, e i capelli gli coprono gli occhi, quei bellissimi occhi da cerbiatto, ma nonostante questo riesco a vedere le sue labbra increspare in un sorriso, questa volta davvero.
<Magari sabato ti insegno qualcosa> dice alzando lo sguardo.
Ricambio il sorriso.
Non ho ancora ben capito in quale sottospecie di relazione ci siamo infilati noi due. Amicizia? O forse semplice conoscenza? O magari qualcosa che non rientra in nessuna di queste due categorie.
Qualcosa di altalenante, di incerto, di ancora acerbo.
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°•You Have Fixed My Heart°• [Taegyu~♡]
Фанфик"𝘊𝘩𝘪 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰?" •°*~°•*~•°*~°•*~•°*~°•* Che cosa potrebbe succedere se un ragazzo 'sbagliato' n...
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