°•You Have Fixed My Heart°• [Taegyu~♡]

41-The perfect dress 👔

Yeonjun pov.

Do un colpetto di tosse, improvvisamente a disagio.
<Sc-scegliamo ovviamente... giusto Soobin?> lo guardo cercando approvazione.
Lui annuisce, portandosi una mano alla nuca e guardando altrove con un sorriso.
L'individuo che si erge avanti a noi è a dir poco particolare: capelli rosa fluo tenuti all'indietro da una quantità esorbitante di lacca, un completo tutto brillantini che riflette in modo assolutamente perfetto la luce dei pannelli sui tuoi occhi e occhiali squadrati dalle lenti gialle. Sembra uscito da un film anche se non saprei esattamente di quale genere.
Sulla targhetta che porta leggo: PARK JIMIN.
<Allora...> il commesso ci squadra dall'alto al basso. <Cosa avevate in mente a parte mangiarvi a vicenda con gli occhi?>.
<Uh beh noi, uhm non abbiamo idee chiare ma dobbiamo andare ad un ballo scolastico, quindi...>.
Al giovane d'un tratto si illuminano gli occhi e ammorbidiscono i lineamenti. <Oh, davvero? Che cosa esageratamente dolce. Allora non serve altro, seguitemi su, su! Ho quello che fa per voi!> dice mentre la sua voce si perde tra gli espositori.
Io e Soobin per un attimo ci guardiamo, straniti.
Alzo le spalle non trattenendo una risatina, e mi metto a marciare verso l'estroverso individuo con cui abbiamo appena parlato.
Soobin mi segue esitante tendendo il braccio verso di me dicendomi di rallentare.
<Oh! Eccovi qui, ma dov'eravate spariti voi due? Ad ogni modo, ecco qua> dice porgendomi un completo bianco perla.
<Il bianco è perfetto col tuo fisico, vai subito a provarlo> mi ordina.
Un po' interdetto rivolgo a Soobin uno sguardo divertito mentre lui con gli occhi mi prega di restare.
Ma io arriccio il naso e scuoto la testa.
Arrivo in camerino e inizio a spogliarmi.
Respiro per un momento, guardandomi allo specchio. Ho sempre avuto un rapporto positivo con il mio corpo, non mi è mai importato che fosse più femminile rispetto agli altri ragazzi, che fosse più longilineo e all'apparenza delicato. Scopro i denti e mi dedico un sorriso.
Tolgo anche la maglia e rimango in canottiera, allora infilo i pantaloni bianchi e... La tenda si scosta all'improvviso e una mano mi porge una camicia bianca. Sobbalzo e strabuzzo gli occhi.
<Avevo scordato questa, sì, no, non c'è bisogno di fare scenate con quel corpo che ti ritrovi non hai da nascondere niente>.
<Dà qua!> lo interrompo e chiudo la tenda.
Il cuore mi batte forte, ma non per vergogna di essere stato visto. La vergogna è per essermi aspettato che fosse qualcun altro ad irrompere mentre mi cambiavo.

No...

Scuoto la testa e indosso la camicia, fermo i pantaloni con la fascia e metto la giacca, la abbottono.
Mi sistemo le maniche e sono pronto.
Mi guardo.
Noto che il commesso aveva ragione e che mi sta gradevolmente bene.

Ma... A Soobin piacerà?

Già, gli piacerà?
Se così non fosse dovrò fare finta che non piaccia nemmeno a me, e trovare qualcos'altro. Voglio essere al meglio per lui. Ahh, che stai facendo alla mia testa, Soobin?
Voglio che tu mi veda bello, voglio che ti incanti mentre mi guardi.

Prendo un bel respiro e rilasso le spalle ma dentro sono scosso da fremiti di ansia ed eccitazione; esco.
Ciò a cui vengo incontro è a dir poco inaspettato.
Una visione surreale, davanti a me, Soobin con un completo rosso.
Resto a bocca aperta, immobile sul posto.
Era... certo che non mi sarei mai immaginato Soobin con una cosa del genere. È... particolare.
Molto particolare. Rende le mie interiora confuse, il ritmo del cuore varia.
<Soobin?> lo chiamo perché sembra che non si sia accorto di me, intento com'è a parlare col commesso.
<Ah- no, Yeonjun non guardare! È... Non mi sta bene ora lo cambio> dice il più in fretta possibile guardandomi di sfuggita.
<Sì ha ragione> sbotta secco l'altro.
<Il rosso è stato un errore> dice stizzito <...ma tu. Tu sei fa-vo-lo-so> mi addita.
<Io uh... Grazie> rispondo imbarazzato senza il tempo di pensare, mentre il petto mi si gonfia di piacevoli emozioni.
<Soob->
<Sì, che ne pensi tu, ragazzo?> non mi fa parlare lui.
Soobin al ché mi guarda, sempre da lontano. Analizzo il suo comportamento: le sue labbra si schiudono, gli unici movimenti che vedo sono il tessuto cremisi della giaccia alzarsi ed abbassarsi seguendo il suo respiro e i suoi occhi saettare da una parte all'altra.
Dopo degli istanti che paiono eterni i miei occhi finalmente incontrano i suoi.
<Stai... Uhm...>.
Attendo, con un tamburellare incessante nel petto. Penso a cosa dirà, penso a cosa dirà di me, cosa penserà di me, cosa starà pensando di me.