•Capitolo 15•

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Kageyama's P.O.V.

Sono in treno, seduto affianco al mandarino. Dato il sorrisetto di Kuroo-san, intuisco che la cosa fosse studiata e non un caso fortuito.

GRANDE KUROO SENPAI! Se non ci fossi stato tu, probabilmente qua nessuno si sarebbe mosso. Sicuri che non posso trasferirmi da lui? Questo ammasso di muscoli è troppo stupido.

Cos-

Lascio perdere la mia grandiosa coscienza e inizio ad esplorare il luogo in cui ci troviamo: non è per nulla affollato anzi, in questa parte ci siamo solo noi ed una famigliola.

Meglio così, preferisco di gran lunga il silenzio.

Inoltre, anche se non lo do a vedere, sono molto impaziente ed entusiasta di andare a Tokyo.

Quello che ha detto Hinata effettivamente è vero: il ricordo che ho della metropoli risale a molti anni fa e le immagini sono quelle di un bambino felice che la visitava con la propria famiglia. Magari ora, con occhi diversi, vedrò tutto in modo differente. Chissà.

Immerso tra i miei pensieri, non mi sono accorto che, seduto vicino a me, non c'è solo la familiare chioma arancio, ma anche un piccolo bimbo.

Infatti Hinata ha in braccio questo bambino cercando di farlo calmare visto che aveva iniziato a piangere.

Quello che vedo è semplicemente bellissimo.

Non pensavo che potesse fare un effetto simile vedere Shoyo con un bimbo in braccio.

Lo scricciolo si gira verso di me, mi allunga la manina e sorride.

Basta, mi sciolgo.

A questo punto faccio la cosa più naturale che mi viene in mente: allungo la mia mano per accarezzare quel dolce visino e infine gli porgo un mio dito che stringe nella sua manina.

Istintivamente sorrido, per poi vedere il piccolino iniziare una fragorosa risata.

Sono morta. Causa del decesso: troppa cuttagine.

Senza rendermene conto, stavo ancora sorridendo quando una voce impanicata inizia ad urlare.

<<Hikaruu! Hikaru dove sei? Hikar- oddio per fortuna stai bene! È maleducazione dar fastidio a persone estranee. Perdonatemi per il disturbo.>> esclama una donna inchinandosi verso di noi in segno di scusa.

<<Si figuri signora, non si deve scusare. Suo figlio è così carino! Non ha dato per nulla fastidio e abbiamo addirittura giocato un po', vero piccolo?>> dice Hinata alla signora, guardando il bambino con un sorriso a 32 denti.

La donna si riprende il bambino, anche se non voleva lasciarmi la mano. Alla fine gli ho fatto un po' di solletico e, dopo aver riso un po', mi ha lasciato il dito, ha salutato entrambi scuotendo la manina ed è tornato al suo posto.

Hikaru eh? Significa "radiante" ed effettivamente quel bambino lo era, ed anche molto.

Il treno è arrivato a destinazione, quindi scendiamo e... wow.

È- è bellissima...

Il sole oramai se ne era andato da un po', quindi ad illuminare tutto ci sono i lampioni e tutte le insegne luminose che fanno vita ad uno scenario davvero bellissimo.

È una città molto grande e piena di vita: tutti i negozi, le luci, i passanti rendono il tutto pieno di movimento.

<<Wow...>> esclamiamo all'unisono io e Hinata.

<<Bella vero? Abbiamo pensato bene allora io Ken>> dice Kuroo, aggrappandosi alle nostre spalle con le braccia e mettendosi in mezzo a me e al rosso.

Come l'estate in inverno |Kagehina|Where stories live. Discover now