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La festa, che avrebbe sancito l'unione tra due delle più famose agenzie di spettacolo della Corea del Sud, si sarebbe tenuta in un famoso locale notturno, situato nel centro della città.

Park Jimin, seguito dalla sua guardia del corpo, aveva già raggiunto il posto.

Jungkook lo aveva mangiato con gli occhi, quando il biondino era uscito dalla sua stanza pronto per l'evento, elegantemente vestito con un completo viola, che fasciava alla perfezione la sua figura. Il corvino avrebbe tanto voluto rimanere a casa per poterglielo togliere, ma purtroppo ora si ritrovava lì, circondato da decine di persone e in un ambiente che proprio non faceva per lui.

"Jungkook", esordì una figura alle sue spalle.

Il corvino si girò velocemente, lasciando Jimin a conversare con una giornalista.

"Hyung!", eccolo lì il suo capo, vestito di tutto punto.

"Sei pronto? Stasera dobbiamo stare ai piani alti, controlleremo tutto da lassù", spiegò il castano, indicando la parte superiore del locale, dove si trovava un secondo piano che affacciava sulla pista e il cui accesso era attualmente chiuso.

"Entrambi?", chiese scettico Jungkook, non entusiasmato dall'idea di dover lasciare da solo Jimin.

"Entrambi Jungkookie. Il signor Cho mi ha assicurato che conosce ogni singolo invitato a questa festa ed è impossibile entrare senza un invito preciso, poi ogni entrata è sorvegliata dai miei uomini, e nei giorni scorsi ho perlustrato tutto il locale. Non ti devi preoccupare, ora dillo a Jimin, dobbiamo andare"

Il corvino annuì, d'altronde quelli erano gli ordini e lui doveva obbedire.

Quindi, a malincuore, interruppe la conversazione, che il biondino stava avendo con quella donna dalla parlantina instancabile, per spiegargli la situazione.

"Mi scusi, glielo rubo per un secondo", disse cordialmente Jungkook alla giornalista, e si appartò con Jimin non poco lontano da quest'ultima e da Namjoon.

"Che c'è? È successo qualcosa?", esordì il biondino.

"No no tranquillo, però per questa sera non posso stare con te. Io e Namjoon hyung dobbiamo sorvegliare tutto dall'alto", a sua volta indicò verso il luogo in cui avrebbe passato la serata.

Jimin alzò lo sguardo, notando in quel momento la presenza di un secondo piano.

"Oh... Okay", rispose allora, non molto convinto.

"Lo so, non piace neanche a me, però Namjoon mi ha assicurato che è tutto sotto controllo e che il signor Cho ha stilato una lista di invitati che conosce personalmente, non che questo mi faccia sentire più tranquillo, ma è già qualcosa. Cerca di stare al centro della stanza, così ti vedo meglio, va bene?"

Il biondino annuì, comunque allarmato.

Nessuno poteva assicurargli che quel pazzo non fosse lì e senza Jungkook al suo fianco si sentiva parecchio scoperto, come se fosse stato messo a nudo davanti a tutti i presenti.

"Ehi Jimin-ah, tranquillo, facciamo che se vedi o percepisci qualcosa di strano o se qualcuno ti infastidisce mi guardi e mi fai questo segno con la mano e io sono subito da te, okay?", disse il corvino, chiudendo la mano in un pugno e lasciando alzato solo il dito mignolo.

"E questa come ti è venuta in mente?", ridacchiò alla proposta, leggermente sollevato, Jimin.

"Beh che c'è? Mi sembra un'ottima idea", mise il broncio l'altro.

"Scusate se vi interrompo, ma dobbiamo andare Jungkook", disse Namjoon, facendosi più vicino ai due ragazzi.

"Arrivo hyung... Per qualsiasi cosa hai capito cosa devi fare?"

BODYGUARD; Jikook (in pausa)Where stories live. Discover now