25.

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"Fermati!"

Jungkook sentiva la terra mancargli sotto i piedi, il respiro affannoso, il cuore pompare il sangue più velocemente.

Non sapeva se quell'uomo fosse armato, non sapeva neanche se rappresentasse effettivamente un pericolo.

Poteva trattarsi di chiunque e forse non era pronto a guardare in faccia quell'essere, il cui solo pensiero gli faceva contorcere lo stomaco.

Se non fosse riuscito a fermarlo?
Se per caso avesse ferito Jimin?

Non si sarebbe mai perdonato qualcosa del genere.

In ogni caso doveva agire.

"Fermo", disse di nuovo, avvicinandosi maggiormente.

Jimin si girò di scatto, sentendo quella voce, sobbalzando nel vedere l'arma puntata contro il ragazzo che era al suo fianco.

Un tuffo al cuore.

"Jungkook no!", disse velocemente, sgranando gli occhi.

E l'altro ragazzo, che era a fianco al biondino, volse il capo a sua volta, realizzando la situazione.

Un peso, dallo stomaco di Jungkook, lentamente scomparve nell'incrociare il suo sguardo.

L'altro ragazzo era Do-yun, l'assistente di Jimin.

Cazzo, era tutto così surreale.

"Dio Jimin-ah, stai bene", Jungkook si fiondò su di lui, costatando che non ci fosse alcun pericolo, abbassando la pistola e stritolandolo tra le sue braccia.

Inspirò il suo dolce profumo.

Ora poteva respirare, ora si sentiva vivo.
Finalmente era risalito in superficie.

"Ehi J-Jungkook-ah così mi soffochi", ridacchiò Jimin.

"Tu sei impazzito cazzo, non hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere, perché non mi hai avvisato?! Credevo che Do-yun fosse lui, credevo ti stesse portando via, avrei potuto fare del male ad entrambi cazzo", lo rimproverò il corvino, portando entrambe le mani a sorreggere il suo viso.

"Scusami Jungkook-ah, non ti vedevo più e Do-yun si stava sentendo male, ha bevuto troppo, quindi l'ho accompagnato qui fuori a prendere una boccata d'aria. Mi dispiace, so di aver sbagliato", spiegò semplicemente, sentendosi realmente in colpa.

"Do-yun come stai ora?", chiese poi al ragazzo che era rimasto in disparte.

Jungkook si voltò verso di lui, tenendo sempre stretto Jimin, e costatando che il ragazzo, in effetti, non avesse una bella cera.

"Sto un po' meglio, grazie. Scusate se ho creato un problema", rispose timidamente, portando lo sguardo sulle punte dei suoi piedi.

"Jungkook!", urlò Namjoon all'inizio del vicolo, correndo verso di loro, "Grazie a Dio state bene".

"Scusate, è tutta colpa mia", disse Do-yun, arrossendo dalla vergogna.

"No Do-yun, assolutamente. È colpa mia, avrei dovuto avvisarvi", ribatté Jimin, mortificato.

Jungkook non smetteva di guardarlo.

Era lì e stava bene.

In quel momento non riusciva ad essere arrabbiato con lui, anche se in realtà, lo era eccome.

Jimin sapeva bene la gravità della situazione in cui si trovava e sapeva anche che Jungkook era lì proprio per proteggerlo.

Non avrebbe dovuto allontanarsi senza prima informarlo della cosa.

BODYGUARD; Jikook (in pausa)Where stories live. Discover now