Capitolo 21

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Il vento tirava fin troppo forte per i suoi gusti. I ricci della ragazza continuavano a spostarsi coprendole il volto. Prima a destra, poi a sinistra. Li scostava, loro tornavano a coprirle gli occhi.

"Granger santo cielo mi stai ascoltando!?" sbottò il ragazzo sollevando gli occhi al cielo.

"I capelli" si lamentò Hermione sincera "non riesco a tenerli a posto"

Malfoy abbandonò il manico di scopa sul prato freddo e si voltò a guardarla. Come da copione il vento soffiò prepotente costringendo la ragazza a stringersi con le braccia, e i capelli a spostarsi nuovamente sul volto. Il serpeverde non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.

"Aiuto Granger" boccheggiò "è più o meno così che mi immagino te trasformata in gatto al secondo anno"

"Molto divertente" sbuffò Hermione portandosi le mani al viso. Non riusciva neanche più a scorgere i contorni degli anelli del campo. Maledisse la sua chioma ribelle, in quel momento avrebbe voluto avere i sottili e leggeri capelli di Ginny.
Mentre nervosamente immergeva le dita nei suoi ricci per scostarli, un paio di mani si posarono sulle sue.

Il tempo sembrò congelarsi. Il suo campo visivo era ancora coperto, eppure sentiva le mani del ragazzo essere molto più grandi delle sue. Piacevolmente si rese conto che nonostante quel tempaccio erano calde, fatta eccezione degli anelli di famiglia. Istintivamente Hermione abbassò lentamente le braccia lasciando ricadere le mani lungo i fianchi.

Le mani della serpe si posarono così tra i suoi capelli e dopo un paio di secondi avvertì il calore della sua pelle sul suo volto. Un viso le comparve difronte non molto lontano dal suo. A differenza di ciò che pensava non la stava guardando ridente, era serio, quasi concentrato. Con decisione le portò i capelli dietro le orecchie da entrambi i lati, poi si permise di percorrere le lunghezze facendo scorrere i ricci tra le dita, giù fino alle punte. Si fermò giocherellando con un boccolo particolarmente definito vicino al suo braccio.
Era vicino, molto vicino, guardava le sue dita tra i suoi capelli mentre la ragazza avvertiva il suo respiro sul viso. Si rese conto che non stava respirando. Neanche se n'era resa conto, ma Malfoy si era abbassato leggermente alla sua altezza mentre dedicava la sua attenzione a quei fili castani tanto intrecciati quanto morbidi. Mentre lo studiava con lo sguardo, lui sollevò gli occhi osservandola attentamente. Hermione arrossì sentendosi quasi colta sul fatto. Era sicura che gli occhi del ragazzo si fossero posati sulle sue labbra dischiuse e rosse per il freddo.

La grifondoro lo guardò in attesa, poi lui parlò.
"Tranquilla Granger, quando voleremo i capelli ti staranno indietro" le sue labbra si piegarono poi in un ghigno furbo "è fisica, l'ho studiata" disse fiero chiudendo un occhio con aria complice. Poi si allontanò e la Granger fu nuovamente investita dal freddo inglese.

La ragazza si prese un momento per riprendere aria, poi realizzò le sue parole.

"Fisica? Ti stai forse appassionando ai bannani, Malfoy?" lo schernì ridendo.

Lui la fulminò "mi interessa la scienza, non i babbani"

"mi interessa la scienza, non i babbani" lo imitò lei forzando una voce profonda che non le apparteneva "per voi maghi scienza e babbani sono la stessa cosa e tu lo sai benissimo" lo provocò.

Il serpeverde le si avvicinò nuovamente con un sorriso rassicurante che dietro non nascondeva sicuramente nulla di buono. "Può darsi" le concesse "ma ora è il momento di dedicarci ad altro.."

Hermione sentì distintamente il suo battito accelerare, non aveva cambiato idea e non aveva assolutamente intenzione di staccare i piedi da terra. Davanti all'espressione ammiccante del ragazzo tentò un'ultima disperata carta per distrarlo.

"Ah sì? Non ti facevo così spavaldo da farmi proposte sconce in un luogo pubblico, ho bisogno di tempo per pensarci"

Draco sgranò per un istante gli occhi mentre la riccia si dovette armare di tutto il suo coraggio per non arrossire o strizzare gli occhi imbarazzata.

Poi lui scoppiò a ridere sonoramente "bel tentativo Granger stavo per cascarci con due piedi"

Hermione si permise si abbandonare la sua finta sicurezza e sbattere i piedi sbuffando innervosita.

"Oh andiamo" si lamentò "non voglio!"

Ma niente, lui l'aveva già avvicinata al suo manico di scopa e con una leggera pressione sul fianco la stava costringendo a sedersi sul manico che li attendeva fluttuante. Il serpeverde non le stava lasciando via di fuga e ignorava il fiume di parole, o meglio lamentele, della riccia.

"...il tempo atmosferico inoltre non è dei migliori, sai che con questo vento la probabilità di effettuare incidenti volando aumenta del..."

"Dio Granger, sta un po' zitta" imprecò infine Malfoy posizionandosi a cavalcioni dietro di lei.

Nel vederlo pronto a partire il panico investì la grifondoro che era comodamente seduta sulla parte davanti del manico con entrambe le gambe penzolanti sulla destra.
"Ei fermo non osare partire!" lo richiamò saltando giù.

Gli occhi grigi del ragazzo compirono una parabola all'insù tanto da sparire per qualche istante. "Andiamo Granger sai benissimo che non ti farò tornare al castello senza aver volato" e così dicendo prese a volteggiare a qualche metro da terra con spavalderia.

Hermione alzò il viso per guardarlo quasi incantata dall'eleganza dei suoi movimenti. "Ti diverti così tanto a torturarmi?" chiese poi.

Con uno scatto il serpeverde scese di qualche metro fino a trovarsi faccia a faccia con la ragazza "sì" le sbuffò sul viso. Gli occhi gli brillavano di divertimento e sfida. Hermione si concesse di sorridere leggermente.

"Avanti abbassati non ci arrivo" disse semplicemente mentre lui le regalava uno dei sorrisi più soddisfatti che avesse mai visto.

Una volta tornato a terra Hermione prese posto dietro di lui, a cavalcioni sulla scopa, escludendo immediatamente il traballante e pericoloso posto davanti su cui aveva cercato di spingerla.

"Tieniti Granger" la richiamò e la grifondoro fece passare le braccia intorno al suo busto. Riusciva a percepire il calore del suo corpo e il tessuto morbido del suo girocollo.

"Pronta?" le chiese felice.

"No" sbuffò Hermione poggiando la guancia contro la sua schiena e stringendosi di più al ragazzo. Al diavolo l'orgoglio, a quello avrebbe pensato dopo, voleva sopravvivere.

Lui rise poi, con una spinta decisa ma allo stesso tempo delicata, si sollevò in volo.

Spazio autrice
Ehmmm.... ciao :')

Sono viva, non mi odiate per favore. Gli ultimi mesi di scuola sono stati tanto duri e avevo perso un po' di interesse per questa storia. Vedere che c'era gente che a distanza di mesi ancora commentava mi ha spinta a continuare dato che so benissimo com'è essere dall'altra parte e attendere un capitolo...

Scusate davvero spero di ritrovare la costanza di una volta.

Se trovate errori come al solito ditemelo (sempre che ci sia ancora qualcuno..)

Scusate ancora...
spero a presto,
-Luna

You Want Me Too || DramioneWhere stories live. Discover now