Capitolo 25

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"Vieni con me un secondo?" gli aveva mormorato allungando la mano verso di lui.

Gli occhi chiari del biondo erano appannati, leggermente rossi, non riusciva a metterla a fuoco e quasi a volersi sorreggere si sbilanciò in avanti aggrappandosi alla mano della ragazza e stringendola tra le sue.
Astoria sorrise chiudendo a sua volta le dita e lo trascinò via sapendo che nessuno si sarebbe curato di loro.

Lo portò fuori dalla Sala Grande, in un corridoio isolato in cui sapeva che i quadri non si sarebbero immischiati nelle loro faccende. Storse il naso quando si rese conto che il ragazzo si era imbambolato a fissare il pavimento.. in quelle condizioni sarebbe stata più dura del previsto.

"Draco" lo chiamò e lui a mala pena tirò su il capo guardandola con gli occhi socchiusi.

"Che c'è?" borbottò lasciando la mano della ragazza e andando a schiantarsi con la schiena contro il muro di fronte.

Astoria gli si avvicinò "ricordi quello di cui ti ho parlato dietro il campo di Quidditch?"

Le labbra del serpeverde si socchiusero dubbiose per poi serrarsi nuovamente mentre scuoteva la testa in segno di negazione. Il fastidio iniziò a farsi strada nel suo corpo, perché quella ragazza doveva sempre avvicinarsi così tanto?
La ragazza sospirò.

"Il matrimonio Draco, il nostro matrimonio" sbottò spazientita ignorando qualunque suo tentativo di sposarsi di lato cercando di mettere più spazio possibile tra loro.

L'espressione del ragazzo non variò di un millimetro e per un secondo Astoria si chiese se davvero valesse la pena di fare tutto quel dramma per quella sottospecie di pesce lesso. Purtroppo si ricordò di non avere molte altre opzioni.

"Io e te Draco ci sposeremo" tentò di dire con più calma prendendo il suo volto tra le mani e accarezzandolo lentamente con i pollici.

Gli occhi del ragazzo si colorarono di un sincero stupore.
"No, non mi pare" rispose sempre più confuso, ma venne immediatamente zittito da uno "sh" secco della ragazza.

"Ti dico di sì, sai che Lucius avrebbe voluto questo"
Draco si scostò bruscamente le sue mani di dosso con una violenza che fece indietreggiare la serpeverde dallo spavento.

"Non ripetere quel nome" la minacciò con gli occhi chiari quasi iniettati di sangue.

"Era tuo padre Draco, nonostante tutto" insistette freddamente portando la mano all'altezza della tasca ed estraendo la bacchetta. Doveva farla finita in fretta.

Gli occhi del serpeverde passarono veloci dalla bacchetta puntata contro di lui, alla proprietaria. Scosse la testa
"no" iniziò a blaterare ripetutamente quasi volesse scordare il rapporto di parentela che lo legava a quell'uomo.

"Draco tu hai voluto questo da prima ancora che lo volessi io" supplicò la Greengrass stringendo la bacchetta "lo vedevo come mi guardavi fino a qualche anno fa" si fermò un secondo a riprendere fiato affannata "chi era con te quando il Signore Oscuro ti ha affidato quel compito? Chi ti è stato accanto quando non avevi nessuno? Chi ti ha retto il capo mentre piangevi e aiutato ore e ore a riparare quel vecchio armadio? Io Draco, non la mezzosangue, non Blaise, non mia sorella, ma io"

Come una doccia fredda quelle parole riportarono il ragazzo alla lucidità. La squadrò da capo a piedi, a un osservatore poco attento sarebbe sembrata impeccabile, ma lui la conosceva meglio di chiunque altro e riusciva a cogliere la sua disperazione. La sua mano tremava leggermente mentre stringeva la bacchetta, la postura rigida, il vestito per la festa che in quel momento la faceva sembrare ancora più triste, quasi fuori luogo. Riusciva a immaginarla mentre con cura lavava quel corpo così perfetto con ogni tipo di sapone magico per rendersi bellissima per lui.
Nulla di quello che vedeva lo interessava più. Sorrise ironico con cattiveria e le voltò le spalle.

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⏰ Last updated: Jul 25, 2023 ⏰

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