Capitolo 11

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Hermione Granger scese gli ultimi gradini che conducevano ai sotterranei. Lo sbalzo di temperatura la costrinse a stringere le braccia l'una contro l'altra. Sentiva l'umidità appiccicarsi alla pelle.

Il suo insolito compagno camminava più avanti di parecchi metri. Non avevano più parlato da quando lei aveva accettato la sfida. Lui si era fatto spazio tra la folla avviandosi all'uscita e controllando, di tanto in tanto, che lei lo seguisse.

Ginny da lontano l'aveva guardata interrogativa, Hermione le aveva fatto intendere che le avrebbe spiegato più tardi. Ovviamente l'amica non aveva collegato l'uscita di Draco Malfoy a quella della compagna Grifondoro.

Il ragazzo in questione si fermò solo arrivati davanti all'ingresso Serpeverde e bisbigliò la parola d'ordine. La diffidenza della casa verde-argento era nota in tutta la scuola e ne era prova il fatto che cambiassero parola d'ordine ogni settimana. La grifondoro non la sentì, poi lui si fece da parte per farla passare.

"Dopo di te, Mezzosangue" disse e la Granger ebbe l'impressione che dopo l'ultima parola il quadro avesse aumentato la pressione per richiudersi. Le vennero ulteriori brividi, ma entrò.

La stanza che aveva davanti era buia e tetra, niente a che vedere con lo spettacolare dormitorio Corvonero. Il verde scuro, l'argento e il nero erano gli unici colori presenti nella sala. C'era un camino, notò Hermione, ma la sua fiamma verde sembrava portare tutto tranne che calore, quella sala era gelida.
Lanciò uno sguardo al ragazzo che in quel momento scrutava divertito la sua reazione davanti alla loro sala comune, non sembrava avere freddo.
Hermione tornò a studiare l'ambiente: l'ultima volta che ci era stata era talmente furiosa che non aveva minimamente osservato la sala comune dei loro più noti "nemici".

Serpenti argentati decoravano ogni angolo della sala, con la coda dell'occhio Hermione ebbe l'impressione di vederli muoversi lentamente ogni volta che lei distoglieva lo sguardo. Il silenzio che li circondava era surreale, talmente intenso che la Grifondoro sentiva quasi il loro sibilio. O forse era solo la sua immaginazione...

Proprio in quel momento un forte tonfo la fece sobbalzare. Un grido roco le arrivò ovattato alle orecchie. Dietro di lei, quello che sembrava essere un normale muro nero, si scoprì essere una vetrata. Nelle acque torbide e scure del Lago Nero Hermione riconobbe i contorni del viso di una sirena che poco aveva a che vedere con il mosaico del bagno dei Prefetti.

"Vengono spesso" disse Malfoy "di giorno si vedono arrivare, la notte diciamo che si divertono a spaventare le fifone come te"

Hermione spalancò la bocca offesa tentando di ignorare il suo battito cardiaco ancora rapido del suo cuore.

"Come osi? Non mi ha assolutamente spaventata" Saltò su.

"Certo come no..." rise il Serpeverde, poi si avviò verso uno stretto corridoio di pietra sulla destra.

"Avete mai pensato di illuminare o riscaldare questo posto? È pietoso" la ragazza non riuscì a trattenersi dal commentare.

"Attenta a come parli Mezzosangue, a me piace" si girò a lanciarle un'occhiata raggelante ed Hermione pensò che presto sarebbe morta di ipotermia.

"Comunque sia stai tranquilla presto sarà l'alcohol a riscaldarti"  è così dicendo si fermò davanti a una spessa porta di legno nera con inciso il suo nome.

"Prima le signore" le disse ammiccante mentre la spingeva ad entrare in quella stanza buia. Appena il padrone di quest'ultima mise piede dentro, l'ambiente si illuminò magicamente.

Hermione non poté impedirsi di rilasciare un sospiro di sollievo nel rientrare nella camera del biondo, era decisamente meno tetra, anche se eccessivamente regale, o almeno per i suoi gusti. Sembrava una camera da letto di altri tempi.

You Want Me Too || DramioneWhere stories live. Discover now