VII

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"Mi viene da piangere." Harry batte convulsivamente il piede contro il pavimento lucido dello studio della sua dottoressa.

"Ti prego non farlo." Louis lo guarda, il panico negli occhi, mentre gli posa una mano sul ginocchio per fermarlo.

"Invece lo farò e tu non puoi fermarmi." Lo fulmina con lo sguardo, le sopracciglia aggrottate e le guance rosse.

"Se piangi tu, piango anche io." Gira leggermente il busto verso di lui "Non vogliamo scatenare una crisi di pianto, vero?"

Il riccio sente il labbro tremare, lo ferma fra i denti e blocca anche il tic delle sue gambe. È un uomo forte, non piangerà.

"Potete entrare." la dottoressa dai capelli rossi esce dalla solita porta bianca, facendo un gesto veloce della mano per invitarli a entrare. "Ma guarda che bel pancione." Sorride, quando Harry si stende e alza la maglia.

"È normale secondo te? Sto mangiando troppo?" si mordicchia una pellicina del mignolo, sibilando per la sensazione gelida del gel.

"Non devi farti questi problemi." Lo sgrida, muovendo la sonda "Vai benissimo così."

Hanno iniziato a darsi del tu già da un po', per Harry è più facile approcciarsi a lei sapendo di aver instaurato un rapporto più stretto.

"Volete sapere il sesso?" è prassi chiederlo, non tutti i genitori vogliono saperlo e preferiscono l'emozione della sorpresa. Loro non sono quel tipo di persone.

"Sì!" quasi urla Louis, stringendo la mano del ragazzo più piccolo che ha iniziato a tremare "Ci piacerebbe saperlo, sì." Si ricompone, tossendo leggermente.

"Allora, vede questa specie di U?" indica con l'unghia laccata di rosa, la forma da lei descritta "Dovete concentrarvi sul punto in cui c'è la curva." Continua, dopo averli visti annuire "Normalmente un genitale maschile ha due piccole palline sovrastate da una struttura triangolare, quello è il pene." Fa un cerchio immaginario sulla parte che sta descrivendo.

I due ragazzi fremono, Harry stringe la mano del più grande con forza, fissando in attesa lo schermo che mostra il loro bellissimo bambino.

"Bene, qui non sono presenti." Gli angoli della bocca si alzano "Aspettate una bambina."

Il riccio non riesce più a trattenere le lacrime, che iniziano a sgorgare calde e veloci sul suo viso. Si gira di scatto verso l'avvocato, sta fissando con sguardo perso la dottoressa che ha si sta congedando per lasciarli soli.

"Lou." Lo richiama, tirandolo dalle dita ancora unite "Louis."

Il liscio si volta, gli occhi azzurri lucidi e brillanti che lo guardano con emozione. Quasi si lancia sul suo corpo, ancora scoperto e sporco di quel fastidioso gel. Non gli interessa, l'unica cosa di cui ha bisogno ora è stringere quel meraviglioso ragazzo che gli sta donando una gioia immensa, che gli sta dando il dono di essere padre.

"Siamo papà di una bambina, di una stupenda bimba." Mormora nel suo collo, stringendo i suoi ricci come se ne valesse della propria vita, come se avesse bisogno di quelli per non affogare in un mare che li sta travolgendo.

"Non so che dire." Sussurra il più piccolo, ancora troppo scosso "Non riesco a-."

"Non preoccuparti, non abbiamo bisogno di parole per capirci." Gli lascia un bacio sulla fronte "Ora sistemati, io ti aspetto di là." Lo lascia solo, comprendendo il suo bisogno di stare con sé stesso immerso nei suoi pensieri.

Harry si pulisce lentamente il pancione, in silenzio. Si asciuga le lacrime rimaste sotto i suoi occhi, mettendosi in piedi e guardando l'ecografia dallo schermo. Accarezza i lineamenti appena accennati di sua figlia, passa il dito su quel nasino all'insù e singhiozza. Non riesce a credere di avere in grembo la sua bambina, di star crescendo con il suo corpo quella creatura. Non riesce a concepire il concetto di star dando la vita alla sua più grande gioia. Sospira rumorosamente, acconciandosi i capelli in maniera frettolosa e oltrepassando le tendine che lo separano dalla scrivania della dottoressa.

We made it | l.sWhere stories live. Discover now