XIII

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"Voglio un cane."

È una calda mattina di fine giugno, Harry è al settimo mese ed è in paternità già da un po'. Si annoia da morire quando Louis è a lavoro e Niall non può stare con lui e si annoia ancora di più perché è estate e lui non può andare al mare perché si sentirebbe come un cazzo di sottomarino. Ma quel giorno l'avvocato è a casa, non ha appuntamenti e tutto ciò che deve fare può tranquillamente svolgerlo da casa al computer- gli dispiace molto abbandonare il riccio per così tanto, quindi quando può preferisce fargli compagnia-.

"Un cane?" chiede il liscio, gli occhiali da vista che Harry trova così sexy posati morbidamente sul naso dritto.

"Sì, voglio che Noelle cresca con degli animali." Gli spiega, navigando dal telefono su siti di articoli per bambini- vuole assolutamente quel girello bianco e rosa-.

"Credo che mi vada bene." Borbotta, scrivendo velocemente un'e-mail a un suo collega "Non ho mai avuto animali, ma comunque mi sono sempre piaciuti."

"Io ho un gatto, cioè è a casa a Holmes Chapel." Si stende scompostamente, alzando i piedi nudi verso l'alto "Si chiama Billy."

"È un nome orribile." Scoppia a ridere, non riuscendo a trattenersi.

"Come ti permetti." Harry si alza immediatamente, puntando gli occhi offesi sulla sua fronte aggrottata per colpa delle risate "Tu sei orribile." Controbatte, incrociando le braccia al petto."

Pochi secondi dopo il suo labbro inizia a tremare, così come le mani che sono ancora strette al suo petto. Louis alza lo sguardo, non sentendolo più lamentarsi, e si imbatte in un ragazzino incinto e sudato con le guance stravolte da piccole lacrime.

"Oh Dio, Haz." L'avvocato si alza dal tavolo da pranzo sul quale stava lavorando "Scherzavo, Billy è un bellissimo nome." Gli afferra il viso con delicatezza "Sono una merda." Bofonchia, rivolto a sé stesso più che al riccio di fronte.

"S-scusa." Singhiozza "Non intendevo che tu fossi orribile." Cerca di asciugarsi quelle stupide lacrime "Non ero serio, sei bellissimo."

Louis ridacchia intenerito, baciandolo con leggerezza.

"Lo so." Lo rassicura "E anche tu sei bellissimo."

"Però io sono enorme." Si riprende, gonfiando il petto e alzando le spalle con stizza.

"Sei ancora più bello così." Distende le cosce per rimettersi in piedi "E non vedo l'ora di rivivere questa situazione di nuovo."

"Sei pazzo?" quasi urla "Il cantiere resterà chiuso per almeno..." arrossisce, sbattendo le mani sul divano "Almeno cinque anni!"

Il più grande butta la testa indietro, mantenendosi la pancia a causa dell'esagerata risata che combatte per uscire. Ma sa già come reagirebbe Harry se lo prendesse in giro così palesemente, quindi evita.

"Non mi dispiacerebbe un cane, comunque." Si va a risedere nel suo studio improvvisato "Ne ho sempre voluto uno, ma Félicité è allergica..." fa una piccola pausa, risistemandosi gli occhiali posati sulla tastiera del computer "A qualunque cosa." Sbuffa.

"Puoi averlo ora." Sorride dolcemente, giocando con un filo che è uscito dal suo braccialetto.

"Mi piacerebbe anche un altro figlio."

Harry urla, tirandogli contro un cuscino.

-

"Amore mio, non posso lasciarti solo." Anne appoggia sconsolata il viso sul palmo della mano "E se poi nasce improvvisamente?"

"Mamma." Alza gli occhi al cielo il riccio, guardando la donna dallo schermo del computer "Farò un cesareo, non può essere improvviso."

"Non mi interessa!" sbraita "Non voglio vedere mia nipote da una videochiamata."

We made it | l.sWhere stories live. Discover now