Desiderio

293 41 13
                                    

Con il viso immerso ancora sul cuscino, aprì gli occhi lentamente. La stanza era stranamente buia e non riuscì subito ad inquadrare la situazione. Con la mano destra mi avvicinai strisciandola verso il lato del letto di Matt, ma lui non c'era. La cosa mi turbò molto, di solito quando litigavamo io aprivo la porta e lui durante la notte tornava da me. Ma questa volta non fu così. Mi girai supina, e guardando il soffitto ripensai a tutto quello che era successo la sera prima. Lo sguardo magnetico di Damon e la sfuriata di Matt...pensando poi a mente lucida incominciai a capire le ragioni di Matt, ed il fatto che non avesse tutti i torti. Sapevo di  aver sbagliato ad assecondare gli occhi di Damon, ma era stato più forte di me, come se mi avesse stregata. Sapevo anche che le cose con Matt da un po' di tempo non andavano bene, ma non era una buona giustificazione, e la cosa doveva essere stroncata sul nascere, o almeno avrei dovuto provarci. 

Infilai la vestaglia di seta rosa ed uscì fuori dalla stanza, la casa era molto silenziosa e buia. Strinsi a me le braccia come a volermi proteggere e varcai la porta della cucina. La luce della finestra aperta mi fece strizzare gli occhi non abituati, e abbassando lo sguardo vidi sul tavolo da colazione un biglietto. Rimasi un attimo a guardarlo, sapevo che era di Matt, e sapevo che non era niente di buono. Mi avvicinai lentamente e girando il biglietto verso di me lo lessi velocemente nella mia mente.

- Scusami per ieri sera. Con amore Matt - 

Allontanai quel biglietto come se avesse preso fuoco, quelle poche parole mi avevano colpito in pieno. Appoggiai tutte due le braccia sul tavolo e abbassando il capo iniziai a piangere. Era diventato tutto così difficile con lui. Estenuate. Non riusciva ad avere una discussione di confronto con me, e non ci provava neanche, preferiva nascondersi dietro ad un biglietto. Anche io sicuramente non gli avevo dato diritto di replica, ma lui questa volta aveva proprio deciso di chiudere la situazione con il silenzio. Quel silenzio che  aveva sortito l'effetto contrario, mi aveva completamente disarmata. Decisi che era troppo anche per me quella mattina, e quindi lasciai correre. Mi vestii velocemente e mi avviai a lavoro. Mi accorsi solo quando stavo salendo le scale del teatro che forse il vestito nero di lanetta era un po' corto. Scacciai subito via quel pensiero, era solo un vestito dopo tutto.

(Damon)

Me ne stavo appoggiato al pianoforte, con le braccia incrociate, mentre Alaric mi spiegava senza sosta come si sarebbe evoluta la situazione a Miami. Non mi ero mai accorto quanto fosse logorroico nei nostri dieci anni di amicizia. Lo assecondavo abbassando la testa, quando all'improvviso la vidi arrivare. Vestitino corto, molto corto e ampio in lanetta nero con scollatura a barchetta, calze nere trasparenti che lasciavano intravedere la sua cantida pelle. Ed una collana lunga con un cameo. I capelli lunghi e lisci incorniciavano il suo dolce viso. Era la perfezione. 

(Elena) 

Mi avvicinai velocemente a Caroline che era seduta in platea mangiando una ciambella al cioccolato.

- Buongiorno  Miss occhiaie! - disse la bionda appena mi avvicinai a lei

- Si, non ho dormito molto bene questa notte...senti Care mi chiedevo...posso riavere gli spartiti che ti ho prestato l'altro giorno? Vorrei dargli un'occhiata... - 

- Oh ma certo, sono dentro il mio armadietto, prendili pure...- con la mano libera prese le chiavi dell'armadietto e con un sorriso me le porse.

Le afferrai e mi diressi verso gli spogliatoi, quando sentii una presenza dietro di me, mi voltai e incrociai subito i suoi occhi. Era Damon, in tutta la sua bellezza. Camicia blu con risvolti e jeans .

- Ciao Elena...- disse avvicinandosi con nonchalance e le mani in tasca

Il mio cuore iniziò a battere forte, temevo che da lì a poco sarebbe successo irreparabile. 

Sognando L'AmoreWhere stories live. Discover now