Dimenticare

183 37 8
                                    

(Damon)

Diversi giorni dopo l'incontro con Alaric, decisi finalmente di tornare a lavoro. Quest'ultimo ogni giorno tempestava la mia segreteria di messaggi intimidatori e telefonate con parolacce. Il mio cuore sanguinava ancora, ma una strana forza mi fece alzare dal letto quella mattina...l'amore per la musica. Sicuramente lei non mi avrebbe mai lasciato, ed io non volevo lasciare lei.

Entrai in teatro, quasi in punta di piedi e con gli occhiali da sole per nascondere le occhiaie. Con una mano tenevo un caffè amaro lungo e con l'altra gli spartiti che mi aveva passato Alaric per convincermi.

Mi sedetti al mio posto, con la velocità di un bradipo ubriaco sotto gli occhi attoniti di tutti. Ogni movimento sembrava pesare quintali, come se avessi perso le energie. Mi avvicinai al caffè che avevo appoggiato su uno degli sgabelli vicino a me, e con un  movimento maldestro lo versai parzialmente sul sul mio maglione nero e un po' sui pantaloni dello stesso colore, facendomi alzare di scatto imprecando.

- Ok! Basta così! - disse Caroline esasperata prendendomi per un braccio e trascinandomi fuori dalla stanza

Mi portò subito nel bagno degli uomini e facendomi sbattere contro la porta disse

- È questo quello che vuoi fare? Il coglione? -  chiese la bionda guardandomi negli occhi

- Non lo sono sempre stato?! - risposi toccandomi la testa per la botta

- Si, ma non così! - alzando la voce gesticolando

- E questa attenta analisi mi viene fatta da Barbie felice violinista? -  chiesi incrociando le braccia al petto

- No, viene fatta da Caroline che vuole aiutarti! - 

- Ah, pensavo che tu tifassi per il nostro amato poliziotto superpiù! - 

- Era così...prima di capire che lei ti ama davvero...- rispose abbassando lo sguardo

 Iniziai a ridere in modo isterico guardandola ed avvicinandomi al lavandino scuotendo la testa. Lei si avvicinò a me, e prendendo un po' di carta bagnata iniziò a tamponare sul mio maglione

- Damon...lei non sta bene...- cercando il mio sguardo con il suo preoccupato

- Secondo te io sto meglio? Sono stato piantato in aereo, non mi ha degnato di uno sguardo in ospedale, e quando ci sono  ritornato mi ha detto fermamente che non c'era più un noi...cosa dovrei fare? -  risposi lanciandole uno sguardo infuocato

- Si sente in colpa nei confronti di Matt...- disse abbassando la voce

- Caroline, potevamo superare insieme questa cosa, lei invece ha scelto la via più facile, sbarazzarsi di me! - 

- È stata la via più sofferta...fidati...- 

Mi avvicinai a lei facendola aderire al muro, intrappolandola con le braccia  ai lati del suo viso

- Non mi fido di nessuno cara biondina, ti ringrazio per i tue perle di saggezza, ma adesso voglio solo suonare e dimenticarla piano piano, e se non dovesse succedere, mi strapperò io stesso il cuore dal petto, così da non soffrire più!  - mi allontanai velocemente e aprendo con foga la porta del bagno la lasciai appoggiata al muro impietrita

Avevo il cuore a pezzi, e non avevo bisogno di sapere altro.

Provammo tutta la mattina, con la biondina che mi lanciava occhiate di disappunto. Erano già usciti quasi tutti quando scendendo le scale del teatro la vidi. I suoi occhi nocciola, dopo tanto tempo si incontrano con i miei. Il mio cuore per un momento tornò a battere

Sognando L'AmoreWhere stories live. Discover now