Inaspettato

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Quella rivelazione fu un fulmine a ciel sereno. Uno squarcio nella mia anima. Avevo vissuto nella menzogna tutti quegli anni. E lui era l'artefice di tutto, dei miei pianti, dei miei sensi di colpa, del mio cuore spezzato. Sette anni di nulla...non potevo più chiamarlo amore...quello sicuramente non lo era mai stato. Come aveva potuto ferirmi così nell'animo, come aveva potuto farmi stare male ad ogni test negativo. Come... Non sapevo darmi una risposta, era solo uno schifoso egoista. Dovevo andare via da quella casa, dovevo uscire da quella casa costruita sulle menzogne. Aprii la porta del bagno piano, convinta più che mai a prendere la mia borsa e lasciarlo per sempre. 

- Elena cosa fai?... -  chiese Matt avvicinandosi a me che nel frattempo si era seduto sul divano

- Non si vede? Vado via...- risposi riluttante infilando alcune cose nella mia borsa

- Come vai via? Tu non  puoi...lasciarmi...non puoi!  - affermò prendendo il mio polso di forza

- Matt! Lasciami immediatamente! - lo guardai negli occhi, erano cambiati, non erano più dispiaciuti e impauriti

- No! Tu non andrai da nessuna parte! -  gridandomi contro in un modo che mi fece sbiancare

- Cosa? Tu sei completamente impazzito! Lasciami subito! - risposi cercando di divincolarmi

-  Dove vuoi andare? Dal bastardo con gli occhi azzurri?  - 

- Cosa?! Non lo nominare nemmeno! Non sei degno neanche di pulirgli le scarpe! - 

- Ti sei fatta scopare da lui non è vero? Non è vero?!  - 

- È vero! E lo rifarei altre mille volte! Perché io lo amo! -  riposi con tutta la ferocia che avevo in corpo 

Fu in quel momento che vidi una rabbia nei suoi occhi che non avevo mai visto. Iniziai ad avere seriamente paura. Mi guardava con lo sguardo di un diavolo. Senza rendermene conto mi ritrovai a terra dopo aver ricevuto un suo schiaffo da lui. Mi aveva colpito così forte che mi sentii stordita. Cercai di rialzarmi poggiando le braccia tremanti  sul pavimento, potevo sentire il sangue  del labbro inferiore scendere giù per il mento. I suoi occhi piano piano tornarono alla colorazione naturale, e guardandosi le mani disse

- Elena...io non volevo colpirti...io - 

A quelle parole ebbi la pelle d'oca. Non si sarebbe sicuramente fermato, ed io non volevo cadere sotto le sue mani. Inizia ad indietreggiare gattonando senza lasciare neanche per un momento il suo sguardo. Avevo troppa paura, dentro di me iniziai a pregare. Dovevo raggiungere il più in fretta possibile la macchina 

- Elena...ti prego io ti amo... - 

Continuai la mia camminata verso l'uscita, non mi sarei fermata per nessuna cosa al mondo. Arrivata davanti all'entrata, recuperai velocemente le chiavi e chiudendo la porta senza distogliere lo sguardo da lui mi fiondai sulla macchina. Ebbi il tempo di entrare nell'abitacolo quando lo vidi uscire fuori. Presa dal panico, chiusi tutte le sicure, e cercando di infilare la chiave nella fessura lo guardavo ad occhi sbarrati. Lui continuava a chiamarmi con voce rotta, ma io non avrei mai fermato la mia folle corsa. Finalmente riuscì ad accendere la macchina, e con una retromarcia veloce uscì dal vialetto. Matt mi guardava da lontano, non mi segui ed io mi allontanai a tutta velocità. In quel momento iniziai a pensare a seriamente a cosa era appena successo, ed iniziai a piangere come una disperata. Tremavo tenendo lo sterzo tra le mani, e con quel poco di lucidità che mi rimaneva pensai solo ad un posto sicuro e che si trovava lì vicino...casa di Caroline.

Arrivata davanti al suo portone iniziai a suonare il campanello quasi a volerlo distruggere, speravo con tutta me stessa che fosse in casa e non da Klaus, non avevo neanche potuto chiamarla avendo lasciato tutto a casa.

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