Capitolo 20

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Logan aveva infranto tutte le leggi del codice della strada per arrivare il prima possibile all' Animal's Planet.

Trovarono sia il cancello che la porta di ingresso aperti e si infilarono dentro correndo.

Videro Diana che continuava a piangere mentre stringeva tra le braccia un cane randagio quasi pelle ed ossa, con il pelo bianco sporco e un orecchio tagliato.

Toby era seduto su una sedia e non era messo meglio del cane.

"Cosa cazzo è successo!?" sbraitò Ryan.

Logan andò diretto da Toby. Aveva un taglio sulla guancia, del sangue incrostato sotto al naso e sul collo e respirava affannosamente mentre con una mano si toccava a destra delle gabbia toracica.

"Diana, per favore, mi servirebbe del disinfettante, delle garze sterili e credo proprio che quel taglio sulla guancia abbia bisogno di un paio di punti di sutura. Si può sapere perché sei combinato così?"

Toby tossì e gemette per il dolore. Logan non sapeva bene da dove stava pescando le forze per rimanere così freddo e lucido; forse era a causa della deformazione professionale, ma era certo che più tardi avrebbe avuto un crollo psicologico. Se lo sentiva nella pancia.

"Ero uscito con questo tipo, Jeremy, e stavamo camminando per il parco quando ho visto due figli di puttana maltrattare quel randagio. Non ci ho visto più e mi sono messo in mezzo. Alla fine qualche colpo lo hanno dato anche a me, quei bastardi. Si sono fermati solo perché Jeremy ha iniziato ad urlare, attirando l'attenzione di una guardia che girava di lì e sono scappati," raccontò.

"E perché non sei andato al pronto soccorso?" domandò Ryan.

"Perché è un coglione!" esclamò Diana, le guance ancora umide di lacrime.

"Dove sono i vostri genitori?" domandò Logan.

"A casa degli zii. Torneranno stasera e non oso immaginare come daranno in escandescenze," rispose sempre Diana, posando su uno dei lettini da visita dell'ambulatorio tutto quello che Logan aveva richiesto.

Il cane che Toby aveva salvato guaì e Logan lo guardò. Quella povera bestia si reggeva in piedi per miracolo e aveva bisogno di aiuto.

Allungò una mano vicino al suo muso malconcio, il cane l'annusò e poi, un po' esitante, gliela leccò, sbattendo piano la coda.

Logan strinse le mascelle fino a far slittare i denti tra loro.

Afferrò tutto l'occorrente che gli aveva preparato Diana poi affermò con risolutezza: "Pagherò io tutte le cure che serviranno al cane. Adesso, Toby, dobbiamo levare questa camicia perché devo controllare se non hai qualche costola rotta."

Toby lo guardò diffidente. "Perché vuoi pagarle tu se hai paura anche di una mosca?"

"Perché ho un cuore, cazzo!" sbottò. "Levati questa camicia, Toby."

E Toby lo fece, stranamente non replicò e si sfilò con cautela la camicia dalla stampa floreale che indossava.

Un grosso ematoma violaceo si stava estendendo per il costato, Logan glielo tastò e Toby sibilò tra i denti. "Fai piano."

"Mi dispiace. Fortunatamente, non ci sono costole rotte, altrimenti saresti dovuto andare in ospedale per forza. Dovrai metterci una pomata antidolorifica e del ghiaccio sopra, stanotte molto probabilmente non dormirai molto per i dolori. Ora, controlliamo il taglio."

"La solita fortuna," borbottò Toby.

Logan stava disinfettando il viso ferito di Toby quando Thomas entrò come una furia nell'ambulatorio. Con due lunghe falcate giunse dinnanzi a Toby, spinse Logan di fianco e afferrò con entrambe le mani il viso del ragazzo per osservarlo bene.

Logan (Red Moon Saga 3) Where stories live. Discover now