Capitolo 26

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"Porca vacca!" urlò Ryan.

Logan si girò di scatto e lo cercò, allarmato, con lo sguardo, finché non lo vide vicino la gomma dell'acqua del canile con il culo per terra.

Corse da lui e lo aiutò a rimettersi in piedi. "Tutto bene?"

Ryan fece una smorfia con le labbra. "Sono scivolato sull'acqua, maledizione. Ora ho tutto il culo bagnato."

Logan rise. "È l'ennesima tua allusione sessuale, questa?"

Il suo ragazzo lo guardò male. "Non scherzare. Non è possibile che io cada sempre!"

Il paramedico inclinò il capo in avanti e gli diede un bacio delicato sulle labbra. "Guarda che sei migliorato, non cadevi da parecchio tempo."

Ryan gli diede una spinta. "Aah, fanculo, Spears."

"Ehi, passerotti! Invece di amoreggiare, venite a darmi una mano. È appena arrivato un carico di cibo per cani donato dal sindaco di Rockford da dover sistemare nel magazzino e non ho idea di dove sia mio fratello," li richiamò Diana. "Ah, bel volo, Ryan," aggiunse ridendo.

Ryan fece il dito medio alla ragazza poi si caricarono in spalla una sacco di croccantini ciascuno e seguirono Diana verso il magazzino della clinica.

"Diana cara, ma tu il fidanzatino non ce l'hai?" domandò Ryan alla sorella di Toby che lo guardò di traverso.

"Al momento, trovarmi il fidanzatino non rientra tra le mie priorità. Sembri mia nonna, Ry," replicò la ragazza.

Logan rise, poi alle orecchie gli giunsero delle voci familiari e alterate.

"Ehi, zitti un attimo," ordinò a Ryan e a Diana che avevano continuato a battibeccare.
"Qualcuno sta discutendo," continuò a dire.

Anche Ryan e Diana iniziarono ad ascoltare quelle voci, poi la sorella di Toby disse: "Provengono dal magazzino. Sembrano le voci di Toby e Thomas."

I tre si avvicinarono, posarono piano il cibo per cani a terra e si misero ad origliare vicino alla porta come degli spioni.

"Si può sapere cosa vuoi ancora da me?! Non ti sopporto più, Thomas!" sbraitò Toby.

"Zitto, cazzo! O ci sentiranno," sibilò il veterinario.

Toby divenne ancora più furente, aveva gli occhi quasi fuori dalle orbite per l'ira.
"Io non ci sto zitto, porca puttana! Urlo quanto mi pare perché non ho nulla da nascondere. Tra i due quello che si finge etero sei tu quando non hai capito che questa maschera è caduta da tempo!"

"Porca... merda..." mormorò Ryan.
Diana era allibita e Logan non sapeva se voleva continuare ad ascoltare oppure andarsene via.

"Io non mi fingo etero," ringhiò Thomas.

"Ah, no? E cosa mi hai detto la prima volta che mi hai scopato nella tua macchina di merda? Toby, questo non può succedere più perché non sono gay, è stato uno scivolone," scimmiottò la sua voce.

"Seh, uno scivolone un paio di palle," continuò a commentare Ryan a bassa voce come se stesse guardando un film alla TV.

"Non lo so nemmeno io quello che voglio, okay?" urlò Thomas.

"Te lo dico io cosa vuoi, il cazzo!" ribatté Toby.

"Che finezza, fratello," borbottò Diana a bassa voce.

Thomas prese una profondo respiro, dilatando le narici, le spalle gli vibrarono per la furia che stava tentando di contenere.

"Tu... tu..." sibilò.

"Io, cosa, testa di cazzo?" lo affrontò Toby, avvicinandosi.

Avvenne tutto molto velocemente: un attimo prima i due ragazzi erano sul procinto di prendersi a testate sui denti e un secondo dopo si stavano scambiando la saliva in un bacio che era decisamente vietato ai minori.

"Porca troia," si ritrovarono a dire tutti e tre contemporaneamente.

"Diana, non guardare che sei ancora minorenne," affermò Ryan per poi allontanarla da quella scena leggermente pornografica.

Si allontanarono tutti cautamente dalla porta del magazzino e si guardarono a turno con occhi interdetti.

Ryan, ovviamene, da bravo pettegolo qual era continuò a commentare con la sua solita finezza. "Avete capito i due sporcaccioni... Quel bacio era da mandare in diretta su Pornhub."

Logan tirò una gomitata nel fianco nel suo ragazzo che sussultò. "Ehi... Che ho detto?"
"Non dire queste cose davanti a Diana."
La ragazza rise. "Non preoccuparti. Non sono pudica anche se sono minorenne."

Poi si sentì la porta del magazzino sbattere, Toby si stava allontanando da lì con i capelli tutti arruffati e lo sguardo infuriato.

Poco dopo uscì anche Thomas che si grattò la testa rasata, scosse il capo per poi avviarsi verso l'ambulatorio.

Ryan si mise le mani sui fianchi. "Qui c'è proprio bisogno di Cupido Ryan," affermò, impostandosi come se fosse un supereroe.

A Logan ogni tanto gli veniva quella strana voglia di infilarsi solo per un istante nella testa del suo ragazzo solo per vedere quanta confusione ci fosse e quanto baccano facessero le rotelle del suo cervello.

•••

Per tutto il tempo che rimasero al canile, Logan e Ryan osservarono i comportamenti di Toby che erano più nevrotici e scorbutici del solito.

Logan poco prima era riuscito a togliergli i punti di sutura dal taglio sulla guancia senza che il ragazzo lo sbranasse solo perché c'era Diana che lo teneva a bada.

"Ricciolino, ti ha punto una vipera sul culo? Altrimenti non si spiega tutto questo veleno che stai sputando a destra e a manca," disse Ryan a Toby.

Conoscevano bene il motivo del cattivo umore di Toby di quel giorno, ma Ryan era un provocatore con la P maiuscola e doveva trovare sempre un modo per stuzzicare tutti.

Difatti, Toby lo fulminò con gli occhi. "Fatti i cazzi tuoi," ringhiò, poi fischiò ad un paio di cani che subito drizzarono le orecchie e gli corsero incontro scodinzolando.

"Ahi, ahi, ahi," continuò a dire il suo ragazzo, seguendo con lo sguardo il fratello di Diana. "Quel ragazzo ha proprio bisogno di aiuto per migliorare quel caratteraccio che si ritrova."

"Mio fratello avrebbe bisogno di un bagno nell'acqua santa per purificarsi da tutte le parolacce che spara ogni tre secondi," dichiarò Diana, comparendo al loro fianco. "Però..." iniziò a dire la ragazza per poi interrompersi.

"Però, cosa?" la incalzò Logan.

"Toby non ha mai avuto un carattere particolarmente facile, ma da qualche anno è davvero peggiorato. Si è allontanato da tutti i suoi amici del liceo e all'università non ha voluto legare con nessuno," raccontò Diana, gli occhi le diventarono lucidi.

"E perché?" domandò Ryan.

Logan non riuscì a spiccicare una parola perché gli era ritornato il magone alla gola.

Lui lo sapeva, sapeva che tutta quella reticenza da parte di Toby era stata causata dall'aggressione a cui Logan aveva partecipato.

Era un'armatura, una protezione dalla cattiveria. Toby mordeva prima di essere morso.

"Perché dice che prima o poi tutti gli esseri umani lo deludono," rispose Diana.

"Un pensiero davvero ottimista," commentò Ryan.

Diana fece spallucce. "Io, mamma e papà ormai ci abbiamo perso le speranze. È diventato un orso scorbutico vestito di rosa."

Logan prese un profondo respiro e istintivamente strinse una mano di Ryan perché il tocco del suo ragazzo lo calmava.
Ryan lo guardò e gli dedicò una sguardo triste.

Doveva dire la verità, non ce la faceva proprio più. Logan era arrivato al limite della sopportazione.

Logan (Red Moon Saga 3) Kde žijí příběhy. Začni objevovat