Capitolo 32

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Mentre il dottor Clark spiegava a Logan e a Ryan la cura che Lucky doveva continuare a seguire per far sì che gli crescesse per bene il pelo, il paramedico sentiva su di sé gli occhi azzurri di Thomas che a breve gli avrebbero perforato la nuca.

Annuiva e fingeva di non essere nervoso davanti al padre di Toby quando in realtà non vedeva l'ora di andarsene da lì.

Erano finiti da un pezzo i tempi in cui Logan riusciva a mentire o a dissimulare tranquillamente senza che nessuno se ne accorgesse.

"Allora, ragazzo, tutto chiaro?" domandò il dottor Clark a Logan.

Lui annuì e abbozzò un sorriso. "Chiarissimo, dottore."

Insomma...

Samuel Clark sbatté le mani. "Bene," esordì. "Ora puoi andare da Sally, la segretaria, e firmare il modulo d'adozione. Poi Lucky sarà definitivamente tuo."

Logan non aveva ancora metabolizzato il fatto che da quella sera avrebbe avuto un cane dentro casa. Lui, che credeva di non essere un fan degli animali, adesso stava per adottarne uno.

Vabbè, non credeva nemmeno possibile di potersi fidanzate con un ragazzo fantastico come Ryan, invece, era arrivato al punto che non poteva più fare a meno di lui. Anche quando gli faceva una delle sue plateali scenate di gelosia.

"Mentre firmi tutte le scartoffie, porto Lucky a fare un giro fuori, occhi belli," gli disse Ryan. Logan vide il cane zampettare e scodinzolare allegramente dietro al suo ragazzo.

Sally porse a Logan il modulo da compilare con i suoi dati personali e da firmare; una volta messa la sua firma alla fine del foglio una strana sensazione gli intorpidì lo stomaco.

Diede il modulo a Sally e guardò fuori: Ryan stava riempendo Lucky di coccole, sorrise dopo che il cane gli leccò una guancia.

Aveva il ragazzo e da quel momento anche un cane.

Cristo, mi sto creando una famiglia?

Poi guardò più lontano e vide Toby, era nel suo habitat naturale, tra gli animali, sorrideva e lui non sorrideva mai.

Logan prese un respiro profondo, stava incominciando a mancargli l'aria, quindi salutò Sally e uscì fuori.

Appena Ryan lo vide, il sorriso che aveva gli morì sulle labbra.

"Ehi, tutto okay?" gli domandò, preoccupato.

Logan voleva tanto rispondergli di sì, fingere che tutto andasse bene quando in realtà si sentiva una merda, però, lo aveva già detto: non sapeva più mentire.

Quindi scosse il capo negativamente. "No, Ry," rispose.

Ryan si avvicinò, Lucky sempre al suo fianco. "È per Lucky? Hai paura di non essere capace ad accudirti di un cane?"

Logan guardò Lucky, aveva la lingua a penzoloni e sembrava stesse sorridendo. Si abbassò sulle ginocchia e gli grattò sotto al collo.

"No, non è per Lucky. È... per Toby."

Ryan aprì la bocca per rispondere, ma fu interrotto da una voce che proveniva alle loro spalle.

"Devi dare una tregua a quei sensi di colpa o impazzirai. E lui merita la verità."

Era stato Thomas a parlare. Era poggiato con le spalle al muro, una sigaretta incastrata tra l'indice e il medio.

"Ciclope, appari sempre come un fantasma," gli disse Ryan. "Eppure sei grosso, dovresti fare rumore mentre cammini."

Logan (Red Moon Saga 3) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora