𝙹𝚊𝚖𝚎𝚜 𝚂𝚒𝚛𝚒𝚞𝚜 𝙿𝚘𝚝𝚝𝚎𝚛

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𝑆𝑢 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑡𝑎 imSaraT
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Calendari volanti, cielo stellato, urla e risate. Ma dopotutto la sala grande non è mai stato un posto sereno per te da quando James Sirius Potter era in giro.

Parli del diavolo, eccetera eccetera eccetera.

Hai visto il ragazzo arrivare e sedersi accanto a te, nonostante le regole dicessero chiaramente di sedersi al tavolo delle rispettive casate.

Si siede accanto a te, come da routine ormai.

"Bellezza, come va la giornata?"

Male adesso, grazie per il disturbo.

"Bene"

"Di poche parole oggi?" Dice mentre prende una mela dal centro tavola, mordendola, il succo ricade sulle sue labbra accompagnata dal solito sorrisetto provocante.

"Torna al tuo tavolo" sbuffi.

"Ehi non c'è bisogno di-" "torna al tuo fottutissimo tavolo" urli, abbastanza forte da farti sentire dai posti vicini. Vi guardano e vi ignorano abituati a lui che ti stuzzica e che ti infastidisce.

"Mi sono scocciata del tuo comportamento da bambino. Pensavo che mi piacevi ma, Dio! Sei la persona più insopportabile che conosca." Abbassi il tono ricomponendoti.

"Cosa vuoi da me?" I tuoi occhi puntati sui suoi.

Quello che James voleva dirti o probabilmente urlarti è che era quello il punto, voleva te, ma non sapeva come dirtelo, non poteva. Ed aveva le sue ragioni.

"Niente" sussurrò invece.

Ti aspettavi qualcosa di più, che controbattesse. Un pensiero che cacciasti subito ti illuse di una confessione di diverso tipo. Illusione.

"Ti" ragionasti se continuare la frase come vorresti, ma ti tieni allo scopo iniziale della frase "odio" sospiri "ti odio" ripeti più a te stessa senza convincerti.

Vai via lasciando la sala, anche se va contro le regole, ma era l'ultimo dei tuoi problemi. Lui rimase lì sopraffatto dalle tue parole e da quello che pensavi realmente di lui .


"Puoi smetterla di fissarmi!" La ragazza fantasma non faceva a meno di farlo.

Ridacchiò, "so che ti piace essere osservata" rispose poi.

Sei una ragazza con tanti amici e sociale, ma al tempo stesso ti piace stare da sola per un po' e dopo la 'chiacchierata' in mensa con James è proprio quello che ti ci voleva. Ma Mirtilla non voleva lasciarti stare.

"Allora, vuoi raccontarmi un po' delle tue faccende amorose?" "Non proprio"

"Dai, sono la tua migliore amica, parlami di James" " non sei la mia migliore amica, e non ti parlerò di lui"

"Perché? È carino come il padre" ridacchiò con sguardo perso, come se stesse ricordando qualcosa. "Non so di cosa tu stia parlando e non mi interessa, ti prego scaricati e vai via"

Si girò verso la porta per poi posare ancora una volta lo sguardo su di te "va bene, lascerò soli i piccioncini."detto ciò si dirige verso il bagno scaricandosi e sparendo.

"Grazie" il suo sorriso era udibile tramite la voce famigliare.

"Hey" si avvicinò James facendoti alzare "Non sono stata abbastanza chiara prima? Non ti voglio parlare, vai via"

"Mi dispiace per prima, per-" "Non voglio le tue stupide scuse" sbuffi "poi come se fosse l'unica volta che mi hai infastidita"

"Ascoltami per favore, hai detto che ti piaccio e-" lo interrompi "Dimenticalo, è stata una cosa detta a caso" fingi, finalmente vai via lasciandolo da solo e confuso, ancora.

In mensa e a lezione lo stesso scenario si ripete, lui che prova a parlarti e tu che lo ignori respingendolo, fino ad oggi.

Eri in biblioteca la sera tardi. La luce rossa del tramonto filtrava dal vetro colorato delle finestre e si abbatteva sugli scaffali.

Il libro che cercavi ti aveva costretta a spingerti sempre più in là nella biblioteca arrivando al penultimo scaffale, perciò l'ultimo era l'unico posto dove cercarlo.

Giravi lo scaffale per vederlo da un'altra prospettiva per cercare dall'altro lato mentre una mano ti si poggia sullo stomaco tirandoti mentre l'altra mano cercava la bocca per impedirti di fare qualsiasi rumore. La tua schiena poggiata contro il suo petto, la mano calda sulle tue labbra ed un profumo che ti arriva nelle narici.

Continuavi a dimenarti per scappare alla presa, trovandolo impossibile. "Hey hey, calma piccola" la voce calda di James ti fermò.

"Brava"

Ti giro su te stessa trovandosi faccia a faccia con lui. Le sue mani strette ancora sulla tua vita.

"Non mi fai mai spiegare, ora starai zitta e mi farai parlare capito?"
Annuisci ancora riprendendoti dallo spavento di prima.

"Io non ti odio, non ti tratto male perché ti odio, anzi" il tuo sguardo sul tuo, bloccato "Cercavo di allontanarti perché se ci provassi con te sarei un pazzo"ridacchiò "Ma adesso ho capito che era tutto nella mia testa. Quando mi hai detto che ti piaccio sono rimasto spiazzato, non pensavo ricambiassi"

"Ricambio...perché tu...?" Sussurri mentre la sua presa fa combaciare i vostri corpi. Quasi costretta, appoggi le tue sul suo petto, non siete mai stati così vicini.

"Io...ti amo, cazzo se ti amo. Dal primo secondo che abbiamo messo piede in questa fottutissima scuola" quasi non ci credevi, poteva essere uno dei suoi scherzi così chiedi: "Mi prendi in giro come fai sempre io non-" "Te lo posso giurare e ripetere quanto vuoi"

"Non so io-" vieni interrotta quando lui poggia le sue labbra sulle tue combaciandole in uno splendido bacio, che dubbiosa ricambi. Era proprio come l'avevi immaginato, se non meglio.

"Ci credi adesso?" Annuisci convinta "Ti amo anch'io James. Dal primo secondo che abbiamo messo piede in questa fottutissima scuola" sorridi ripetendo le sue parole.

"Ora sei tu quella che mi prende in giro" ridacchi facendolo parlare di nuovo: "dovresti provarmelo" ti sfidò "dovrei" mormorasti prima di incastrare ancora le vostre labbra.

𓆉

𝐼𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎 𝑀𝑢𝑙𝑡𝑖𝑓𝑎𝑛𝑑𝑜𝑚  ʀɪᴄʜɪᴇsᴛᴇ ᴄʜɪᴜsᴇWhere stories live. Discover now