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Lui avrebbe voluto correre…

Lei aveva detto di scappare…

Ma tu avevi rifiutato…

Pensavi di poterli battere…

Ma non l’hai fatto…

E ora tutti quelli che amavi erano morti…

.....

Ti svegliasti, alzandosi di scatto sul letto, la paura ti stava schiacciando il petto, mentre i tuoi occhi si adattavano all’ambiente sconosciuto.

A quel punto i ricordi del giorno precedente ti sono tornati in mentre e la sensazione di paura un po’ se ne era andata…

Eri fuggita, lì eri al sicuro.
Non c’era più bisogno di avere paura.

Dopo qualche minuto sei scesa dal letto matrimoniale che avevi trovato nella tua stanza. È stata una piacevole sorpresa, entrando dalla porta, la tua stana conteneva un bel letto, un armadio, una scrivania e avevi persino il tuo bagno personale annesso alla camera.

L’orologio sulla tua scrivania segnava le cinque e cinquanta del mattino. Le lezioni non sarebbero iniziate per altre due ore, quindi hai pensato che potevi anche prenderti un po’ di tempo per prepararti al meglio e fare tutto quanto con calma.

A quel punto hai fatto una lunga doccia calda e appoggiata su una sedia, hai trovato l’uniforme che ti era stata fornita e l’hai indossata.

Era un po’ inquietante che i vestiti si adattassero perfettamente al tuo corpo, eri lì da un giorno. Come facevano a sapere già la tua taglia?

Afferrando la borsa che credevi contenesse le cose che ti servivano per le lezioni, sei uscita dalla tua stanza, dirigendoti verso l’uscita.

C’erano un paio di scarpe accanto alla porta principale, e pensasti subito fossero tue.

Le hai indossate e hai camminato un po’, scoprendo che anche quelle erano della tua taglia, ti stavano perfettamente ed erano comode.

Che stano, che mi abbiano misurata mentre dormivo o qualcosa del genere?”

Dopo di che hai controllato di nuovo l’ora, notando che erano le sette del mattino…

Così ti sei diretta in cucina per cercare di trovare qualcosa da mangiare, anche se non avevi molto appetito…
Ma in effetti non c’era molto…
C’erano delle patatine, un pacco di verdure surgelate, pane e un panetto di burro.

“Quando Aizawa ha detto “Serviti pure” pensavo intendesse che ci sarebbero state cose reali con cui servirmi…”

A quel punto hai chiuso il frigo, rassegnata, voltandoti verso le porte delle due camere da letto.

“Non insegna nella mia stessa classe? Non dovrebbe essere già sveglio a quest’ora?”

Dopo di che sei rimasta in cucina per alcuni istanti prima di decidere di andare da sola a caccia di una colazione. “Nell’area comune degli insegnanti ricordo che c’erano degli spuntini…”

Aprendo piano la porta, nel caso in cui altri insegnanti stessero ancora dormendo, sei entrata in corridoi...

Dopo alcune svolte sbagliate, sei arrivata nell’area comune.

C’erano una varietà infinita di piccoli snack posati sul tavolo, ma ti sei accontentata di una banana e una tazzina di caffè.

Purtroppo il tuo stomaco si era adattato alle minuscole quantità di cibo con cui ti eri nutrita durante la tua prigionia, forzarti a mangiare di più sarebbe stato un buon passo nella direzione del recupero.

Any last words? {Bakugou KatsukixReader} TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora