Capitolo 9 - GIORNO 8

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I due uomini si affrettarono ad entrare nella libreria, illuminata dalls poche finestre che possedeva, e cominciarono a guardare una ad una ogni corsia di scaffali, anche se già sapevano dove trovarlo. E infatti, proprio come si erano aspettati, era lì, nella corsia di medicina, a sfogliare alcuni libri di anatomia, concentrato a leggere. Sentodosi osservato, il loro capitano si voltò verso i due con lo sguardo e, notando i loro volti preoccupati e scioccati, chiuse il libro e lo rimise al suo posto con gli altri, in modo ordinato, ma apparentemente annoiato.
<<Allora? Avete intenzione di dirmi cosa vi angustia?>>chiese spazientito.
<<Bhe, ecco, capitano...un tizio stava correndo verso di noi e...bhe...insomma...>>balbettò Penguin.
<<Arriva al punto!>>
<<Si, insomma...aveva...qualcosa di strano...>>
<<Di strano in che senso?>>
<<Aveva la pella bianca, molto bianca>>
<< Sarà stato anemico>>
<<Non aveva solo quello di bianco...>>commentò stavolta Shachi.
<<E cioè?>>
<<Gli occhi...la sclera, l'iride, tutto bianco...>>
<<Sarà cecità, e allora?>>
<<Ehm....non credo capitano...lui...ecco...ci vedeva benissimo, stava correndo come se stesse scappando, ma le curve, la strada...insomma, le superava bene, non era sicuramente ceco...>>
Trafalgar D.Water Law, a quel punto, si voltò completamente verso i suoi subordinati, avendo conquistato tutta la sua attenzione.
<<Interessante...Shachi, Penguin, dove è andato?>>
<<Ehm...al porto...>>rispose quest'ultimo.
<<Credo fosse un membro della ciurma di barbabianca>> lo seguì l'altro.
<<Bene, andiamo>> senza perdere altro tempo, uscirono dalla libreria, diretti al porto.
<<Vuoi sapere che c'è che non va?! Ecco!!>>sentirono gridare da una delle navi ancorate e, subito dopo, un uomo con degli occhiali da sole scese in fretta e furia dalla nave.
<<È lui?>>provò a dedurre.
<<Si, capitano!>>risposero in coro. Law cominciò a correre per rimanere al suo passo, lasciando indietro i due che a malapena si resero conto di ciò che stava accadendo, e si ritrovò davanti al ragazzo in poco tempo.
<<So che stai male, si vede e lo sento dal tuo respiro...lascia che ti dia un'occhiata. Il mio nome è Trafalgar Law, sono un medico, sta tranquillo>> disse per rassicurarlo, ma mantenendo l'espressione imperscrutabile.
<<Non so nemmeno chi sei e, per tua informazione, vado già da un medico, quindi lasciami passare!>>a quelle parole, Law lo guardò negli occhi coperti dal vetro scuro, senza dare alcun accenno di volergli dare ascolto.
<<Togliti gli occhiali, lascia che io veda... è importante avere più di un parere medico, no?>>
Dopo qualche attimo di incertezza, Ace annuì. Si guardò poi attorno e, con la sicurezza che non ci fosse nessuno, si tolse gli occhiali. Il chirurgo guardò attentamente il volto del giovane pirata.
<<Interessante...non ho mai visto nulla del genere>>.

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