Capitolo 4 ~ GIORNO 3

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Salve a tutti.
Si sono viva, scusate ma in questi giorni non mi sono sentita bene ma adesso sto benone😁
Vi volevo ringraziare tantissimo per le 108 letture....porca vacca non me
l'aspettavo!!! Grazie davvero di tutto cuore....spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerete a seguirmi.♥️♥️🔥


Ace si destó a tarda mattinata e quel dannato mal di testa non voleva saperne di passare.
Si vestì inciampando sugli oggetti della cabina come fosse ubriaco
<<Cazzo non sto in piedi>> sussurrò a sé stesso il ragazzo.
Uscì all'aperto sul ponte e non poté fare a meno di inspirare rumorosamente un po' d'aria fresca.
All' improvviso sentì un dolore lancinante alla testa.
Eddie gli aveva appena tirato un pugno in testa facendolo mettere in ginocchio con una mano su di essa.
<<Come ti è saltato in mente? Te ne sei andato a dormire senza dirmi nulla. Cazzo Ace mi sono preoccupato, tutti ci siamo preoccupati. Potevi avvisare qualcuno maledizione! Non hai salutato nemmeno il sindaco, sei proprio vergognoso!>> Finì la predica il navigatore.
<<Scusami tantissimo ma non mi sentivo tanto bene e infatti quasi quasi appena arrivati da Barbabianca vado dal doc>>
Gli altri, che avevano assistito alla discussione dei due, spalancarono la bocca fino a terra increduli.
<<Cosa? Dal doc? Ma che ti succede?non ti sei mai ammalato da quando ti conosciamo!>>
Anche Eddie era sorpreso quanto loro.
<<Ehm non lo so cosa mi succede ragazzi, ma non sto molto bene, mi dispiace non ci ho pensato due volte a tradirvi con il mio letto>> sorrise Ace
<< Ah ah molto divertente Ace, andiamo a fare colazione adesso sù>>
<<Si ok>> rispose Ace anche se non sapeva se sarebbe riuscito a mandare giù qualcosa con quei malori.
Si sedette al suo posto.
La colazione prevedeva: succo d'arancia o caffè, toast con burro, uova strapazzate e tartine dolci.
Ace diede un morso al pane tostato, ma per ingoiare dovette fare uno sforzo incredibile, come se avesse più di mille aghi conficcati in gola che al minimo boccone gli perforavano di più la carne, facendolo tossire stringendosi la gola e fandoli diventare gli occhi lucidi.
<<Ace, cavolo ragazzo, mangia piano! ahaha>> rise uno della ciurma dandoli una mancata sulla schiena.
<<Scusate ragazzi io sono apposto, mi vado a lavare i denti>> disse Ace alzandosi dalla tavola.
<<Cosa? Ma non ha mangiato niente!>>
<<Molto probabilmente sta davvero male>> parlottarono tra loro gli altri a tavola.
Ace si recò quindi nella sua cabina e accese la luce, forza troppo velocemente poiché si coprì gli occhi gemendo fortemente.
Si diresse verso il bagno e dopo essersi lavato i denti, si sciacquò la bocca sputando l'acqua nel lavabo, notando alcune gocce di sangue e sentenone anche il sapore metallico in bocca.
Non sentiva dolore ai denti o cose simili però.
<<Strano, non mi era mai successo>>.
Ace stette tutto il viaggio sulla polena dell'imbarcazione.
<<Finalmente siete tornati, allora la festa come è andata?>> Domandò Marco mettendo un braccio sulle spalle di Ace.
<<Insomma...>>sussurrò Ace
<< No infatti, sarà meglio che lui vada dal medico di bordo>> disse a voce alta ad Ace il navigatore.
<<Cosa, cosa? Dal dottore? Perché cosa hai?>> Chiese Marco più incredulo che preoccupato.
<<Non sono stato molto bene in questi giorni. Adesso vado, scusatemi>>.
Portò la sua roba nella sua cabina principale dei comandanti e andò in infermeria, nello studio medico.
<<Ace ciao, vedo compiacere che sei tornato eh? Oh, che brutta faccia che hai, cosa è successo?>> Disse il medico
<<Scusa il disturbo, ma non sto affatto bene. Se per favore saresti così gentile da dirmi cosa ho che non va, te ne sarei grato>>affermò Ace tenendosi la fronte
<<Va bene d'accordo, mettiti a sedere sul lettino e dimmi tutto>>.
Ace fece quello che il doc gli aveva detto e cominciò a raccontare.
<< Ho un gran mal di testa che non va via, mi è uscito il sangue dal naso, mi sento stanco e mangio mal volentieri. Sento anche degli odori strani>>
<<Mmm... E dimmi, questi sintomi che mi hai riferito, sono in ordine cronologico?>>
<<Beh, più o meno si, perché? Ah si, poi il vociare della festa mi ha fatto aumentare il dolore alla testa e le orecchie mi fischiavano>>
<<Davvero? Vediamo>>.
Il doc prese uno strumento dal tavolo e lo mise nell'orecchio del ragazzo per guardare nell' interno di esso.
<<È un po' infiammato...potrebbe crearsi un'infezione>>
<<Ma cosa ho?>> Domandò esasperato Ace.
<<Credo che tu abbia, molto probabilmente, una sinusite acuta, Ace>>
<<E cosa dovrei fare?>>
<<Mmm...aspetta, ti vado a prendere un medicinale che fa al caso tuo>> detto questo, uscì dalla stanza.
Mentre lo aspettava, Ace sentì un fastidio al petto e pensò si trattasse della camicia, visto che non era molto abituato ad indossarla.
Si guardò il petto e vide con stupore che intorno alla ferita si erano formate delle sfumature bluastre, anzi no, erano vene bluastre rialzate sotto la pelle.
All'interno i graffi erano rossastri e davano veramente fastidio.
Si toccò la superficie intorno alla ferita e non poté fare altro che sussultare quando uno strato di pelle si stacco e gli rimase in mano.
Sentì dei passi e allarmato buttò il rimasuglio di pelle nella spazzatura nascondendolo e si sistemó la camicia ancora scosso.
<<Eccomi qua Ace, tieni questo. È un vero toccasana per il tuo male>>
<<Grazie doc, è stato un piacere>>
<<Riguardati Ace, sei molto pallido. Vatti a riposare>> Ace andò sul ponte con l'intenzione di eseguire il consiglio del medico, quando Marco lo Fermò bloccandoli il braccio.
<< Ace, nostro padre ti vuole parlare>> lo informò>>
<<Cosa vuole?>> chiese il moro esasperato.
<< credo che...>> A quel punto Ace, mentre ascoltava, si mise le mani sulle orecchie, addolorato e stupito dalla fitta che lo aveva colpito.
<<Cosa hai detto scusa? Non ho capito, puoi ripetere per favore?>>
<<Ho detto che...>> Ancora quel dolore pulsante, ma questa volta gli fece mettere la mano sullo stomaco.
<<Come?>> Chiese praticamente sussurrando.
<<Ace hai rotto ho detto...>> Per la terza volta consecutiva il dolore arrivò, ma questa volta ancora più forte, talmente tanto che lo fece piegare in ginocchio gemendo e ringhiando.
<<Ace forze è meglio se vai a riposare>> disse Marco.
<< Ci stavo andando prima che tu venissi a rompermi le scatole!>> Disse Ace mentre cercava di alzarsi in piedi.
Forse era stato un po' troppo rozzo con Marco ma il dolore era troppo da sopportare per lui.
Entrò in cabina, si spogliò, prese la medicina che il medico gli aveva prescritto e si mise a letto, addormentandosi praticamente subito.
Aprì gli occhi non sapendo quanto tempo era passato da quando era andato a dormire.
Si mise a sedere sul letto.
La sua testa era pesante.
Si sentiva debole.
<<Come è possibile se ho dormito?>>.
Si allungò verso l'orologio per vedere che ore fossero e non credette hai suoi acchi.
<<Cosa? È mattina? Non è vero! L'orologio è rotto!>> Esclamò incredulo il moro.
Ancora stranito, posò la sua mano al centro del letto per darsi una spinta in modo da alzarsi.
Toccò qualcosa di bagnato...
<<Ma cosa è? Ho sudato stanotte?>> Si domandò, ma quando guardò cosa avesse toccato, spalancò gli occhi.
<<Oddio, ma cosa cazzo...>>
Il letto era pieno di sangue.
Il lenzuolo ne era stracolmo tanto che se lo avesse strizzato, avrebbe potuto quasi riempire un secchio.
Ace cercò di alzarsi ma cadde a terra stordito e stanco.
Guardò il letto e chiuse gli occhi, addormentandosi nuovamente.

THE INFECTION Where stories live. Discover now