Capitolo 10 ~ GIORNO 9

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<<Chi è il medico che ti sta visitando?>>
<<Il suo ambulatorio è nel centro città>>.
<<Allora andiamo, voglio vedere la tua scheda medica>> si avviarono verso di esso. Qualche minuto dopo, bussarono alla porta della segreteria dell'ambulatorio.
<<Si?>> Chiese una donna.
<<Vorrei vedere il dottore, per favore>> iniziò Ace.
<<L'altro è un paziente?>>
<<È un amico>> La donna squadrò Law per qualche istante.
<< Entrate...>> Loro fecero come li era stato detto e, con pazienza, attesero il medico nello studio.
<<Che genere di medico è?>> Chiese law.
<<Non lo so, non l'ho chiesto>> rispose Ace.
<<Ah, Ace, salve...giusto in tempo per le analisi. Ho fatto un po' di pressione>> il medico entrò nella stanza.
<<Grazie, dottore...lui è un altro medico e voleva domandare una cosa...>> Questo, posò lo sguardo su di lui.
<<Certo, chieda pure>>.
<<Ho osservato il paziente e vorrei avere la sua cartella clinica, se non le dispiace e, dato che le ha portate, se può anche le analisi>> parlò Law con sicurezza.
<<Si...ecco...non vi è nulla che non vada>> disse tranquillo.
<<Cosa?! impossibile...mi guardi!>> Esclamò Ace.
<<Le analisi rivelano solo la quantità leggermente sopra la norma di globuli bianchi...non è grave, sicuramente dovuta all infezione sulla spalla>>
<<Infezione?>>domandò fissando il petto coperto di Ace.
<<Si, ehm...ecco io...uff...>> Il moro sospirò e chiuse gli occhi e, quando gli aprì, butto fuori l'aria rumorosamente.
<<E va bene... racconterò tutta la verità...>> I due medici aspettarono in silenzio le sue spiegazioni.
<<Una ragazza mi ha graffiato e mi ha sputato del sangue in bocca...era...lei era proprio come me adesso più o meno...>>
<<Dimmi tutti i sintomi>> continuò il chirurgo della morte con impazienza ma interesse.
<<Giramento di testa, sanguino da ogni orifizio, dolore alle ossa, ai muscoli...poi perdo il senso del tempo...>>. Il ricordo di Randal, morto a terra con la gola squarciata riempì i suoi pensieri, ma omise questo episodio.
<<Ok, d'accordo...qui abbiamo saputo il più possibile, ora andiamo sulla mia nave e, con i miei strumenti, vedrò di capirci di più>> disse Law uscendo dalla stanza, aspettando Ace sulla soglia.
<<Grazie, dottore>>fece un lieve inchino di ringraziamento, il moro, verso il dottore della clinica.
<<Riguardati e, se posso fare qualcosa non esitate a consultarmi>> I  due annuirono e si avviarono verso il porto.

<<Siediti...adesso ti farò alcuni esami>> ordinò ad Ace appena entrarono nell'infermeria della Polar tang. Fece un prelievo di sangue e lo portò in laboratorio, in modo che Shachi e Penguin e altri membri della ciurma, potessero analizzarlo.
<<Hai detto di avere una ferita sul petto... Mostramela>>.
Il comandante annuì e si privo della camicia. Law taglio le bende che la coprivano e la osservò attentamente.
<<Si è infettata...questa spiega i globuli bianchi leggermente elevati, ma...non spiega il resto dei sintomi...no... c'è molto di più>> disse pensieroso.
<<La ragazza era più o meno come te, giusto?>> Chiese.
<<Si, aveva la pelle bianca e screpolata che sembrava potesse cadere da un momento all'altro, come se fosse marcia>>.
<<Marcia, hai detto? Potrebbe essere cancrena umida indotta dal Clostridium Perfringens>>.
<<Cancrena umida?>> Sussurrò Ace
<<Già...si differenzia dalla secca per l'aspetto gonfio, molle e marcio...infatti, corrisponde perfettamente alla tua descrizione>> Si prese il mento tra il pollice e l'indice, sovrappensiero.
<<Capitano...i risultati>> Penguin diede il foglio bianco a Law che lo lesse attentamente, senza tralasciare alcuna emozione. Poi il  suo sopracciglio si inarcò sorpreso.
<<Allora, che cos'è?>> Chiese Ace, con impazienza.
<<Non ne ho idea...non c'è traccia del batterio della cancrena, ne di altri batteri >>.
A quel punto,Ace si ricordò del foglio nella casa nel bosco e alla scritta sopra di esso.
<<E se si trattasse di un virus?>>domandò.
<<Può essere possibile...non tutti i virus vengono fuori dagli esami del sangue...da dove ti è venuta questa idea? Non sembri molto esperto in medicina, tu>>.
<<Io...>> Ace fu in dubbio se dire o meno della casa, forse per il fatto che avrebbe potuto crederlo pazzo, o forse perché quel luogo non poteva significare nulla.
<<Senti Portoguese - ya, io vorrei capire che patologia hai in questo momento, ma se tu non mi racconti ogni singola cosa, mi rendi tutto molto più difficile>> si innervosì il medico pirata.
<<Lo capisco, ma...>>
<<Credimi, non lo faccio per te...non è una cosa personale ma di scienza medica, e quello che ti sta succedendo, dal punto di vista scientifico, è ritenuto molto interessante...forse un'idea me la sono fatta, tuttavia non è ancora confermabile>> terminò.
Per questo, Ace, alla fine, si decise a parlare.

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