Capitolo 1 ~ IL CONTAGIO

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Ace,quella mattina, si svegliò per colpa del ripetuto bussare alla porta della cabina.
Senza alzarsi dal letto e stropicciandosi gli occhi chiese: <<chi è che rompe?>>
<<Ace sono Marco, alla buon'ora! Alzati e vieni sul ponte, il capitano ti deve parlare...e che cavolo,manchi solo tu,sbrigati!>>.
A quel punto ,sbuffando, si alzò mettendosi i suoi soliti bermuda neri, le scarpe,il cappello e gli altri accessori.
Sempre un po' assonnato, Ace si diresse alla porta che conduce al ponte della nave, salutando i suoi compagni quando comparivano al suo passaggio.
Uscito all’ esterno della nave però, la prima cosa che notarono i suoi nervi era la luce del sole troppo abbagliante che come una pioggia di aghi, si conficcava nei suoi occhi facendolo ringhiare.
<<Buongiorno bella addormentata, ti ha appena svegliata il principe azzurro?>> Domandó ridendo Vista, il comandante della quinta divisione dei pirati di Barbabianca.
<<Fanculo>> sbadiglió Ace facendo ridere tutti.
<<Allora,si può sapere cosa succede di così importante?>>
<<Hai una nuova missione Ace, tu e la seconda flotta dovete recarvi su quest'  isola>> disse Marco mentre consegnava al moro un eternal pose con sopra scritto "Nora".
<<Nora eh?>>
<<Già, dovete andare lì>>
<<E perché scusa?>>
<<Perché, razza di somaro ignorante, quella è un isola sotto il dominio del tuo capitano e a quanto pare ci sono state delle divergenze che tu andrai a risolvere!>>
<<D'accordo...che palle peró>> esclamò il ragazzo.
Il pomeriggio dopo pranzo, Ace ordinó alla flotta di salpare alla volta di Nora.
3 giorni dopo, Ace si svegliò al suono di un grido: <<Terraaaa!>>
<<Ah finalmente>> sospiró di sollievo ace.
Non ce la faceva più a rimanere con le mani in mano, non vedendo l'ora di risolvere "le divergenze", come le chiamava Marco, dell' isola.

5 MINUTI PIÙ TARDI

<<Cosa? Come non è l' isola di Nora? Non avete seguito l' eternal pose?>> esclamò incazzato Ace verso il navigatore.
<<Si che l' abbiamo seguito, ma ho pensato che saremmo potuti passare prima su quest' isola visto che le nostre provviste sono sul lastrico per colpa di qualcuno...>>
<<Mmm...si te lo concedo ma potevi avvertirmi prima di cambiare rotta eh!>>
<<Ah ma non l'ho cambiata...quest'isola è di strada>> rispose il navigatore.
<<D'accordo,d'accordo>> disse ormai convinto ace.
Finalmente sbarcati, la maggior parte dei suoi uomini andò a prendere le provviste necessarie ed Ace, visto che non voleva oziare, andò in centro città per cercare una locanda dove mangiare e levare le tende, come suo solito.
Tutto tranquillo per le strade: i bambini giocavano con i loro coetanei, la gente sorrideva e chiacchierava con altre persone.
Non sembravano esserci, almeno su quell' isola, delle divergenze come nell' altra anzi, qui tutti sembravano felici e questo rassicuró Ace.
Queste emozioni positive si serrarono di colpo,quando all' improvviso, una ragazza, forse tra i 18-20 anni, con un cappuccio in testa e la pelle talmente bianca che mostrava le vene bluastre, cominció ad urlare, avvicinandosi ad Ace e altre persone <<Aiuto, aiutatemi,fa male, aiuto!>>la ragazza stava praticamente piangendo.
Ace educato e cresciuto con i suoi modi gentili, cercó di rassicurarla << Ehi va tutto bene? Come posso aiutarti?>>
<<Aiuto,fa male...sono sola adesso>> piangeva a dirotto ormai, ma Ace non si diede per vinto ed insistette <<Se mi dici cosa succede, forse posso aiutarti>>.
La ragazza a quel punto, si avvicinò ancora di più e strinse forte le mani sulle spalle nude  del giovane, ancora inplorandolo.
<<Ma ragazza...ti senti bene?>>
<<Ti prego aiut...>>stava per continuare quando un fiotto di sangue le uscì dalla bocca, andando a bagnare le labbra di Ace che cerco di sputarlo invano.
<<Ma che cazzo!?>> esclamò il moro, mentre cercava di togliersi le sue mani di dosso quando però, la ragazza lo graffió all'altezza del petto, facendolo sanguinare.
<<Ahi! Che male!>> si lamentò Ace alzando lo sguardo dalla ferita per incontrare quello della ragazza, ma questa era già sparita.
<<Ma dove è andata? Oiiii!!>>
<<Tranquillo ragazzo, lasciala stare>> gli disse un uomo vicino a lui.
<<Molto probabilmente quella lì era fatta di qualcosa>> espresse il suo parere un altro.
<<Ma che strano peró...bleeeh!!>> sussurrò Ace, toccandosi le labbra.
<<Meglio se vado a cercare una locanda per pulirmi la faccia>> detto questo, si incamminò alla ricerca di quest' ultima.

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