Capitolo 21

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Lightning Farron
Dedicato a AndreaSalvati5

Soundtrack consigliata: The promise -FFXIII

A volte la vita è imprevedibile: il varco dimensionale che ci ha trasportati in un altro mondo, siamo stati fortunati ad atterrare su una pianura verdeggiante e dove poco lontano c'è una città che abbiamo scoperto chiamarsi Dollet.
Siamo qui da pochi giorni, insieme a mia sorella Serah, Snow, Noel, Hope, Vanille e Fang ci stavamo dirigendo a Bodhum per trascorrere le vacanze tutti insieme, e adesso invece ci troviamo in un luogo a noi sconosciuto.

Ho lasciato il gruppo per comprare alcune pozioni e modifiche per il mio gunblade, passo davanti a un bar e ho voglia di bere qualcosa di rinfrescante.
Ho ordinato e bevuto una limonata con ghiaccio, pagato il conto sto per lasciare il locale, quando sento qualcuno chiamarmi per nome e afferrarmi per un braccio. «Lightning?»

Appena mi volto indietro incrocio due occhi cerulei che mi guardano sorpresi, quella cicatrice sulla fronte... Squall è proprio di fronte a me! Il cuore ha un sussulto.
«Squall? Com'è possibile s-sei proprio tu? Da quanto tempo! Come va?» Domando sorridendogli, sento le lacrime agli occhi.

«Ehi, Lightning stai piangendo?» Mi chiede lui con un'espressione da cucciolo sfiorandomi il viso, asciugandomi quella lacrima solitaria. «Non devi piangere, anzi devi essere felice di rivedermi, giusto? Eh, com'è possibile che sei nel mio mondo? Cioè... Come dire sono sorpreso di averti vista a Dollet! Come ti trovi qui?» Chiede guardandomi incuriosito.

Gli spiego brevemente cosa è successo e che stiamo alloggiando nell'albergo della città. «E tu cosa ci fai qui da solo?» Domando lisciandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio facendogli un sorriso.

«Capisco, eh, in realtà sono insieme alla mia fidanzata e ai miei compagni in vacanza, loro sono in spiaggia e stavo per comprare i gelati... Comunque sono felice di averti rivista!»
Squall assume un'espressione pensierosa, accigliandosi.

«Lightning volevo dirti che c'è un incubo ricorrente che mi turba... Ero in un deserto arido, poi mi chiamavi e crollavi tra le mie braccia, avevi una ferita all'addome, cercavo di risvegliarti, ma niente... Ho paura che potesse accadere davvero...» Mormora con sguardo basso.

«Ehi, non essere pessimista, era solo un brutto sogno, no? Stai tranquillo... Non mi succederà niente, e poi dovresti sapere che sono addestrata bene, giusto?» Dico scherzosa mentre lui mi guarda negli occhi con un'espressione seria mista al sorpreso.

«Sì, hai ragione, è vero! Sei un'abile guerriera come me, non devo preoccuparmi sai badare a te stessa» Sorride risollevato, mentre avanza verso il piccolo chiosco dove la giovane commessa lo accoglie. «Salve, desidera?» Chiede mentre lo guarda con sguardo adulatore.

«Eh, salve vorrei due gelati: un cornetto alla fragola e un ghiacciolo all'arancia, grazie...»

Squall paga il conto, «Arrivederci» Saluta la ragazza per poi raggiungermi. «È stato bello rivederti, noi restiamo ancora un po' a Dollet poi torniamo a Garden...» Afferma il ragazzo tenendo i gelati in mano.

«Capisco, allora puoi dirmi dove si trova Balamb? Magari andremo a farci un giro da quelle parti, e ci becchiamo in giro?» Dico scherzosa.

Squall mi guarda stranito, i suoi occhi esprimono stupore, gioia. «Sì, è una bella idea... D'accordo dunque con il pilota automatico imposta pianura Arkland dove si erge il Garden, un grande edificio di forma circolare» Afferma cordiale.

«Grazie, allora ci si rivede!» esclamo dandogli una pacca sulla spalla. Squall sorride, salutandomi sventolando una mano e in questo istante ci separiamo, io ritorno all'Hotel e Squall dai suoi compagni.

Final Fantasy VIII - The SeeD of the TimeWhere stories live. Discover now