Capitolo 11

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Seifer Almasy
Soundtrack consigliata: Breezy - FFVIII ⏩

Guardo, appeso alla parete, il mio gunblade. Ho la sensazione che, in questi anni, da quando c'era stata l'epica battaglia contro Artemisia la spada avesse accumulato un po' troppa ruggine... Per quanto mi fossi impegnato ad usarla debitamente, beninteso.
Io detesto l'inattività.
Ma, più di ogni altra cosa, odio il banale, la monotona vita di tutti i giorni.

Non capisco cosa ci fosse di così affascinante in quell'arma eppure me ne sento attratto, come un atleta che ammira il suo trofeo più prezioso, ricordo dei momenti di gloria passati.
Con quel gunblade avevo ferito Squall... Il giorno in cui mi ero sentito invincibile: perché avevo dimostrato al mio eterno rivale di essere il migliore.
Avevo sempre vissuto a un passo dalla morte, ignorando le regole eppure pretendendo che venissero rispettate: vivevo di contraddizioni e aspirazioni inarrivabili, ma mi piaceva.

È così che mi sono sentito da quando tutto è tornato alla normalità.
Da quando ho visto il Garden volare sopra di noi.
E ho capito che non sarebbe stato facile come: "Ehi ragazzi, scusate per tutto questo! Non vi dispiace se torno, vero? Prometto che starò bene!" Volevo tornare indietro subito, correre attraverso il cancello e pregare tutti di perdonarmi. So che tecnicamente non è stata tutta colpa mia, ma sono sicuro che cazzo non ho provato a fermarlo affatto. Ho fatto così tante cose che hanno ferito tutti. Ho fatto così tante cose per ferirti, Squall...

Mi sarebbe piaciuto, pur non volendo ammetterlo, anche tornare come un tempo a combattere a fianco a lui.
Perché amavo essergli accanto, fargli da partner.

Ricordo Indistintamente il giorno in cui Squall mi tese la mano e mi disse che ero il benvenuto al Garden...
Ero al molo di Balamb, e stavo osservando l'orizzonte.
Sentii dei passi avvicinarsi alle mie spalle...
Era lì, in piedi proprio di fronte a me come se mi stesse aspettando, solo che non sembrava notarmi.
Sentii il sudore iniziare a gocciolarmi sulla fronte.

«... Oh, guarda un po' chi si rivede.» Dissi con la mia solita arroganza.
Squall si voltò e i nostri sguardi si incrociarono.
Sussultai quando Squall sorrise. «Ciao» Disse.

«Sei qui solo per infastidirmi? Se è così, ti suggerisco di andartene perché seriamente non voglio sentirti, vattene!» Gracchiai, e incrociai quegli occhi, il suo sguardo deluso.
Squall restò in silenzio, poi dichiarò: «Mi sei mancato.»
Ebbi un tuffo al cuore, cercai un modo per alleviare il senso di colpa.

Squall fece un passo indietro, strofinandosi stancamente gli occhi umidi. Mi voltai dall'altra parte, lo ignorai e continuai a camminare verso la stazione dei treni.

«Seifer, non andare, aspetta!» Squall si avvicinò alle mie spalle e mi abbracciò da dietro cingendomi i fianchi, mentre una folata di vento trasportava via dei petali di ciliegio.
Spalancai gli occhi sorpreso da quel gesto.

Fu troppo vederlo e farmi toccare tutto in un arco di cinque minuti. Non sapevo perché mi sentissi così. Mi sentivo come... Con tutto quello che avevo fatto... L'avevo tradito di più; non , non la mia banda, nemmeno me stesso, ma Squall...
«Seifer, non sono qui per 'infastidirti' ma per vedere come stavi. Be', sono felice di averti rivisto...» Disse Squall in un tono serio.
Sentii la sua stretta allentarsi finché mi lasciò definitivamente.

«Sto bene, grazie per l'interessamento.» Dissi guardando indietro.
Squall restò lì, con un piccolo cipiglio frustrato di incredulità.

«Se vuoi. Sai, sei sempre il bentornato al Garden. In realtà, speravo davvero che saresti tornato, sarà sempre un rifugio sicuro per te.» Mi rivolse uno dei suoi rari sorrisi. Mi piaceva vederli e non ne avevo ricevuti da quando eravamo molto piccoli.
Ricambiai il sorriso, sapevo che doveva sembrare piuttosto solitario, ma non mi interessava più come mi vedono le persone. Non ci crederebbero comunque. Per loro ero il malvagio cavaliere dell'ex strega.

Final Fantasy VIII - The SeeD of the TimeWhere stories live. Discover now