Capitolo 36

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Squall Leonhart

Capitolo dedicato a AndreaSalvati5

Soundtrack consigliata: Junction -FFVIII⏩

Ripenso a Cloud al suo sguardo glaciale, al modo in cui mi ha detto mostro, avrei voluto prenderlo per il colletto della felpa e dirgliene quattro, ma l'arrivo di Tidus e Gidan mi hanno preso alla sprovvista.

Sento dei passi alle mie spalle, mi volto e vedo Laguna. «Che ci fai qui tutto solo?» Chiede con un tono serio.

«Ho bisogno di fare una passeggiata...» Rispondo di rimando, mentre avanzo di un passo.

Laguna mi afferra per un braccio, «Non mi toccare...» Sibilo fissandolo torvo.

«Voglio solo farti compagnia...» Riferisce lasciando la presa al mio braccio. Superiamo i cancelli d'entrata della città. Istintivamente lascio un indizio sperando che i miei compagni possano trovarlo e raggiungerci.
Siamo in mezzo a una pianura verdeggiante. Non so perché ma mi sto allontanando dalla città, dai miei amici... Ci inoltriamo nella boscaglia.

«Squall... In guardia!» Grida mio padre con uno strano ghigno sulle labbra, noto che impugna una spada dalla lama arrugginita, sembra una spada maledetta dei Liforbidden.

Era una trappola, ci sono cascato come un ragazzino inesperto, dannazione!

«Papà?» Farfuglio spalancando gli occhi dal dolore, mi ha appena ferito di striscio alla spalla.

Dannazione, cosa posso fare? Non posso reagire, è mio padre. Se reagissi potrei ucciderlo, e non voglio assolutamente che questo accada. Decido così di non reagire ma di potermi difendere dai suoi attacchi innalzando la barriera magica Protect che dimezza i danni fisici.

Laguna ha quel ghigno stampato sulle labbra, il suo sguardo aggressivo mi fissa continuando ad attaccarmi. Decido di contrattaccare con magie non molto potenti: Thundaga, elemento fulmine. Flare, attacco non elementale. Blizzaga, ghiaccio, giusto per indebolirlo un po', ma Laguna continua ad attaccare provocandomi ferite da taglio per tutto il corpo.
Non posso reagire, potrei rischiare di ucciderlo, impugno la gunblade senza però contrattaccare.

Incasso i suoi attacchi, sento la pelle che si squarcia in alcune parti del corpo, braccia, gambe, costato, e vedo la lama della spada di mio padre avvicinarsi al mio viso, sento la lama gelida sulla mia guancia, un bruciore e il sangue colare sul viso, sui vestiti. Ho la vista annebbiata, il respiro corto, mentre grido dolorante.

Impugno la gunblade, e successivamente tengo una mano sul costato dove noto una profonda ferita, il mio corpo è ricoperto di ferite da taglio, profonde lacerazioni. Che situazione assurda, ridotto in questo stato da mio padre, patetico! Mi rimprovero. Stranamente mio padre lancia una bomba fumogena e si dilegua. Dove sarà andato?

Il fumo si espande impedendomi la visuale, sembra una coltre di fitta nebbia. Quando essa si dilegua sussulto nel sentire dei passi alle mie spalle.

«Squall, dio santo che ti è successo?!» Urla una voce, istintivamente punto la gunblade contro, all' individuo che mi è di fronte, dalla vista sfocata riconosco Cloud, abbasso la spada. «C-Cloud, s-sei tu! S-Scusa credevo fossi un Manikin...» Sussurro guardandolo con sguardo nel vuoto. Sono esausto, barcollo. Cloud si è avvicinato e mi accarezza il viso, mentre usa su di me Energiga, io abbasso lo sguardo gli afferro il braccio con cui mi ha sfiorato e lo guardo negli occhi.

Final Fantasy VIII - The SeeD of the TimeWhere stories live. Discover now