Capitolo 105

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Tidus

È trascorso un giorno da quando, io e Yuna, siamo tornati al nostro mondo, e abbiamo salutato tutti i nostri compagni.

Ci siamo teletrasportati a Besaid tramite il cristallo magico.

È una splendida giornata di sole, io e Yuna osserviamo il mare all'orizzonte la distesa d'acqua cristallina, mentre siamo sulla piattaforma di legno, il vento fa ondeggiare i nostri capelli, sorrido sereno nel pensare a Squall e i nostri compagni, chissà cosa staranno facendo.

«Ehi, Tidus cosa c'è? Sei diventato di colpo silenzioso...»

La voce di Yuna mi giunge incrinata, come sia preoccupata.

«Tranquilla stavo solo pensando ai nostri compagni di avventura chissà cosa staranno facendo adesso...»

Riferisco abbozzando un sorriso mentre mi gratto la nuca.

«Ti mancano, vero? Anche a me!»

Afferma guardandomi incuriosita intravedo nei suoi occhi eterocromatici una luce di tristezza.

«Già, anche se è trascorso un giorno da quando ci siamo salutati percepisco la loro mancanza...»

Rispondo con un flebile sorriso.

«Tidus, Yuna! Bentornati!» Sentiamo Rikku e Wakka chiamarci, mentre i nostri amici Lulù e Kimahri, un esponente della forte razza Ronso, umanoidi simili a leoni del mondo di Spira. Primo tra i guardiani di Yuna.

Sebbene possa sembrare molto alto per gli esseri umani, è in realtà piuttosto basso e persino snello per essere un Ronso.

Come tutti gli esemplari della sua razza, ha un corpo dalle fattezze leonine, con muscoli forti e fieri occhi felini, carnagione grigio-bluastra e pelliccia argentea. I capelli sono lasciati lunghi sotto la nuca, mentre sopra sono raccolti in un codino alto, con ai lati due ciuffi modellati a mo' di corna; due lunghe trecce ripiegate su se stesse incorniciano il volto, che presenta anche folte basette e una barba a pizzetto.

Al gruppo c'è anche Auron, un uomo di trentacinque anni, con i capelli brizzolati, tagliati corti e sparati salvo per un piccolo codino, e un'ombra di barba. Una vistosa cicatrice gli rende impossibile aprire l'occhio destro, mentre l'altro occhio è color ambra. Inoltre, non lo si vede mai senza i suoi occhiali da sole a goccia, che aggiungono un velo di mistero.

Indossa un cappotto haori color carminio con i margini blu e bianchi, stretto in vita da una fascia e due cinture.

«Yuna, Tidus è bello rivederti... C'è una persona che chiede di te... Lì!»

Riferisce divertito, indicando la sagoma di mio padre Jecht, in riva al mare.

«Papà sei davvero tu?»

Farfuglio confuso nel vedere mio padre che mi si avvicina e mi dà una pacca sulla spalla per poi abbracciarmi forte a sé.

«Ehi, Tidus, figlio mio, certo che sono io! Chi altro potrei essere?»

Chiede ironico.

Trattengo le lacrime di gioia nel comprendere che mio padre ormai libero dal conflitto della guerra Sacra è ritornato nel nostro mondo!

Final Fantasy VIII - The SeeD of the TimeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora