1- «È la mia vita»

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Salve gente! Nuova storia, altro giro altra corsa. Qualche avvertimento prima di leggere la storia:

- trama con tematiche forti ⚠️ se siete sensibili non leggetela

- scene smut 🔥

- ho scritto questa storia di getto, non ci saranno censure di nessun tipo e ho cercato di trasmettere tutte le sensazioni dei personaggi. Ci ho messo tanto impegno e non nego che in alcuni punti mi sono anche messa a piangere 💜 spero vi possa trasmettere delle emozioni

- i capitoli sono di media lunghezza

Detto ciò, spero vi piaccia e BUONA LETTURA! 💜

*Lasciate tante stelline e commenti, ve ne sarò grata* 👍🏻👏🏻💜

Jungkook pov

Quella mattina mi svegliai di soprassalto, il suono di quella sveglia era davvero infernale e ogni volta che mi ripromettevo di cambiarlo poi finivo per non fare niente. Era un periodo in cui non me la passavo bene: da quando ero iscritto all'università si può dire che avevo dato pochissimi esami perché la motivazione era andata a farsi fottere, così come la mia voglia di studiare. Mia madre e il mio patrigno Jinsoo smisero di darmi i soldi per gli studi e mi dissero chiaramente che se avessi voluto continuare a frequentare l'Accademia dovevo pagarmela io, loro non avrebbero più messo un centesimo sul mio conto.

Secondo me la verità era un'altra. Loro non mi appoggiarono quando esternai che il disegno e la pittura sarebbero stati la mia strada; Jinsoo avrebbe voluto che lavorassi con lui e per lui nella sua azienda edile ma avevo sempre rifiutato.

"Cosa pensi di combinare andando a pitturare quadri? Che futuro vuoi che ti aspetti!?" - mi disse ad un pranzo di famiglia davanti a una decina di parenti. Ricordo ancora che calò un silenzio tombale e mia madre cercò di sviare il discorso parlando d'altro ma non glielo permisi.

Quella volta fui sul punto di piangere ma resistetti, non volevo dargliela vinta. "Perlomeno mi dedico a qualcosa che mi piace, cosa che non hai fatto tu. Hai preso in mano l'eredità di tuo padre e hai deciso di portare avanti la sua attività senza alcuna voglia, nessuno ti ha costretto a farlo!" - sbottai acidamente.

Rimase incredulo e per una volta nella vita ero riuscito a farmi rispettare. Ogni occasione per lui era buona per umiliarmi e tentare di sopraffarmi coi suoi modi arroganti e rudi. Non avrei mai permesso che prendesse delle decisioni sul mio futuro al mio posto, anche perché non era il mio vero padre. In quel contesto, dopo quella furiosa litigata e gli sguardi imbarazzati degli ospiti successe la cosa peggiore: mi prese a schiaffi, dicendomi che non mi dovevo permettere di contestare ciò che lui diceva. Mia madre cercò di mediare ma caratterialmente lei era fragile, lasciava sempre che lui la passasse liscia nonostante sapesse benissimo che i suoi erano insulti nei miei confronti, di certo non parole che si potevano pronunciare in una normale conversazione.

"Tu pensi di potermi dire quello che devo fare, vero? È così che tratti tuo figliastro?" - gli dissi tutto d'un fiato senza staccare il mio sguardo dal suo.

"Sei un fallimento! Su di te puntavo alto e avevo aspettative enormi! Non ti ho cresciuto così, non è questa l'educazione che ti ho impartito, mi sono sempre fatto in quattro per questa famiglia e tu mi ripaghi così?"

"Tu, tu, sempre tu e nient'altro che tu! Parli solo di te stesso, cazzo, te ne rendi conto?" - gli chiesi esasperato - "ma non vedi che pure mamma ne ha piene le palle di te?" - la indicai e constatai che il mio corpo tremava.

"Basta così voi due! Jungkook finiscila!" - esternò mia madre, mentre una lacrima le rigava il volto.

"Tua madre sta dalla mia parte e la pensa come me! Fine della storia! Eravamo contrari fin dal principio di iscriverti in quel posto di drogati e falliti!"

From sunset to eternity | TaekookWhere stories live. Discover now