18 - «Non voglio»

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Ci mettemmo seduti in auto e Joowon prima di mettere in moto indirizzò lo sguardo verso di me e si pronunciò.
"Sono contento di rivederti, Jk"

"Era proprio necessario ficcarmi la lingua in bocca davanti a lui?"

"Perché? Che problema ti crea?"

"Nessuno. Come hai fatto a sapere che ero io al telefono?" - sviai completamente il discorso.

"Ti ho riconosciuto fin dal primo istante, tu hai una voce inconfondibile e l'ho collegata subito al tuo bel faccino" - rispose toccandomi il mento con due dita.

Nonostante fosse successo quel fatto riguardante Taehyung ero comunque intenzionato ad avere l'appuntamento con Joowon. Avevo bisogno di dimenticare e pensai che l'unico modo possibile fu quello di trasgredire con lui. Presi il suo viso con le mani e senza pensarci su lo baciai. Lui ricambiò immediatamente e ansimammo l'uno nella bocca dell'altro.

Ma ecco che mi tornarono alla mente i momenti passati con Taehyung, il suo sorriso, la sua bocca premuta contro la mia e i bellissimi tramonti che avevamo guardato insieme.

No, dovevo dimenticarmi di tutto. Mi aveva detto chiaramente che per lui ero morto. Quelle parole mi ferirono e mi fecero provare una grande rabbia.

"Mmmh qua qualcuno vuole saltare la cena e passare direttamente al livello successivo" - esternò.

Non dissi nulla e mise in moto. Non sapevo nemmeno dove mi avrebbe condotto, non sapevo più niente. Non stavo bene, ma forse una scossa mi avrebbe aiutato a dimenticare.

Passarono una ventina di minuti e arrivammo davanti a un hotel di lusso. A quel punto capii come sarebbe proseguita la serata e forse era un bene, almeno mi sarei scordato dei miei problemi.

Io e Joowon ci scambiammo un'occhiata e ci capimmo con lo sguardo. Scendemmo dalla vettura in contemporanea e chiudemmo gli sportelli.

"Andiamo" - mi prese per mano e facemmo ingresso nella hall avviandoci verso la reception.

"Buonasera, una camera doppia per favore" - disse alla signorina che ci stava di fronte. Esibimmo come da sua richiesta i nostri documenti e dopo un breve attimo ci porse una chiave.

"Numero due, salite le scale e in fondo a destra troverete la vostra camera"

Joowon mi prese la mano e salimmo la scalinata un po' di fretta, svoltammo a destra ed ecco che vedemmo la due. Inserì la chiave nella serratura ed aprì la porta: la camera si presentava con pareti color borgogna e con una decorazione damascata nera, davanti a noi, appoggiato al muro, c'era un divanetto dai bordi dorati e con imbottitura rosso fuoco, mentre perpendicolarmente c'era un tavolino con sopra una lampada e un vaso di ceramica bianco. Più in là c'era la camera da letto in cui Joowon vi aveva già messo piede. Il letto aveva una trapunta rossa e le federe dei cuscini erano di raso e di color vinaccia.

"Bhe!? Ti sei imbambolato?" - sovrastò la sua voce mentre io me ne stavo lì a fissare il vuoto. "Vieni qua" - mi disse. E così feci, mi approssimai a lui e in un batter d'occhio mi ritrovai catapultato sul letto. Non feci in tempo ad aprire bocca per parlare ed ecco che mi baciò; fu un bacio rapido, vorace e pieno di passione. Lo assecondai e iniziò a togliermi la giacca lanciandola poi a terra. Ad un certo punto mi sentii strano e capii il perché, ma avevo bisogno di parlargli prima di proseguire oltre.

"Non l'abbiamo mai fatto" - dissi tutto d'un fiato.

Lui si staccò e mi guardò dubbioso: "fatto cosa tesoro?"

"Sesso. N-Noi in due mesi... non l'abbiamo mai fatto, passavamo il tempo a litigare e..." - non potei proseguire in quanto mi tappò la bocca e la cosa non mi piacque per niente.

From sunset to eternity | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora