10 - «Ti va?»

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Jungkook pov

Tentai di smettere di pormi tutte quelle domande anche perché rammentai che c'era ancora il mio cliente al telefono. Tornai a letto e mi misi a gambe incrociate "dove eravamo?"

"Voglio vederti, Ki"

*Ci risiamo* - pensai tra me e me. "Signore le ho già detto che non è possibile e la invito a non ripetere questa cosa"

"Prima o poi ci riuscirò" . E in seguito riagganciò.

Non nego che quel velo di mistero cominciò a piacermi ma mi provocò anche fastidio. Perché questo tizio ci teneva tanto ad incontrarmi? Cercai di non pensarci troppo e continuai a lavorare.

"Mi sto togliendo la maglietta per lei e noto che il mio corpo è impregnato con un po' di sudore" - dissi sensualmente a quella che probabilmente era una casalinga annoiata. Ormai mi ero abituato a questo tipo di conversioni e avevo constatato che c'era una vastissima cerchia di clienti: a chiamarmi maggiormente furono uomini e la cosa direi che mi piacque dato che ero omosessuale, tuttavia ero ricercato anche da donne, la maggior parte sicuramente sposate e insoddisfatte dei propri mariti; ovviamente non ne avevo la certezza ma rammentai quello che mi aveva detto Jimin: mi aveva parlato della sua esperienza al riguardo e addirittura mi disse che c'erano state persone che con lui volevano parlare e basta, si sfogavano parlandogli dei loro fallimenti e rimpianti mentre lui se la rideva.
Non capii cosa ci trovasse di divertente in racconti intrisi di insoddisfazione e tristezza ma lui mi disse che non si divertiva per le storie in sé che sapeva fossero drammatiche, ma per il fatto che in quelle occasioni gli sembrava di essere uno psicanalista e che non sapeva effettivamente cosa replicare di fronte a quei fiumi di parole.

Non aveva tutti i torti. Quelle linee erano create specificatamente per un intrattenimento erotico e non come sfogo e muro del pianto, tuttavia il mio amico non aveva mai giudicato questo e si limitò ad ascoltare. Che altro avrebbe potuto fare? Onestamente cose del genere non mi erano capitate anche perché non ero assolutamente la persona ideale per dare consigli dato che avevo tutti i problemi possibili e immaginabili, figuriamoci se fossi stato in grado di fornire perle di saggezza.

Autolesionista, alcolista, ansioso, depresso cronico e pure un vigliacco. Ne avevo di lavoro da fare ed ero appena all'inizio di quel percorso tortuoso e in salita.

Sentii ansimare la signora dall'altra parte del telefono mentre me ne stavo coricato a letto. Quella sera non mi masturbai molto, non ne avevo nessuna voglia nonostante a chiamarmi furono pure uomini, anzi a dirla tutta trovai le conversazioni abbastanza noiose e ripetitive tant'è che fui quasi sul punto di addormentarmi.

No, dovevo sforzarmi di restare sveglio. Il mio pensiero andò al pagamento e alla rata universitaria che sarebbe scaduta da lì a poco, sperai di farcela perché l'idea di non poter più rimettere piede lì mi tediava, stavo già uno schifo e non mi sarei privato assolutamente dell' università nonostante non stessi studiando da un po', i soldi erano la motivazione per continuare lì e rimettermi in sesto con gli esami e le lezioni.

Dovevo reagire e potevo affermare che ce la stavo mettendo tutta, questo grazie anche a Taehyung. Passarono dei giorni dall'ultima volta che mettemmo piede in spiaggia, lui mi domandò ogni sera se volevo andarci ma stavo accampando scuse su scuse, facevo finta di stare male perché a dirla tutta non sapevo come comportarmi dopo che aveva detto quelle parole. Perché lo aveva fatto? Non riuscii a trovare una spiegazione plausibile, forse si era confuso, forse le voleva rivolgere a qualcun altro ed erroneamente se le ha lasciate sfuggire con me. Mi sentivo a disagio ma prima o poi avrei dovuto affrontare anche quello, tuttavia non mi focalizzai troppo su questo aspetto. C'era una cosa che volevo fare da tempo, una delle tante ma pensai che avrei fatto tutto con calma: lo volevo ringraziare e per farlo decisi di comprargli un regalo. Durante le nostre conversazioni, quando non erano focalizzate su di me, aveva esternato che avrebbe voluto cambiare un po' stile, mi rivelò che il mio gli piaceva molto e che avrebbe voluto una giacca in pelle come la mia. Si può dire che io e lui in quanto a moda eravamo diversi ma voleva provare ad avvicinarsi un po' al mio modo di vestirmi così ebbi l'idea di comprargli la giacca, il cosiddetto chiodo da motociclista. Lo stipendio mi sarebbe arrivato a breve e parte dei soldi l'avrei spesa così sperando che dargli un dono sarebbe stata una cosa gradita.

From sunset to eternity | TaekookWhere stories live. Discover now