12 - «Gli piacerà»

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Jungkook pov 

"Sono sicuro che gli piacerà" - dissi mentre ritiravo la busta dal bancone.

"Ma guardati" - replicò Jimin.

"È già la seconda volta che me lo dici, Jim. Hai perdite di memoria?"

"No ma vederti così mi fa scoppiare il cuore di gioia, credimi. Era da tanto tempo che non vedevo un sorriso stampato sulla tua faccia, che incantesimo ti ha fatto quel ragazzo?"

"Ancora? Come ti ho già detto Taehyung è..."

"Sì sì non ripetermelo tutte le volte, piuttosto a che ora vi dovete vedere stasera?"

"Prima del tramonto, come le altre volte" - dissi timidamente.

"E poi restate lì, giusto? I vostri genitori lo sanno?"

"No e poco mi importa se lo vengono a sapere, non siamo due bambini e ce la possiamo cavare tranquillamente"

"Ti... posso chiedere una cosa?"

"Dimmi" - risposi mentre estrassi una sigaretta dal pacchetto. Ne porsi una anche a Jimin ma rifiutò.

"Con tuo padre le cose come stanno andando?"

Mi girai verso di lui con uno sguardo truce. "Lui non è mio padre, mettitelo bene in testa!" - utilizzai un tono di voce decisamente rude tant'è che il mio amico si spaventò.

"Dio santo Jungkook, ti dai una calmata? Scusa, intendevo il tuo patrigno. E comunque non c'è bisogno che tu mi risponda se non vuoi..."

"Il rapporto è pessimo, esattamente come ogni cosa nella mia vita" - replicai tristemente. Il mio umore cambiò repentinamente. Mi bloccai e sentii gli occhi pizzicare, quello era uno di quei momenti in cui avevo solo voglia di abbandonarmi completamente, chiudere gli occhi e sparire dalla faccia della terra finché non sentii il cellulare vibrare. Mi era arrivato un messaggio, lo lessi e mi paralizzai.

"Jungkook mi senti?"

Mi gelai sul posto e iniziai a sudare freddo, tutto ciò che mi stava intorno sembrava andasse a rallentatore, era tutto scoordinato e confusionario e io non riuscii a dire neanche mezza parola, le gocce di sudore caddero dalla mia fronte e un brivido mi pervase dalla testa ai piedi. Cercai di pronunciare qualcosa, una parola, ma invano. Ero come pietrificato e non avevo il dominio dei miei arti, era come se una forza invisibile mi tenesse e non mi permetteva di muovermi. Vedevo Jimin davanti a me ma non ero in grado di rispondere ai suoi stimoli, mi teneva le spalle con le mani mentre udivo la sua voce senza capire cosa dicesse, finché non tornai alla realtà.

Crollai a terra e da lì il buio più totale. 

Taehyung pov

Buttai un'occhiata all'orologio nel mio polso e vidi che erano solo le 16:00. Era ancora troppo presto per uscire ma l'agitazione stava iniziando a prendere il sopravvento. Nella mia testa si instaurarono tanti scenari ma anche dubbi. 

Come sarebbe andata quella serata?

Chinai la testa e in maniera impacciata iniziai a torturarmi una ciocca di capelli; non riuscivo a non pensare al fatto che Jungkook mi avesse proposto di stare lì anche dopo il tramonto, gli avevo rivelato che ammirare il cielo stellato apparteneva alle cose che più gradivo e che mi facevano stare bene e lui senza esitazione mi disse che lo avremmo fatto. Sorrisi e mi resi conto che stavo arrossendo poiché scorsi il mio viso nello specchio che stava di fronte al mio letto. Mi inumidii le labbra e me le morsicai nervosamente, forse era ora che mi dessi una calmata.

Però c'era anche un'altra questione, quella inerente al suo lavoro. Avevo scoperto come si manteneva e non negai che mi dava fastidio sapere che intratteneva conversazioni erotiche. Come avrei dovuto affrontare quell'aspetto?

From sunset to eternity | TaekookWhere stories live. Discover now