CAPITOLO 9

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"Diana Rebecca Mitchell-Beaumont in sella a Midnight Magic..."

Era l'ultima gara della giornata, la più importante di quella competizione. Non solo prevedeva il premio più alto in denaro, ma i punti acquisiti valevano per la selezione del team per la World Cup.

Dal suo posto in tribuna, Phoenix si chinò in avanti per osservare Diana in groppa al cavallo nero. Midnight Magic era il suo cavallo migliore. Lo aveva allenato per gli ultimi cinque anni.

Era una bestia magnifica... la criniera e la coda intrecciate, il manto lucente strigliato in un disegno a scacchiera. Tim Fogarty lo aveva preparato meravigliosamente. Era un cavallo fenomenale, ma era la prestazione, e non l'aspetto, a far vincere la gara.

Phoenix non riusciva a ricordare l'ultima volta in cui si era sentito nervoso per un risultato. Doveva forse risalire ai giorni del poker, quando era impossibile controllare quali carte sarebbero uscite sul tavolo e lui doveva vincere, aveva bisogno di molti soldi, e in fretta, in modo da poter giocare sul terreno del padre.

E ora voleva che Diana vincesse, ma non poteva fare in modo che accadesse. Spettava a lei, e al suo cavallo. Nondimeno, si ritrovò a desiderare che corresse in maniera impeccabile. E non perché dopo sarebbe stata di buonumore, e quindi più facile da avvicinare.

Il suo sguardo fresco, così lineare sulla vita meritava il suo rispetto. Al confronto le donne sofisticate dell'alta società sembravano noiose. Phoenix non voleva guastare il suo mondo, ma il desiderio che lei gli suscitava era talmente forte, che George, il dongiovanni, aveva corso il rischio di venir messo al tappeto se non avesse tenuto le sue mani libidinose lontano da lei.

Tuttavia... Scosse la testa per il folle senso di possesso che lo aveva pervaso. Così folle che il bisogno di stare con lei aveva reso l'attesa insopportabile. La piccola Diana aveva capovolto il suo mondo.

Le aveva detto la verità quando gli aveva chiesto se le avesse proposto quell'accordo per il sesso. In realtà era stata la sua prima motivazione, ma più tempo passava con lei, più desiderava conoscere tutto di Diana Beaumont, non solo il suo corpo.

Arrivò il colpo di pistola. Lei fece partire Midnight Magic ad un passo controllato per fare il primo salto. Phoenix sentì lo stomaco stringersi mentre il cavallo si sollevava e superava l'ostacolo. Respirò di sollievo.

'Vola, baby, vola,' cantava la sua mente mentre lei seguiva il tracciato senza accumulare penalità.

Tenne d'occhio l'orologio. I secondi stavano passando. Il cavallo fece tintinnare l'asta sull'ostacolo d'acqua. L'andatura era troppo veloce, pensò lui. Il salto triplo si stava avvicinando. Se il passo era sbagliato, il cavallo poteva impuntarsi sul muretto.

Phoenix era in piedi, incapace di rimanere seduto mentre lei si avvicinava al triplo. Il salto e l'atterraggio dei primi due ostacoli dovevano essere corretti, i passi fra i due perfettamente calibrati.

Il cuore di lui batteva forte nell'osservare Midnight Magic sollevarsi senza errori, galoppando poi verso il traguardo. Ce l'aveva fatta! Con un risultato migliore degli altri fantini.

Applaudì con tale forza da farsi male alle mani. Diana sollevò gli occhi verso la tribuna e lo vide. Lui le fece un breve saluto, quasi militare, con la mano e lei ricambiò, raggiante.

Uscì dalla pista e lui si sedette di nuovo, sorridendo tra sé per quel momento condiviso. C'erano ancora due fantini, ma lei era andata bene, e lui era felice.

******

La vincitrice!

Diana sentiva il cuore scoppiare di gioia mentre il giudice attaccava il nastro blu al collo di Midnight Magic. Scandagliò la tribuna in cerca di Phoenix, ma non riuscì ad individuarlo.

DALLA PELLE AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora