CAPITOLO 10

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Diana si svegliò per l'insistente squillo del telefono. Il ricordo della notte prima con Phoenix le ripiombò nella mente insieme alla consapevolezza di essere nuda. Girò la testa sul cuscino per controllare se fosse ancora con lei. No... Lui non era lì.

Il telefono continuava a reclamare la sua attenzione. Afferrò il ricevitore dal comodino e rimase sorpresa nel vedere la sveglia segnare le nove. Aveva dormito quasi dieci ore!

"Diana Beaumont," rispose lei, rendendosi conto che Jeanette a quell'ora era in cucina e doveva averle passato la telefonata in camera.

"Ciao. Sono io."

Il suono della sua voce le procurò un brivido. Sorrise e si sdraiò, passandosi la mano sullo stomaco, ricordando l'intenso piacere che le aveva donato, le incredibili sensazioni che aveva vissuto accanto a lui.

"Mi sono appena svegliata..."

"Anch'io."

"Dove sei, Nix?"

Chiamarlo con quel nickname gli era piaciuto e lei voleva continuare a farlo. Era qualcosa che apparteneva a lei... a loro due...

"Nel mio appartamento di Londra."

"Perché non sei rimasto qui, con me?"

"Avevo un appuntamento a pranzo."

"Oh..."

Diana cercò di scacciare la delusione, ma probabilmente le filtrò nella voce.

"È stato così bello..."

"Quindi non sei dispiaciuta che sia accaduto..."

"Assolutamente, no."

Era impossibile. Non lo aveva forse desiderato per tanto tempo?

"Ti giuro che non lo avevo pianificato, Di."

Era un'affermazione, e lei gli credette, ricordando come si era aggrappata a lui, quasi invitandolo a ciò che era seguito.

"Ma... Di, nella foga del momento, io... ho dimenticato di usare la protezione," aggiunse con chiarezza.

Fu come una pugnalata al cuore. Stava forse pensando che lo aveva attirato nel suo letto con l'intenzione di rimanere incinta? Il corpo le si tese per l'orrore. Se n'era andato quando aveva capito cosa aveva fatto, disgustato all'idea di essere caduto nella trappola ordita da sua madre?

"Nix, ti giuro che non c'è problema," esclamò con impeto. "Sto prendendo la pillola! Perciò non preoccuparti... Va tutto bene..."

Il giorno dopo la partenza di sua madre, Diana era andata dal dottore e si era fatta prescrivere la pillola, determinata a non farsi cogliere impreparata se avesse ceduto all'attrazione per Phoenix. Non avrebbe usato un bambino per legarlo a sé economicamente o in altro modo.

"Be'... dovrebbe essere sufficiente. Mi dispiacerebbe moltissimo che tu non fossi in grado di competere per la World Cup," disse lui e la voce aveva un tono ironico.

Un'ondata di sollievo la sommerse. Phoenix non sembrava mettere in dubbio la sua parola. Nondimeno, l'accenno alla gara forse significava che intendeva prendere le distanze da lei, per non rischiare di nuovo di farsi intrappolare. Si impose di rispondergli normalmente.

"Siamo solo all'inizio della stagione, Nix. Dovrò ottenere buone prestazioni in ogni gara."

"È stato un ottimo inizio, Di. E sono felice di averti assistito."

DALLA PELLE AL CUOREWhere stories live. Discover now