CAPITOLO 13

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Qualche mese dopo, un altro evento ippico fermava Londra. Il tempo era mite e la folla era meravigliosamente variopinta. Le persone in costumi stravaganti e cappelli strampalati creavano un divertente contrasto con i seri contendenti, tutti elegantissimi nei loro vestiti firmati.

Diana e Phoenix erano ospiti nel padiglione di uno sceicco, affollato di importanti celebrità impegnate ad assaporare l'infinita scorta di ottimi vini e il cibo eccellente.

C'erano anche un'estetista e una modista, pronte a sistemare il minimo inconveniente che potesse danneggiare l'aspetto di una signora. Niente doveva rovinare quella giornata.

Dall'ultima gara che aveva vinto, Diana aveva partecipato ad altre riunioni ippiche e Phoenix l'aveva accompagnata dappertutto. Lui possedeva una serie di cavalli da corsa, inclusi quelli che erano appartenuti al padre, e aveva acquisito interesse alle loro prestazioni, specialmente se erano in palio premi consistenti.

A Diana piaceva l'atmosfera di festa, amava guardare le corse dei cavalli ed era sempre felice di stare con il suo Nix. Grazie a quelle uscite erano diventati una coppia consolidata, e i pettegolezzi che le loro apparizioni avevano suscitato all'inizio non costituivano più un argomento scottante.

Il loro legame pubblico non impediva alle altre donne di contendersi l'attenzione di Phoenix, ma nessuna di loro pareva in grado di staccarlo da Diana. I due sembravano avere una solida relazione, anche se lui non parlava mai di matrimonio e non pareva preoccuparsi del futuro, se non per decidere quando rivederla.

Non le aveva neanche mai detto di amarla. Lui continuava a vivere a Londra e lei a Derby. Troppo spesso lei si trovava a desiderare di più da lui. Poi si tranquillizzava, pensando che il loro rapporto era splendido e che doveva ritenersi fortunata ad avere ciò che lui le dava. E in ogni caso non avrebbe potuto immaginare di stare con un altro uomo.

Persino Lizzie era arrivata ad accettarli come coppia, anche se di tanto in tanto borbottava che era una relazione troppo unilaterale, con Diana sempre a disposizione, mentre lui la coinvolgeva nella sua vita solo quando gli faceva comodo.

Era abbastanza vero, ma nella mente di Diana non c'era spazio per le discussioni. Phoenix aveva chiarito i termini della loro relazione sin dall'inizio e lei li aveva accettati. Se doveva esserci un cambiamento, doveva essere lui a deciderlo.

Presto comunque avrebbe dovuto parlargli del futuro della proprietà. L'anno di contratto per la sua gestione sarebbe finito di lì a qualche settimana. Doveva sapere cosa sarebbe successo, non solo per placare la propria insicurezza, ma anche quella del personale.

Quel giorno, comunque, era un giorno di festa. Era divertente osservare tutte quelle persone sfilare, discutendo con Phoenix e gli altri ospiti su quali cavalli avessero le maggiori possibilità di vincere, mangiando ostriche, bevendo champagne, sentendosi magnifica nell'elegante completo bianco e nero che aveva comprato per l'occasione.

Si stava divertendo, finché Lady Victoria non entrò nel padiglione al braccio del nuovo marito milionario, Gabriel Byrne, un settantaduenne australiano che aveva sposato a Las Vegas con un matrimonio lampo senza invitati, fatto molto comodo per la vedova di Sir Stephen Beaumont, che non aveva dovuto così mostrare i propri figli né affrontare le critiche di quelli di lui.

Entrambi sembravano soddisfatti di sé. La sposa sfoggiava nuovi diamanti e un completo dorato, il gentiluomo piuttosto attempato indossava un abito formale da mattina e cilindro, e appariva raggiante per quella nuova iniezione di vita.

Diana desiderò di cuore che avessero deciso di onorare qualche altro padiglione con la loro presenza. Si sentì subito nervosa. Non appena sua madre avesse scorto Phoenix, non avrebbe resistito a sbandierare la propria vittoria sulla bancarotta che lui voleva infliggerle. E vedendo al suo fianco la figlia ingrata... di certo avrebbe compiuto qualche perfido gesto.

DALLA PELLE AL CUOREOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz